Santa Maria di Rivotorto: alla scoperta della chiesa di Assisi

Santa Maria Rivotorto, Assisi. Via Wikimedia Commons.

Santa Maria di Rivotorto custodisce i resti del ritiro dove, si dice, San Francesco redasse la prima stesura della sua Regola. Si tratta di un luogo di interesse storico, devozionale e artistico.

La città di Assisi è uno scrigno di siti UNESCO. Luogo di culto della spiritualità legata a San Francesco e Santa Chiara, sono molte le chiese e gli eremi che meritano una visita. Oltre ai più celebri convento e chiesa di San Damiano, Santa Chiara, Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola e all’Eremo delle Carceri, va menzionata anche la chiesa di Santa Maria di Rivotorto.

Si tratta di un luogo particolarmente legato alla storia del movimento nato proprio per iniziativa del Santo di Assisi.

Di seguito, la storia e le particolarità di Santa Maria di Rivotorto.

 

San Damiano ad Assisi: una meta spirituale UNESCO

 

Storia e struttura dell’edificio

La chiesa di Santa Maria di Rivotorto sorge a pochi chilometri da Santa Maria degli Angeli. Fu eretta, in forme dal rimando neo-gotico, dopo il terremoto del 1854 sul posto di un edificio precedente costruito per proteggere il tugurio francescano che è custodito all’interno della chiesa.

Si tratta dei resti del luogo in cui, secondo la tradizione, si rifugiava il Santo con i suoi compagni per pregare e meditare.

Sulla facciata della chiesa vi sono gli stemmi sella Basilica di San Francesco (da cui il santuario dipende) e, sopra il portale, la frase «Hic primordia Fratrum Minorum» («Qui gli inizi dei Frati Minori»). Vi si ricorda la tradizione secondo la quale il Santo avrebbe qui redatto la prima stesura della Regola Francescana.

 

Il Sacro Tugurio custodito all'interno di Santa Maria di Rivotorto. Via Wikimedia Commons.

Il Tugurio custodito all’interno di Santa Maria di Rivotorto. Via Wikimedia Commons.

 

L’interno della chiesa è un ambiente costituito da tre navate, divise da colonne poligonali. Vi è il Tugurio di somma umilitate, sul posto del ricovero dove il santo si rifugiò con Bernardo da Quintavalle e Pietro di Catanio. È formato da tre piccoli vani, di cui il centrale è adibito a cappella, con una mensa d’altare quattrocentesca su cippo ottagonale. Nella chiesa, in controfacciata, S. Michele Arcangelo di Domenico Mattei e, alle pareti, quadri di Cesare Sermei allusivi a fatti francescani.

Fonte: Umbria Tourism.

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