Consumerismo: in Italia è caos per turismo e viaggi

Turismo, viaggi

Un vero e proprio caos quello che si registra in Italia sul fronte del turismo. Lo denuncia Consumerismo, che segnala il moltiplicarsi di disdette di prenotazioni e disagi negli aeroporti. 


«L’arrivo del Green Pass, unitamente all’impennata di contagi in alcune aree a forte vocazione turistica come la Grecia, nonché gli avvisi della Farnesina circa i rischi sanitari per chi va all’estero, hanno mandato in corto circuito il settore del turismo e creato un generalizzato allarme che sta portando numerosi consumatori a cancellare prenotazioni e pacchetti vacanza per destinazioni estere» – spiega Consumerismo.

Disagio che si accompagna a quello vissuto negli aeroporti, dove le procedure per le verifiche di documenti e certificazioni provocano rallentamenti ed attese estenuanti.

Per consentire agli italiani di partire e fare viaggi in tutta sicurezza, Consumerismo No profit ha diffuso quindi una guida pratica con tutte le operazioni da eseguire prima di affrontare un viaggio, e i rimborsi cui si ha diritto in caso di mancata partenza:

  • Visitare il sito del ministero degli Esteri o il portale ViaggiareSicuri e controllare la scheda relativa al Paese di destinazione e tutte le documentazioni richieste per l’ingresso dei cittadini stranieri;
  • Prima di partire assicurarsi che la struttura dove si ha intenzione di alloggiare sia davvero aperta;
  • Fare un’assicurazione sui viaggi che preveda la copertura effettiva nelle ipotesi di Covid e di eventuali quarantene obbligate.

Quando si ha diritto al rimborso

Dal 3 giugno 2020 le compagnie aeree non posso più imporre i voucher. Essendo venuto meno il divieto di spostamento in Italia e all’estero, sono venuti meno anche i presupposti per i voucher. Pertanto, se questa estate si dovesse subire la cancellazione del volo si avrà diritto al rimborso dello stesso e le compagnie saranno addirittura tenute in alcuni casi agli indennizzi.

Quando si ha diritto agli indennizzi 

Il Regolamento Europeo n. 261/2004 prevede che, in mancanza di un volo alternativo offerto, si avrà diritto a richiedere un indennizzo da 250 a 600 euro, in base alla lunghezza della tratta. Fermo il rimborso del volo, l’indennizzo non viene riconosciuto in alcuni casi specifici, come ad esempio in caso di sciopero o nel caso in cui la compagnia informi della cancellazione prima dei 15 giorni antecedenti la partenza del volo. Si ha poi diritto agli indennizzi anche quando il volo giunga a destinazione con oltre tre ore di ritardo rispetto all’orario previsto.

 

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Tutte le informazioni in tema di viaggi e turismo sono reperibili nei podcast della trasmissione di Radio24 e Consumerismo No profit.

Fonte: Ufficio Stampa Consumerismo

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