Roma, prorogata fino al 10 gennaio 2021 la mostra “Il tempo di Caravaggio”


Altri 4 mesi per ammirare il famoso Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio e oltre quaranta dipinti di artisti della sua cerchia, provenienti dalla raccolta del grande storico dell’arte e collezionista Roberto Longhi.


È stata prorogata fino al 10 gennaio 2021 la mostra “Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi”, allestita nelle sale espositive di Palazzo Caffarelli ai Musei Capitolini e aperta al pubblico il 16 giugno.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. Curata da Maria Cristina Bandera, Direttore scientifico della Fondazione Longhi, la mostra è organizzata da Civita Mostre e Musei e Zètema Progetto Cultura. Il catalogo è di Marsilio Editori. L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC card.

L’esposizione è aperta al pubblico nel rispetto delle linee guida formulate dal Comitato Tecnico Scientifico per contenere la diffusione del Covid-19.

L’esposizione è dedicata alla raccolta dei dipinti caravaggeschi del grande storico dell’arte e collezionista Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970) di cui ricorre quest’anno il cinquantenario della scomparsa.

Il percorso espositivo inizia con alcuni dipinti di Lorenzo LottoBattista del Moro e Bartolomeo Passerotti, a indicare il clima artistico del manierismo veneto e lombardo in cui si è formato Caravaggio.

In uno spazio dedicato è  esposto il famoso Ragazzo morso da un ramarro, dipinto dal Caravaggio all’inizio del soggiorno romano e acquistato da Roberto Longhi alla fine degli anni ’20 del Novecento. È inoltre possibile ammirare un disegno a carboncino della sola figura del ragazzo, un d’après, dal foglio a grandezza quasi naturale, tratto dallo stesso Roberto Longhi, che vi appose la propria firma e la data 1930.

In mostra è esposto anche il Ragazzo che monda un frutto, una copia antica da Caravaggio, che Longhi riteneva una “reliquia”, tanto da esporla all’epocale rassegna di Palazzo Reale a Milano nel 1951.

La mostra presenta oltre quaranta opere che mostrano l’importanza dell’eredità di Caravaggio e della sua poesia: dalla Negazione di Pietro, grande capolavoro di Valentin de Boulogne, all’Allegoria della Vanità, una delle opere più significative di Angelo Caroselli, dalle cinque tele raffiguranti Apostoli del giovane Jusepe de Ribera alla Deposizione di Cristo di Battistello Caracciolo, fino a opere di artisti che hanno assimilato la lezione del Caravaggio, come Giovanni LanfrancoCarlo Saraceni, Domenico Fetti, i fiamminghi Matthias Stomer e Gerrit Van Honthorst e infine Giacinto Brandi e Mattia Preti.

 

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