Neverending Tourism: un nuovo modo di vivere il turismo tra digitalizzazione e sostenibilità


L’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo ha presentato i dati sul turismo nel 2020 e le soluzioni per fronteggiare la crisi del comparto. Tra queste: digitalizzazione, sostenibilità e il Neverending Tourism, che offre al viaggiatore la possibilità di estendere l’esperienza turistica sia fisica che digitale, strizzando l’occhio allo smart working.


Nuove strategie si prospettano all’orizzonte per la ripartenza del turismo nel 2021. Il 2020 è stato un anno da dimenticare, e il turismo è stato uno dei comparti più colpiti dalla pandemia. Comparto che ha subito una perdita di 9 miliardi di euro sul 2019. Per questi motivi, servono delle soluzioni in grado di fronteggiare la crisi del comparto.

È quanto è emerso dalla settima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, presentato in occasione del convegno “Il Travel nel 2021: cosa ci aspetta?”.

 

Le perdite del turismo 

L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio il mercato turistico mondiale, e il sistema di intermediazione dei viaggi ha vissuto un 2020 di sopravvivenza, con cali di fatturato del 60% e 95%. Impatto meno critico, seppur negativo, si registra sul mercato dell’ospitalità, trasporti di terra e di mare e attrazione che, grazie alla svolta del turismo di prossimità con mete interne predilette, ha fatto mantenere il fatturato tra il 40 e il 60% rispetto al 2019.

Anche per i viaggi di affari si registrano forti cali rispetto al 2019. Quello nazionale ha registrato la performance “migliore”, con 3,2 miliardi di euro e una perdita di fatturato del 56%; complice la riduzione dei prezzi del trasporto e il deprezzamento del dollaro contro l’euro, quello internazionale invece si assesta a 4,4 miliardi di euro con un calo del 67% sul 2019.

 

La svolta del turismo digitale

Se da un lato il distanziamento sociale e le misure restrittive hanno avuto un impatto negativo sul comparto turistico mondiale, dall’altro si è assistito ad una svolta per il digitale. L’e-commerce di viaggio degli italiani si è assestato nel 2020 a 6,2 miliardi di euro, con un calo del 60% rispetto all’anno precedente, ma nonostante ciò i dati emersi dall’Osservatorio dimostrano una crescita per le prenotazioni di viaggio online: ben il 65% delle prenotazioni effettuate risultano quelle da desktop e 35% quelle da mobile.

Forte il turismo domestico con la tendenza degli italiani a scegliere mete vicine e vacanze di breve durata, la categoria prediletta da l’e-commerce di viaggio risulta essere quella dei trasporti (60%), perdendo di un punto sul 2019. Segue i trasporti la categoria degli alloggi, scelta per il 34% delle prenotazioni online degli italiani e, dato rilevante, in aumento di tre punti sul 2019.

Svolta del digitale non solo per le prenotazioni ma anche per le modalità di pagamento. La necessità di distanziamento sociale ha infatti accelerato il processo, già avviato nel periodo pre-pandemia, di digitalizzazione del journey. Per il 2020 si registra che il 30% delle strutture ricettive ha adottato soluzioni di pagamento da mobile e offerto la possibilità di check-in online o da mobile, a fronte dell’8% nel 2019. La digitalizzazione del journey ha segnato una notevole impennata nel 2020 anche per l’offerta di assistenza tramite il chatbot e di virtual tour delle camere delle strutture.

 

Le soluzioni per la ripartenza

La settima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo ha presentato i dati sul turismo nel 2020, ma ha anche evidenziato quelle che saranno le strategie per la ripartenza e le nuove opportunità per la filiera del turismo.

Il 2020 ha cambiato le modalità di vivere il turismo, con la riscoperta di mete di prossimità e la scelta di trascorrere experience all’aria aperta. Per questi motivi, diversi player stanno lavorando per supportare una gestione più professionale e incentivare la digitalizzazione nelle fasi di prenotazione e acquisto.

La sostenibilità è diventato un fattore chiave per il turismo. Complice infatti la scelta dei viaggiatori a prediligere mete a contatto con la natura, l’83% delle strutture ricettive italiane ha già messo in atto strategie sensibili al tema della sostenibilità e all’ambiente.

 

Il Neverending Tourism, un nuovo modo di fare turismo

Forte la crescita dell’e-commerce e lo sviluppo del digitale, una delle soluzioni presentate durante l’Osservatorio per fronteggiare la crisi del comparto turistico è quella del Neverending Tourism, ossia la possibilità di estendere un’esperienza turistica, sia fisica che digitale nel tempo e nello spazio. Il Neverendig Tourism offre al viaggiatore la possibilità di fruire dell’offerta turistica sia nel pre-viaggio che nel post-viaggio, con contenuti online e prodotti del territorio che possono essere distribuiti tramite i canali digitali dalle destinazioni o dagli operatori.  Su questo fronte, già il 42% delle strutture ricettive stanno lavorando per offrire ai propri clienti prodotti enogastronomici o di artigianato tramite l’e-commerce.

Un nuovo modo di fare turismo che strizza l’occhio allo smart working. Il Neverending Tourism offre un’esperienza turistica che può essere continuativa e non limitata al tradizionale periodo di ferie, basti pensare che nel 2020 il 39% delle strutture ricettive ha ospitato clienti in remote working.

 

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