Oyate Trail: un percorso alla scoperta dei nativi del South Dakota

oyate trail via great american west

Fra paesaggi naturali incontaminati e siti culturali, l’Oyate Trail è un itinerario attraverso la storia e le tradizioni degli indiani.

Fra i percorsi meno battuti del South Dakota, terra dei nativi Dakota, Lakota e Nakota, vi è l’Oyate Trail che attraversa la parte più meridionale del South Dakota, da est ad ovest. Si percorrono da Edgemont a Vermillion 624 km sulla Highway 50 e 18. Il viaggio può alcuni giorni oppure una settimana.

La strada passa attraverso tre riserve indiane: Pine Ridge, Rosebud e Yankton Reservation. L’ Oyate Trail – da fare in auto, in moto o in bicicletta – offre una miscela di attività all’aperto con esperienze culturali adatte a tutti. E’ bene comunque sapere che il contatto con i nativi deve pur sempre mantenere un comportamento rispettoso, adottando un codice di condotta adeguato alle comunità tribali. E’ opportuno quindi chiedere sempre il permesso per fotografare o filmare.

Sono da tenere anche in considerazione fondamentali precetti morali quali abiti appropriati, la parola e il comportamento, evitando gesti o atteggiamenti offensivi. Non bisogna disturbare i siti che contengono devozioni o offerte, poiché sono considerati sacri. Si raccomanda infine di resistere all’impulso di raccogliere souvenir, poiché questi reperti sono di proprietà dei nativi americani e protetti a livello federale, che prevede pene severe per le violazioni.

 

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La riserva di Pine Ridge

La riserva Pine Ridge è la dimora degli Oglala ed è l’ottava più grande degli Stati Uniti. Confina con il Nebraska a sud, la riserva indiana di Rosebud a est e il parco nazionale delle Badlands a nord. Il quartier generale della tribù si trova nella cittadina di Pine Ridge, ma la riserva comprende anche le piccole comunità di Kyle, Oglala, Manderson, Porcupine, Wanblee e Long Valley.

Tra i miti della storia il capo Nuvola Rossa, guerriero e statista, è sepolto su una collina che domina la Red Cloud Indian School così chiamata in suo onore, frutto del suo lavoro con i gesuiti. Vi è poi Cavallo Pazzo, leader di guerra degli Oglala Lakota, che combatté contro il governo degli Stati Uniti nel tentativo di preservare le tradizioni e i valori dello stile di vita dei Lakota. È più noto per la sua partecipazione alla battaglia di Little Bighorn nel giugno 1876 in Montana.

Una visita all’Oglala Lakota Living History Village è l’accesso al paesaggio ed alla cultura del passato e del presente del popolo Lakota. E’ situato a Cactus Flats, uscita 131 sulla Interstate 90, e un miglio a sud sulla South Dakota Highway 240. E’ l’occasione per fare cavalcate in prossimità della Pine Ridge Reservation. Benché le esperienze si svolgano all’aperto, ci sono anche vere e proprie lezioni culturali che invitano ad immergersi nella cultura storica e contemporanea di queste terre che invitano ad essere esplorate.

Oglala Lakota College Historical Center

Vicino a Kyle, l’Oglala Lakota College fornisce istruzione superiore ai 1500 giovani nella riserva. Il college accreditato ha una varietà di letteratura nativa americana nella libreria. Al Oglala Lakota College Historical Center, i visitatori possono vedere fotografie storiche e opere d’arte che raccontano la storia dei Lakota Oglala dai primi anni del 1800 attraverso il massacro di Wounded Knee nel 1890.

Una presentazione audio fornisce un significato ancora maggiore alle esposizioni. Il centro onora le lotte di coloro che nel passato hanno perso la vita per proteggere l’integrità della cultura Lakota. Il Wounded Knee Massacre Site si trova a sud di Porcupine sulla Highway 27.

Al Pine Ridge Visitor Center, presso la Chamber of Commerce sulla Lakota Prairie Drive vicino a Kyle, i viaggiatori ottengono informazioni varie e possono ammirare esposizioni d’arte Lakota e esemplari della fauna selvatica.

Da non mancare il Red Cloud Heritage Center nel campus della Red Cloud Indian School a Pine Ridge. Ospita una vasta collezione di dipinti, disegni e sculture premiati, creati da artisti contemporanei nativi e provenienti da tutto il nord America.

Qui è esposta l’arte storica e contemporanea Lakota, tra cui beadwork – lavori con perline – e quillwork – lavori con aculei di porcospino. Il negozio di souvenir offre una vasta selezione di arte unica Lakota. Ogni estate, il centro ospita il Red Cloud Indian Art Show, che mette in mostra le opere di artisti moderni nativi americani.

 

Wounded Knee Massacre Site. Via Great American West.

Wounded Knee Massacre Site. Via Great American West.

 

I paesaggi naturali

I paesaggi del Parco Nazionale delle Badlands sono di estremo fascino e sono il risultato di milioni di anni forgiati dal vento e dall’acque, creando formazioni calcaree stratificate che ospitano tesori paleontologici e fauna allo stato brado. Tra i vari esemplari anche il bisonte.

Una porzione del parco è in territorio tribale. Si accede al parco e si effettua una sosta al White River Visitor Center si trova a soli 40 km. a sud di Pine Ridge. Mostre Lakota e un programma video sono disponibili nella stagione estiva.

La natura contraddistingue la Rosebud Indian Reservation che vanta ampie zone di foreste di pini Ponderosa sparsi nelle ampie zone a prato; profonde vallate con ripide colline e dirupi e spesso laghi incastonati nella vallate. Il quartier generale della riserva è a Rosebud; poi ci sono altre piccole comunità: Mission, Saint Francis, Parmelee, Okreek, Olsonville. La tribù indiana è conosciuta come Sicangu Lakota Oyate. Storicamente furono guerrieri e cacciatori, esperti cavallerizzi.

La vita degli indiani nativi

Le piante native e la fauna selvatica furono di estrema importanza per i Sicangu e continuano ad esserlo ancora oggi. Una della figure storiche della tribù fu Chief Spotted Tail o Sinte Gleska. In suo nome la Sinte Gleska University – nella comunità di Antelope – è tra le poche università tribali a possedere la propria mandria di bisonti ed un ranch allevamento, tanto da essere leader nella ricerca sul bisonte, le cerimonie tradizionali Lakota sul bisonte e lo sviluppo economico sostenibile e culturalmente appropriato, compatibile alla salvaguardia dell’ambiente.

Il visitatore è benvenuto se vuole visitare il ranch e il campus, su appuntamento. Il Sicangu Heritage Center all’università conserva gli archivi ufficiali della tribù e i manufatti  raccolti dall’università. Ad est, nella missione gesuita di Saint Francis Mission si sosta al Buechel Memorial Lakota Museum per ammirare arte nativa americana e aggiungere altra conoscenza alla storia dei nativi.

La Sinte Gleska University of Rosebud è anche l’organizzatrice della Northern Plains Indian Art Market (NPIAM) nata nel 1988, show diventato appuntamento nazionale quotato tra i dieci migliori eventi  di arte nativa degli USA, mette in mostra arte nativa americana delle praterie settentrionali. Nei suoi 25 anni si è imposto quale mercato artistico indiano dei più longevi, con 800 partecipazioni da 7 stati delle praterie del nord e da due province canadesi con attività culturali quali le danze e la regalia.

Dormire nei campi tendati tradizionali

Chi ama la vita all’aria aperta potrà beneficiare dei soggiorni nei campi tendati di Lakota Youth Development Tipi Stays. Sono circa una ventina i Tipi della comunità Milks nella riserva, a sud est di St. Charles: equipaggiati come un vero e proprio campeggio, ospitano ognuno fino a 8 persone.

All’esperienza nei tipi nel proprio contesto naturale paesaggistico, si aggiunge anche il beneficio di assistere a eventi della tradizione: dalla illustrazione del cielo stellato, a spettacoli di danza, narrazione di storie e leggende, dimostrazioni artistiche. Non manca l’esperienza di un tour dedicato ad una delle pratiche più ancestrali dei popoli delle praterie: il Medicinal and wild edibles Herb trail tour.

Con Joseph Marshall III invece, specialista nella sopravvivenza selvaggia, nonché  praticante del primitivo tiro con l’arco Lakota, si apprende l’arte di fabbricare a mano archi e frecce, come lui imparò dal nonno materno.

 

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Yankton Reservation

Il percorso continua raggiungendo la Yankton Reservation, patria degli Ihanktonwan o Yankton e degli Ihanktowanna o Yanktonai che si riferiscono a se stessi come Nakota. È la seconda più grande riserva indiana negli Stati Uniti. Si narra che mentre Lewis e Clark si riunivano con gli Yanktons nel 1804 a Calumet Bluff, nacque un figlio maschio.

Venuto a conoscenza di questo fatto, il capitano Lewis mandò a prendere il bambino e lo avvolse in una bandiera americana. Lewis continuò con un discorso in cui profetizzò che il ragazzo avrebbe vissuto per diventare eminente tra il suo popolo e sarebbe stato un grande amico degli uomini bianchi.

Struck By The Ree (1804-1888) crebbe fino a diventare Capo della Tribù Yankton. Come leader, fece amicizia con i bianchi, ma rimase devoto e leale al suo popolo. Oggi il Lewis and Clark Visitor Center si trova in cima allo storico Calumet Bluff affacciato sul fiume Missouri, sul lago Lewis e Clark e sulla città di Yankton.

 

Treaty of 1858 Monument lungo l'Oyate Trail. Via The Great American West.

Treaty of 1858 Monument percorrendo Oyate Trail. Via The Great American West.

 

La fine del viaggio

Sulle rive del fiume Missouri, immediatamente a valle della diga di Fort Randall, è possibile trascorrere ore a osservare in tranquillità il flusso dell’acqua, osservare gli animali e gli uccelli che frequentano la zona e godere della bellezza mozzafiato della costa circostante. La tribù Yankton mantiene una mandria di bisonti  vicino al Treaty of 1858 Monument, che sorge su una collina a nord di Greenwood che domina il fiume Missouri.

Il monumento individua il punto in cui è stato firmato un trattato che designa la terra per i nativi Sioux. Poco più a nord si trova la tomba del capo indiano Struck By The Ree: un’immagine di pietra commemora questo grande leader.

Il viaggio si conclude a Vermillion, nel South Dakota sud orientale, che lega il suo nome a una parola lakota: wa sa wak pa’la (che significa «flusso rosso»). Immancabile l’ultima esperienza con la visita al National Music Museum che conserva oltre 1500 strumenti musicali con una delle più grandi e più importanti collezioni di strumenti storici esistente al mondo.

Fonte: The Great American West.

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