Da Pisa a San Miniato, dal conte Ugolino a oggi. Un viaggio nel tempo e nello spazio seguendo i versi e i luoghi di Dante.
Per scoprire i luoghi di Dante nelle Terre di Pisa, si deve partire proprio dalla città della Torre Pendente. Questo è l’inizio di un possibile viaggio, in occasione delle Celebrazioni dantesche del 2021, a ritroso nel tempo. Sulle orme del Sommo Poeta, dunque, in territorio pisano.
La prima tappa dell’itinerario è Piazza dei Cavalieri a Pisa che, ai tempi del «ghibellin» fuggiasco, si chiamava Piazza delle Sette Vie. Qui era il centro politico amministrativo del luogo.
Pisa – Piazza dei Cavalieri
Ahi Pisa, vituperio de le genti…
Il canto XXXIII dell’Inferno della Divina Commedia è ambientato nel cerchio dei Traditori. Fra questi è il Conte Ugolino della Gherardesca, che ricopriva importanti ruoli politici. Accusato di alto tradimento nella disfatta navale della Meloria contro Genova, fu imprigionato insieme ai suoi quattro figli nella Torre della Muda (poi chiamata della Fame, come ricorda una lapide). La si trova appunto in Piazza dei Cavalieri. Leggenda vuole che quando la porta della torre fu aperta dopo otto mesi, vennero trovati cinque cadaveri mangiucchiati, forse dai topi.
Torre della Fame a Pisa. Via Visit Tuscany.
Il verso «Poscia, più che ‘l dolor, potè ‘l digiuno», che chiude il racconto, si presta tuttavia a diverse interpretazioni. Dante ha voluto lasciarci nel mistero. Ugolino, morto e vinto dalla fame, mangiò i corpi dei figli, o morì di fame anche lui, oltre che di dolore?
Nella Piazza dei Cavalieri, oltre la Torre citata, troviamo anche il Palazzo della Carovana. Qui ha sede la Scuola Normale Superiore, fondata da Napoleone nel 1810. Inoltre, si incintra la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, che conserva al suo interno alcune bandiere strappate ai Turchi nella battaglia di Lepanto (1571).
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Valle del Diavolo: il luogo che ispirò l’Inferno di Dante |
Marina di Pisa – Bocca d’Arno
Per la seconda tappa lungo i luoghi di Dante, ci spostiamo di 12 km verso la costa, a Marina di Pisa.
Il verso «…e faccian siepe ad Arno in su la foce» si riferisce infatti alla foce del fiume (detta Bocca d’Arno), che qui sfocia dopo il suo corso di 240 km attraverso la Toscana. Dalla foce si gode di panorami che spaziano dal Parco Naturale di San Rossore Migliarino Massaciuccoli al Monte Pisano, fino alle Alpi Apuane.
Tramonto dalla Bocca d’Arno. Via Visit Tuscany.
Oggi vi si trova la località balneare di Marina di Pisa, con il suo porto turistico, gli stabilimenti balneari e un parco avventura per bambini e ragazzi. Il lungomare è caratterizzato da edifici in stile Liberty che rimandano a inizio Novecento. Proprio allora il poeta Gabriele D’Annunzio trascorreva qui lunghi periodi in compagnia dell’attrice Eleonora Duse.
Vicopisano – La Torre di Caprona
«Così vid’io già temer li fanti
ch’uscivan patteggiati di Caprona
vegendo sé tra nemici cotanti».
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Ponte della Pia: a Sovicille la leggenda che ispirò Dante |
Dante rievoca con queste parole il vittorioso assedio dei Fiorentini nella battaglia del 1289, alla quale prese parte lo stesso poeta. I versi sono un esplicito riferimento alla paura delle truppe pisane nel vedere il grande numero di soldati fiorentini.
La Rocca inoltre si trova tra Calci, sede della Certosa Monumentale e del Museo di Storia Naturale col più grande acquario di acqua dolce d’Italia, e Vicopisano, con le sue 13 case torri e la Rocca del Brunelleschi.
Veduta della Rocca di Caprona. Via Visit Tuscany.
San Miniato – La Rocca di Federico II
«Io son colui che tenni ambo le chiavi del Cor di Federigo…».
Si racconta che l’uomo si fosse suicidato sbattendo la testa contro la parete della cella o, forse, gettandosi dall’alto della Rocca stessa. L’Alighieri dette una versione condivisa a quel tempo da vari commentatori. Tra cui il primo, Francesco di Bartolo, originario del paese di Buti.
San Miniato. Via Visit Tuscany.
San Miniato, inoltre, si trovava nel Medioevo lungo la Via Francigena. Controllava buona parte dei traffici commerciali in Toscana. Oltre a vantare un sistema museale di edifici civili e religiosi, è oggi presidio slow food.
La località è nota pure, infine, per il tartufo bianco, festeggiato a novembre. Vi ricorre una mostra mercato di tre fine settimana che prevede ogni anno un ricco programma di iniziative culturali e enogastronomiche.
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