Un’analisi di Isnart prevede che nei mesi di luglio e agosto la presenza di turisti stranieri in Italia segnerà un +32% rispetto agli stessi mesi del 2020.
Sono segnali incoraggianti, quelli indicati dall’indagine sul turismo internazionale prodotta da Isnart, l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche di Unioncamere. Nei mesi di luglio e agosto 2021 la presenza di turisti stranieri in Italia segnerà, secondo le previsioni, un +32% rispetto al 2020. Nello stesso periodo è prevista però una flessione del turismo domestico: le presenza degli italiani che spenderanno le ferie nel Bel Paese sono stimate al -12,5%.
Un dato riconducibile in parte alla ridotta disponibilità economica delle famiglie e in parte a scelte di vacanze all’estero verso paesi che hanno annunciato in anticipo programmi di apertura e cessazione dell’obbligo di indossare mascherine all’aperto, in particolare Grecia e Croazia.
Nel complesso, l’analisi mette in evidenza, sempre rispetto al 2020, un leggero aumento delle presenze totali a luglio (+3%) e un calo ad agosto (-21,7%). Per l’intero 2021, le presenze nelle strutture ricettive italiane sono stimate di poco superiori a 204 milioni di notti, -4 milioni rispetto al 2020 (-2%). Tale calo è imputabile ai mesi di gennaio e febbraio che nel 2021 hanno visto un blocco generalizzato delle attività turistiche a causa del secondo lockdown.
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Una ripartenza solo a metà
Nonostante gli incoraggianti segnali di ripresa, nel confronto con il 2019, anno precedente alla pandemia, il 2021 mostra un andamento complessivo delle presenze stimato in -53%. Le presenze di turisti stranieri sono stimate in -70,6% e quelle di italiani -35,4%. La spesa turistica, sempre rispetto ai livelli del 2019, è stimata in calo del 57,5%, pari a una perdita di ricavi per il settore pari a circa 32 miliardi di euro, di cui 22 miliardi imputabili alla mancanza di turisti stranieri.
«I dati […] non sono sufficienti per parlare di vera ripartenza – dichiara Roberto Di Vincenzo, Presidente di Isnart. I consumi turistici sono da sempre fortemente condizionati dalla prevedibilità degli scenari economici e sociali e dall’incontro tra domanda e offerta. Sul fronte della domanda si cominciano a vedere i primi frutti dei dati sulla campagna vaccinale e sulla riduzione dei nuovi contagi. Occorre ora lavorare sul fronte dell’offerta, affinché possa farsi trovare pronta quando la domanda ripartirà pienamente. Quello dell’offerta turistica è un sistema complesso, fatto da trasporti, accoglienza alberghiera ed extra-alberghiera, attrattori culturali, grandi eventi, che è stato messo in ginocchio dalla pandemia e per il quale serviranno investimenti, innovazione e politiche di sviluppo».
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Fonte: Isnart
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