Effetto Covid sul mercato immobiliare: crolla la domanda

Case a Venezia.

Nelle grandi città d’arte boom di case in affitto, ma crolla la domanda a causa del Covid-19.


Non solo strade, negozi, stazioni e ristoranti: nelle grandi città d’arte italiane anche gli appartamenti sono rimasti vuoti. Complice l’assenza di studenti e lavoratori fuori sede e il fermo turistico, le case non hanno più inquilini e il mercato degli affitti, nell’ultimo anno, ha visto esplodere l’offerta. In effetti, se nel pre-pandemia non si riusciva a coprire la domanda in costante aumento, oggi si registra una situazione opposta. A ciò non corrisponde però un crollo dei canoni medi richiesti. 

Tra le principali città italiane, Venezia è quella in cui gli indicatori di mercato segnano la situazione peggiore. Rispetto a febbraio 2020 l’offerta di appartamenti in affitto è aumentata infatti del 216%, a cui è corrisposto un crollo del 50% della domanda e del 5% dei prezzi. Anche a Milano, città in cui solitamente la disponibilità di case in affitto non è sufficiente a coprire la domanda, si registra quest’anno un incremento dell’offerta del 190% con il 41% delle richieste in meno. Fra tutte le città, Milano resta comunque la più cara, con un canone medio richiesto per un bilocale di 1.020 euro al mese.

 

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Seguono, per l’elevato incremento di case in affitto disponibili, Firenze e Bolognadove in un anno gli annunci di locazione sono aumentati rispettivamente del 184% e 171%. Anche qui prezzi e domanda sono in calo rispetto a febbraio 2020. Nel capoluogo toscano la domanda è scesa in effetti del 32% e ancor di più a Bologna, con un crollo del 48% delle richieste. A perdere maggiormente sono stati i canoni di Firenze: -8% in 12 mesi contro il -5% di Bologna.

Infine, Roma Napoli mostrano gli stessi trend delle altre città italiane, ma con percentuali più contenute. Nella Capitale l’offerta è cresciuta del 76% in un anno, mentre la domanda è scesa del 22%. Nel capoluogo partenopeo la disponibilità di appartamenti in affitto è salita dell’81%. Le richieste sono invece scese del 39%. In entrambe le città i prezzi risultano stabili, con un lieve aumento del 3%, giustificato dall’accumulo dell’offerta di maggiore qualità a costi più alti e meno richiesta degli affittuari.

 

Fonte: Ufficio Stampa Immobiliare.it

 

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