Cantuccini Toscani IGP: storia e usi del prodotto senese

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Dal XVI secolo, i cantuccini rappresentano uno dei prodotti più noti del senese, tanto da conseguire nel 2011 il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta.

Tipici biscotti della tradizione senese, sono realizzati con mandorle, zucchero, farina, uova e miele. I Cantuccini Toscani IGP, dal gusto dolce e delicato, sono ottimi da gustare inzuppati nel vinsanto a chiusura del pasto.

Di seguito, ecco le origini e gli usi di uno dei prodotti più rappresentativi della Regione.

La storia

La storia dei cantuccini risale almeno al XVI secolo. Il nome pare derivare dalla parola latina cantellus (pezzo di pane), altri invece fanno derivare la parola da canto (angolo, piccola parte). A partire dalla metà del 1500 troviamo questi biscotti (ancora privi di mandorle) alla corte dei Medici.

Alle fine del 1600 l’Accademia della Crusca dà la prima definizione di cantucci: «biscotti a fette, di fior di farina, con zucchero e chiara d’uovo».

A partire dal 1900 i cantucci con le mandorle iniziarono ad essere prodotti in tutta la Toscana. Nel 2011 nasce l’associazione di produttori che ottiene il riconoscimento Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel 2016.

 

Cinta Senese: storia e usi del prodotto DOP

 

Il prodotto

I cantuccini sono ottenuti dalla lavorazione di un impasto a base di mandorle intere non pelate, zucchero, farina, uova fresche, burro e miele. I biscotti, una volta sfornati, appaiono dorati in superficie e mostrano il loro classico profilo ricco di mandorle.

Possono essere gustati da soli oppure abbinati a caffè e tè, ma secondo la tradizione, danno il loro meglio se inzuppati nel vinsanto, tipico vino liquoroso toscano.

Fonte: Terre di Siena.

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