Tre aperture speciali proposte per le Giornate FAI di Primavera 2021: un percorso tra natura e storia.
L‘ultimo Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari FAI, tenutosi lo scorso marzo 2021, ha riflettuto sull’impegno della Fondazione per l’ambiente. Si tratta di una visione culturale che vede natura e storia intrecciate e che ha ispirato le Giornate FAI di primavera previste per il 15 e 16 maggio. Alcune delegazioni hanno deciso per l’occasione di aprire alcuni luoghi del proprio territorio solitamente chiusi al pubblico.
Il 15 e il 16 maggio tornano le Giornate FAI di Primavera |
Lombardia: Arboreto Fenaroli, Tavernola Bergamasca (BS)
Ideatore dell’Arboreto fu Giovan Battista Fenaroli, funzionario di banca di professione e grande appassionato di montagna, di piante e di giardini rocciosi. Suo figlio Luigi (1899 -1980) ne ereditò la passione botanica e ne fece la sua professione. Nel 1921 si laureò in Scienze Agrarie all’Università degli Studi di Milano; fu agronomo e botanico di fama internazionale e insegnò nei più prestigiosi atenei. L’Arboreto Fenaroli non è dunque un giardino, non è un parco all’inglese, non è un orto botanico. Si tratta di una compresenza di diverse piante, autoctone ed esotiche, che fioriscono e prosperano a tre livelli sulle pendici ripide del monte Pingiolo, in affaccio sul Sebino, chiuse in alto da un uliveto di 140 piante. La particolarità dell’Arboreto è però la pergola originaria dell’actinidia, la culla europea del kiwi che, proveniente dalla Nuova Zelanda, si è acclimatato e riprodotto per la prima volta qui negli anni Sessanta, grazie agli esperimenti di Fenaroli.
Emilia Romagna: Roseto antico, Istituto Agrario Persolino, Faenza (RA)
Il Roseto sul colle di Persolino, a pochi chilometri da Faenza, è da anni un luogo di sperimentazione sulle rose antiche e un giardino in cui funzione, didattica e ricerca convivono. Qui si trova l’Istituto Ipsaa, con annessa una cantina. L’azienda agraria dell’Istituto ha una superficie di circa 13 ettari e rispetta le colture tipiche del territorio: pesche, ciliegie, albicocche e kiwi e vigneti. La collezione di rose è stata realizzata da un gruppo di docenti dell’Istituto e il roseto dispone attualmente di circa 500 piante suddivise in 100 varietà diverse, alcune delle quali molto antiche (come la rosa gallica, che risale al XII secolo). Oggi sono oltre 900 gli ibridi, per un totale di 1.200 piante disposte su 27 aiuole, dedicati alle epoche più significative per le rose. Qui si tiene l’Unibo international Rose Trial, sotto l’egida della World Federation of Rose Society, che attribuisce un premio alle rose più consone al clima e a basso impatto ambientale.
Calabria: Museo del Cedro, Santa Maria del Cedro, Cosenza
La Delegazione di Cosenza ha scelto per le Giornate FAI di primavera il borgo di Santa Maria del Cedro, a Cosenza. Si tratta di un luogo simbolico del legame indissolubile fra natura, territorio, storia e tradizione, che può essere colto al meglio visitando il Museo del Cedro. In una struttura restaurata del XVI secolo, già adibita ad opificio industriale, sono illustrate le peculiarità del posto, dall’archeologia del Parco Laos al centro storico. Ma la protagonista per eccellenza è la pianta del cedro. L’area gode infatti di un microclima e di condizioni ottimali per la coltivazione della varietà “Liscia di Diamante”, tra le più pregiate al mondo. Nel Museo del Cedro pannelli ceramici e postazioni multimediali raccontano la storia millenaria di questa pianta, ricca di riferimenti al mondo biblico e alle tradizioni ebraiche, il cui legame con il cedro è ancora oggi molto forte, soprattutto in occasione della Sukkoth, nota come Festa delle Capanne.
Viaggio tra le aperture delle Giornate FAI di Primavera 2021 |
Fonte: Fondo Ambiente Italiano
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