Cinque escursioni nei dintorni di Roma


Visita a tre borghi suggestivi e nei boschi a caccia di castagne, nei dintorni di Roma.


Se siete alla ricerca di suggerimenti per trascorrere una giornata all’aperto in tranquillità e non lontano da casa, ecco cinque idee per regalarvi una passeggiata nei boschi tra il foliage e la raccolta delle castagne e una visita a tre borghi ricchi d’atmosfera e di storia a pochi chilometri da Roma.

Selva di Cori, a sud della Capitale, offre tranquille passeggiate in uno dei boschi più belli del Lazio tra querceti e castagni colorati d’autunno, radure con cavalli al pascolo, sentieri sinuosi tra gli alberi e tappeti di foglie che nascondono ancora castagne e funghi. La località di Cori si trova sui monti Lepini, a 70 chilometri dalla Capitale, in direzione Valmontone e Cisterna di Latina; dal borgo medievale di Cori si seguono le indicazioni per Fontana del Prato e da qui a piedi si supera un cancello di legno e si entra nell’area boschiva che in questo periodo è un paradiso per chi ama il foliage e le atmosfere autunnali. È bene seguire sempre la strada sterrata nel bosco perché la zona è priva di segnaletica stradale. Il percorso, facile e accessibile per tutti, sale nel bosco, piega a sinistra e poco dopo raggiunge un rifugio abbandonato fino a una piccola cava; poi la strada piega a sinistra e tocca un pianoro erboso, proseguendo per un’altra radura con una fontana. Dopo una salita c’è una deviazione: non si deve prendere quella per il monte Arrestino, ma camminare per poche centinaia di metri verso sinistra finché il sentiero diventa strettissimo; da qui si torna indietro fino al cancello in circa 45 minuti.

Ad appena 30 chilometri da Roma si può raggiungere il parco dei monti Lucretili, ai piedi del monte Gennaro. Arrivati a Tivoli si attraversano borghi come Palombara, Moricone e Marcellina fino al Parco regionale che offre vari percorsi, tutti segnalati da indicazioni bianche e rosse, divisi tra itinerari turistici, escursionistici e per esperti. In questo periodo dell’anno il Parco è una piacevole tavolozza di colori, un’oasi perfetta per staccare la spina e regalarsi passeggiate nella natura. La strada più facile per raggiungere la vetta è il sentiero che sale da Prato Favale verso le numerose cime di monte Pellecchia, Serrapopolo e monte Gennaro, conosciuto anche come monte Zappi.

Da Roma si arriva a Tivoli e da qui al borgo di Marcellina; si prosegue lungo la strada che porta a san Polo dei Cavalieri e, uscendo dal borgo, si svolta a sinistra e si risale il versante meridionale del monte Morra. Si giunge, così, a Prato Favale da dove parte il sentiero per la vetta tra il Fosso di Valle Fura sulla destra e il monte sant’Andrea, sulla sinistra. Superato il Poggio di Valle Fura si scende fino alla larga Valle Cavalera dominata da imponenti faggi; poi il percorso si snoda in leggera salita fino in cima. Seguendo il tracciato si scende a una conca dove si incontra il sentiero di destra per Campitello; si prosegue fino al pianoro erboso del Pratone e, usciti dal bosco, si cammina verso sinistra in direzione del monte Gennaro, alla base dei pendii verso la vetta che si trova a 1.271 metri d’altezza.
A una cinquantina di chilometri a nord di Roma verso Viterbo si arriva a Calcata, un magico borgo medievale arroccato su una montagna di tufo che domina la valle del fiume Treja.

L’atmosfera che si vive nel centro storico è unica al punto che negli anni Settanta scrittori, artisti, musicisti decisero di trasferirsi a vivere nelle sue case, abbandonate dagli anni Trenta, aprendo anche gallerie, botteghe artigianali e spazi espositivi. Ancora oggi al borgo antico, a cui si accede oltrepassando una porta lungo le mura, sembra di entrare in un mondo dove il tempo si è fermato. È bellissimo passeggiare nella piazzetta centrale con il castello e la chiesa del Seicento e tra le strette vie del borgo piene di archi in pietra ma anche di laboratori, botteghe e localini con la vista che spazia sui monti del parco regionale Valle del Treja. In questo periodo la fitta vegetazione colora d’autunno anche le rocce tufacee, le alte pareti, i pinnacoli e le gole attorno al borgo, creando un’atmosfera molto suggestiva.

In provincia di Frosinone, a circa 70 chilometri da Roma, il borgo di Cervara è considerato un museo a cielo aperto: arroccato su una roccia è la porta d’ingresso al parco regionale dei monti Simbruini ed è in gran parte ricoperto di opere di artisti. Per una visita indimenticabile al borgo, infatti, è bene salire lungo la “scalinata degli artisti”, dove gradino dopo gradino si ammirano i murales, le sculture e le poesie che negli anni pittori, scultori e letterati da tutta Europa hanno lasciato per omaggiare la bellezza del luogo. Molti di questi artisti vissero nel borgo laziale, come il francese Ernest Hébert che dipinse quadri raffiguranti le donne del posto, uno dei quali, Les Cervarolles, è esposto al Musée d’Orsay di Parigi; oppure Joseph Anton Koch che ritrasse molti paesaggi del borgo. A Cervara arrivarono anche Jean-Baptiste Camille Corot, Oscar Kokoschka e Samuel Morse. Nel borgo , oltre alle opere rimaste, è possibile vedere la chiesa di Maria Santissima della Visitazione, nei pressi dei ruderi della rocca medievale, e la chiesa cinquecentesca di santa Maria della Portella, affacciata sulla valle d’Aniene.

Proseguendo per Frosinone e inoltrandosi verso l’Abruzzo si arriva a un altro borgo, che merita una visita per la sua bellezza naturale: è Isola del Liri che custodisce nel centro storico due bellissime cascate. All’altezza del castello Boncompagni Viscogliosi, infatti, il fiume Liri si divide creando due salti che attraversano il borgo: la cascata del Valcatoio e quella grande di 30 metri. Entrambe regalano uno spettacolo unico. Oltre al castello medievale e al suo bellissimo parco, nel borgo si visitano la chiesa di san Lorenzo Martire e il museo della Civiltà e della Carta: Isola del Liri, infatti, è un importante centro per la produzione della carta come si può notare anche passeggiando nel parco fluviale, dove si trovano esposti i resti dei macchinari.

Fonte: Ansa

 

 

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