Fino al 14 settembre, dopo il tramonto tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto, ripresentata “Ombre dal Lupercale”, l’opera che 14 anni fa ha trasformato quel tratto di fiume in uno spazio d’arte e di cultura.
A più di un decennio di distanza, Ombre dal Lupercale viene ripresentata, dopo il tramonto, il 12, 13 e 14 settembre sulla sponda sinistra del fiume tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto.
Lo spazio tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini ha acquisito la propria identità culturale nel 2005 con She Wolves, opera dell’artista americana Kristin Jones che ha inaugurato quella che diverrà da allora nota come Piazza Tevere. Le dodici figure di lupe emerse dalla pulizia del muraglione, tecnica successivamente ripresa per la realizzazione dell’opera dell’artista sudafricano William Kentridge, sono rimaste per anni lungo il fiume divenendo, l’anno dopo, scenografia per il programma di proiezioni animate Ombre dal Lupercale.
I suoi sette artisti e sette compositori sono stati ispirati dalla storia mitologica della Città Eterna, ma le loro immagini e le loro composizioni sono nate per dialogare con il luogo, con ogni artista che ha lavorato in modo indipendente nella consapevolezza però che le sue opere, visive e sonore, sarebbero state combinate in un unico allestimento. Le animazioni sono interpretazioni dell’immagine simbolo di Roma e le composizioni, sono sperimentazioni che partono dal paesaggio sonoro del fiume.
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Il pubblico potrà accedere gratuitamente a Piazza Tevere fino al 25 ottobre tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 22. Il venerdì e il sabato fino alle ore 24.
Artisti:
Andrea Biagioni e Gabriele Manecchi, Daniel K. Brown e Erika Kruger, Roberto Catani, Francesca Fini, Kristin Jones, Maureen Selwood, Kiki Smith.
Compositori:
Walter Branchi, Alvin Curran, Eugenio Giordani, Roberto Laneri, David Monacchi, Nico Muhly.
Realizzatori:
Kristin Jones, Sandro Polci.
Piazza Tevere 2020 è un allestimento paesaggistico-ambientale temporaneo che offre uno spazio in cui realtà urbana e natura, acqua e arte, passato e presente convivono e si alimentano a vicenda, creando una “piazza” d’incontro e di cultura, ma anche di discussione sui benefici che la natura può dare alla città per contrastare l’emergenza climatica e sanitaria che stiamo vivendo.
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