Pizzoccheri, Sforzato, bitto: mangiare e bere in Valtellina

Pizzoccheri della Valtellina. Via Wikimedia Commons.

Non solo sport invernali ed escursionismo. La Valtellina è nota per la sua tradizione enogastronomica, ricca e legata a doppio filo con le condizioni territoriali e ambientali.

LValtellina è una vallata attraversata dal fiume Adda e racchiusa tra le Alpi. Il suo paesaggio muta al variare delle stagioni e presenta colori che conferiscono alla valle un’atmosfera suggestiva.
Paesaggio in alta quota, con pascoli, laghetti alpini, imponenti cime, la Valle ha una naturale vocazione turistica, legata alla pratica di sport invernali e escursionismo, alpinismo e cicloturismo.

La tipicità del territorio, prevalentemente montuoso, si riflette nelle sue produzioni agro-alimentari, molto apprezzate dal turismo enogastronomico. Si tratta di prodotti a base di grano saraceno, segale, formaggi, salumi, piccoli frutti, mele, funghi, castagne. Prodotto principe è però il vino valtellinese.

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Immagine simbolo del territorio è il versante retico, un arazzo in cui la natura è tessuta dalla mano dell’uomo. E i cui prodotti più significativi, dai vini ai pizzoccheri, rappresentano una finestra sulla cultura alimentare della Valtellina, per chi volesse andarvi in vacanza.

La viticoltura in Valtellina

Mosso da terrazzamenti, il versante retico è esposto a Sud e gode di un irraggiamento particolare che lo rende adatto alla coltivazione della vite, introdotta già in epoche remote. Tra i vitigni domina il Nebbiolo, la cosiddetta Chiavennasca. Le caratteristiche organolettiche dei rossi valtellinesi, dovute anche al suolo acido e povero di argilla, si esaltano con l’invecchiamento, che rende i vini sapidi e vellutati.

Oltre ai grandi nomi della tradizione, che ricordano le diverse zone (Inferno, Sassella, Grumello, Valgella), molto ricercato è lo Sforzato, un rosso DOCG di gran pregio, prodotto da uve passite.

Formaggio Casera della Valtellina. Via Wikimedia Commons

Formaggio Casera DOP della Valtellina. Via Wikimedia Commons.

I vini si abbinano a piatti a base di carni rosse, selvaggina, formaggi e salumi di Valtellina.
La viticoltura ha favorito anche la produzione di grappe e liquori. Che si ottengono sia dalla distillazione delle vinacce fresche, sia dalle vinacce del vino sforzato.

Si ottengono grappe monovitigno e grappe “riserva” dai particolari tratti aromatici. Con l’aggiunta di frutti o erbe alpine, invece, grappe alla frutta e liquori digestivi dal gusto particolarmente gradevole.

I piatti tipici valtellinesi

Il Pizzocchero di Teglio consiste in tipiche tagliatelle di grano saraceno, impastate, tirate e tagliate a mano, condite con burro fuso, formaggio caséra e verdure di stagione.

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C’è poi il Bitto, uno speciale formaggio d’alpeggio, nato in Valgerola e nella Valle di Albaredo, dove viene prodotto in estate. Lavorato con latte vaccino e una piccola aggiunta di latte di capra, si conserva oltre i 10 anni. Altri formaggi valtellinesi, freschi e stagionati, sono lo Scimudin, il Latteria, il Valtellina Casera.

La Bresaola della Valtellina è un salume nutriente e privo di grassi, dalle proprietà dietetiche. Famose anche le mele, le cui coltivazioni, insieme ai vigneti, caratterizzano il paesaggio agreste della valle. Ottime le varietà di più recente introduzione (Fuji, Gala), accanto alle tradizionali (Golden Delicious, Stark Delicious).

Fonte: Agenzia Nazionale Turismo.

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