Estate drammatica per gli alberghi italiani: fatturato dimezzato rispetto al 2019


Crolla il fatturato nelle strutture alberghiere in Italia nel trimestre giugno-agosto. Complice la volontà di intraprendere un viaggio all’aria aperta con destinazioni green, le città d’arte risultano le più colpite dalla crisi, con un crollo degli arrivi e del fatturato tra il 70% e 90% per le strutture alberghiere. 


Estate drammatica per il turismo in Italia. Complice l’emergenza sanitaria, che ha segnato un drastico calo delle presenze nei mesi di giugno – agosto, si aggiunge il conseguente crollo di fatturato per gli albergatori italiani. Dopo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Istat, che ha registrato per il secondo trimestre del 2020 un crollo di fatturato dell’88% per gli alberghi in Italia, si aggiunge lo sconfortante dato per il trimestre giugno-agosto, che segna il dato negativo del 60% – 65%, con una perdita tra i 12,5 e i 13,6 miliardi di euro.

Dati scoraggianti, che pesano soprattutto per quanto riguarda le città d’arte, le meno ambite dai turisti in italia, che hanno scelto un turismo di prossimità con destinazioni all’aria aperta, a contatto con la natura e lontano dagli assembramenti. Il calo è stato del 70% e 90% rispetto al trimestre estivo del 2019.

È quanto emerge dall’indagine condotta da Confturismo – Confcommercio, che ha analizzato il flusso della domanda turistica nel settore alberghiero italiano nel trimestre della stagione estiva e dal quale è stato rilevato un quadro davvero difficile.

L’indagine rileva la quasi totale assenza dei turisti stranieri, difficoltà per l’intero segmento lusso, mentre, per quanto riguarda le destinazioni di mare, montagna e campagna si registra un calo più lieve ma pur sempre con gravi perdite subite, tali da aver comportato la chiusura di molte strutture alberghiere come hotel e b&b, così come nelle città d’arte.

 

 

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Fatturato e arrivi dimezzati rispetto al 2019

La crisi causata dall’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio il settore turistico che per quanto riguarda il comparto alberghiero ha fatto registrare nel trimestre giugno-agosto un crollo di fatturato del 70% – 90% rispetto al 2019. Calo di fatturato conseguente agli arrivi. L’emergenza sanitaria, il panorama di incertezza sulla volontà di intraprendere una vacanza, la scelta delle destinazioni a contatto con la natura e non lontane da casa e l’avvio ritardato delle attività dopo il periodo di lockdown in primavera, ha comportato il dimezzamento degli arrivi con -60% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dei pernottamenti con il -70%.

Calo degli arrivi più contenuto, ma pur sempre grave, anche per le località balneari, dove si registra un -40% degli arrivi e delle presenze rispetto al 2019. Più contenuto, ma certamente sempre negativo, il calo di fatturato nelle strutture alberghiere di montagna, dove si registra un -30% rispetto al 2019.

 

 

 

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