Le celebri terme romane giunsero fino in Sardegna, nel sito presso Forum Traiani nell’attuale Fordongianus, piccolo paese dell’Oristanese.

La passione per le acque termali dell’antica Roma arrivò fino alle estreme periferie del loro impero. Non poteva quindi mancare una provincia importante e vicina come la Sardegna. Nell’Isola costruirono il loro principale stabilimento termale presso il Forum Traiani a Fordongianus, per sfruttare acque che risalgono in superficie caldissime (a 54 gradi) mantenendo intatte le loro proprietà benefiche.

La storia delle terme, però, qui, come in tante altri stabilimenti termali isolani, è molto più antica. Risale infatti alla preistoria. I sardi prenuragici e nuragici consideravano sacre queste acque e già le usavano per curarsi.

Fonti e pozzi sacri verosimilmente richiamavano qui le popolazioni protosarde di altri territori isolani vicini e lontani. Infatti i pianori attorno all’attuale paese sono costellati da insediamenti preistorici, tra i quali Casteddu ecciu e varie necropoli a domus de Janas.

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Le origini del complesso termale

Il complesso termale romano fu edificato sulla riva del fiume Tirso, precisamente sul sito di Caddas (calde, appunto) che i romani chiamarono delle aquae ypsitanae. Limperatore Traiano volle lo stabilimento ai margini del centro urbano di Forum Traiani, il grande mercato di scambio tra le popolazioni romanizzate dell’entroterra alle spalle del golfo di Oristano e le comunità del nord e sud dell’Isola.

Con la costruzione del complesso il forum divenne anche luogo di benessere e punto di aggregazione sociale, oltre a fare i bagni nelle piscine, si passeggiava lungo i porticati attorno alle vasche discutendo di politica e affari. Forum Traiani diventò una meta ambita per coltivare la salute fisica e mentale e i piaceri della vita

L’architettura, con porticato, sale e vasche, è ancora oggi imponente e fa comprendere quanto dovesse esserlo ai tempi della Roma imperiale.

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Il sito

Al centro dello stabilimento si trova una grande piscina rettangolare riservata ai bagni in immersione in acqua tiepida (tepidarium), un tempo coperta con volta a botte e circondata da porticati dove si sostava e riposava tra un bagno e l’altro. Ai lati le vasche di captazione e miscelazione e il Ninfeo, una grande vasca contornata da nicchie per l’esposizione di statue e cippi votivi, era lo spazio sacro per il culto dei poteri curativi delle aquae calidae. Più appartato il circuito delle piscine termali, dai bagni caldi (calidaria) al frigidarium con spogliatoi e spazi dedicati al ristoro.

Attorno allo stabilimento termale furono costruite abitazioni private patrizie, ‘strutture ricettive’ per ospitare i visitatori, edifici pubblici per le attività civili e i culti funerari. Oggi sono per lo più inglobate nel sottosuolo dell’abitato di Fordongianus, che in tanti punti del suo reticolato urbano mostra i segni delle antiche vestigia.

Con la caduta dell’impero romano, le strutture termali furono pian piano abbandonate. Il colpo di grazia giunse durante il Medioevo, quando furono smantellate per costruirvi chiese, conventi e luoghi di culto. Si salvarono le parti dello stabilimento strettamente terapeutiche e poche altre. Sfuggirono infatti alla nuova visione del mondo, sufficienti a proseguire nella tradizione termale e a fare ancora oggi dell’ex Forum Traiani un luogo di wellness per eccellenza.

Fonte: Sardegna Turismo.