Oltre alla Dieta Mediterranea e all’arte dei Pizzaiuoli napoletani, ecco i siti Unesco della Campania, conosciuti e amati in tutto il mondo.
Tra beni materiali e immateriali, la Campania può annoverare ben dieci siti patrimonio dell’Umanità Unesco. Oltre alla Dieta Mediterranea e all’arte dei Pizzaiuoli napoletani, infatti, sono iscritti nella WHL Unesco:
- le macchine a spalla di Nola
- il Centro storico di Napoli
- la Reggia di Caserta
- il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento
- Pompei ed Ercolano
- la Costiera Amalfitana
- il Parco Nazionale del Cilento
- la pratica della Transumanza, che per la Campania coinvolge l’area di di Lacedonia in Alta Irpinia.
Centro storico di Napoli
Il centro storico di Napoli è patrimonio Unesco dal 1995, quale riconoscimento al ruolo ricoperto dalla città sin dall’antichità, prima come centro importante della Magna Grecia e della Repubblica Romana, quindi nel Medioevo, quando la città era fra i centri culturali più influenti della regione mediterranea. E ancora, dal XVI al XVIII secolo, essendo una delle principali capitali europee.
Di tutto ciò il centro storico partenopeo è ricco di testimonianze, con i suoi palazzi, chiese e monumenti, che ne fanno una tappa di sicuro interesse per i viaggiatori, grazie anche all’importante e continua azione di valorizzazione dei siti portata avanti da anni dalla Città Metropolitana di Napoli.
La Costiera amalfitana, un paesaggio unico al mondo |
Area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
Non meno importante tra i siti Unesco in Italia l’area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, divenuta patrimonio Unesco nel 1997. Le città, sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., sono una ricca testimonianza della società e della vita quotidiana dell’epoca, che ancora oggi continua a sorprenderci con scoperte e ritrovamenti di inestimabile valore.
Reggia di Caserta
Per gli amanti dell’arte e dell’architettura, impossibile perdersi la visita alla Reggia di Caserta con il Parco, l’Acquedotto del Vanvitelli e il Complesso di San Leucio. Patrimonio Unesco dal XXX, la Reggia di Caserta fu voluta da Carlo III di Borbone a metà del XVIII secolo, ispirandosi e, al contempo, rivaleggiando in sontuosità con Versailles.
Meno noto, ma altrettanto interessante, il complesso di San Leucio, che il re Ferdinando IV di Borbone volle trasformare in un complesso di produzione della seta, con tanto di case, scuole, servizi medici e di altro genere per i lavoratori, che oggi è divenuto il valore di un modello di società basato sul lavoro e l’uguaglianza.
Costiera Amalfitana
Meta turistica soprattutto estiva, la Costiera Amalfitana presenta paesaggi e atmosfere uniche, con i caratteristici borghi a picco sul mare, i profumi e i colori, la storia e le tradizioni, che ne fanno un luogo romantico, conosciuto e amato in tutto il mondo. Non a caso, dal 1997 è anch’essa patrimonio dell’Umanità Unesco.
Parco nazionale del Cilento
Il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula, sono siti dell’Unesco in Italia dal 1998 a testimoniare l’importanza dell’area dal punto di vista naturalistico, ma anche culturale, politico e commerciale.
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Chiesa di Santa Sofia a Benevento
Tra gli ultimi siti iscritti nella World Heritage List, infine, la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, divenuta patrimonio Unesco nel 2011. Fatta costruire nell’VIII secolo d.c. dal principe longobardo Arechi II, la chiesa rappresenta uno degli esempi più belli di architettura del primo medioevo. Qui trovarono rifugio i longobardi dopo la sconfitta di Re Desiderio nel 774.
L’appuntamento per scoprire i siti Unesco della Campania e conoscere le offerte turistiche degli operatori della regione o per promuoverle, il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Padova dal 23 al 25 settembre 2021, ore 10,00 – 18,00, ingresso libero.
Qui tutte le info per partecipare e per esporre: www.wtevent.it
Fonte: World Tourism Event
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