Tra rocce a picco sul mare e bellezze artistiche, le Marche sono la regione ideale per un itinerario in moto, respirando la libertà su due ruote.
Perla dell’Adriatico nel Parco del Conero, Portonovo è punto di partenza di un itinerario ideale nelle Marche da fare in moto, che si estende per 325 Km tra rocce a picco sul mare e bellezze artistiche. Qui, i monumenti da non perdere sono la Chiesa di S. Maria, capolavoro romanico, la torre Clementina e il Fortino Napoleonico, da sempre luogo di ritiro di poeti e intellettuali tra cui Gabriele D’annunzio.
Il viaggio prosegue fino a toccare Sirolo, per affacciarvi dal bel terrazzo panoramico, e poi Numana, per una foto all’arco romano proteso sul mare e accedere all’Antiquarium statale (071 9331162), ricco di reperti piceni. Dopo un piatto di spaghetti coi Moscioli di Portonovo, lasciate la costa per le colline, e dirigetevi al Museo del Risorgimento di Castelfidardo, che documenta la nota battaglia del 1860 tra le armate sarda e pontificia.
Riviera del Conero: natura selvaggia e mare cristallino nelle Marche |
Imboccando la strada che porta a Recanati, tra verdi colline attraverserete Sambucheto, Montecassiano, Appignano, Passo di Treia e Tolentino, con la Basilica di S. Nicola e il Cappellone. A 7 km da lì c’è il Castello della Rancia (0733 973349), in cui ammirare l’esposizione del Museo Archeologico Silverj.
Prossima tappa del tour in moto nelle Marche è il lago di Fiastra, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Un luogo ideale per un giro in ebike a noleggio. Poi si arriva all’Abbadia di Fiastra, tra i sentieri che la circondano. Proseguite verso Sarnano, per un giro alle cascatelle, prima di scendere dolcemente verso S. Benedetto del Tronto.
Laghetti di Portonovo
A Portonovo, noto centro turistico e Bandiera Blu d’Europa, affacciato sull’omonima baia nel cuore del Parco Regionale del Monte Conero, fermatevi per visitare due laghetti molto importanti dal punto di vista paesaggistico ed ambientale: il Lago Profondo ed il Lago del Calcagno o Lago Grande. A pochissima distanza dal mare, contengono acqua salmastra, risultante della mescolanza di acqua di mare con acqua dolce.
L’acqua marina entra nei laghi durante le mareggiate e infiltrandosi al di sotto della spiaggia. L’acqua dolce proviene invece da sorgenti (nel Lago Grande) o da piccoli immissari temporanei (il torrente Ciriesa, che sfocia nel Lago Profondo). L’origine dei laghi è collegata alla stessa nascita di Portonovo, che si formò in seguito ad una ciclopica frana staccatasi in epoca preistorica dal sovrastante il Monte Conero.
Le Marche su due ruote: dall’entroterra al mare |
La superficie dei laghi di Portonovo è stata purtroppo notevolmente ridotta negli anni cinquanta quando, con un’errata concezione dello sviluppo turistico, si interrarono vaste aree umide per realizzare parcheggi e campeggi (la superficie interrata supera il 50%). La stessa Fonte di Portonovo, che alimentava con le sue acque il Lago Grande e nel passato costituiva una delle attrattive della zona, è stata negli stessi anni distrutta per far posto a strutture turistiche.
Oggi il Parco del Conero ha elaborato vari piani di recupero naturalistico dei laghi. Nell’intento di permettere al Lago Grande l’espansione nella zona originariamente occupata, si è già provveduto allo spostamento di un campeggio in area più a monte. I laghi di Portonovo ancor oggi costituiscono un habitat di notevole interesse naturalistico. Per quanto riguarda la fauna si ricorda la presenza della gallinella d’acqua, del martin pescatore, del germano reale e della folaga. Per la flora, si segnalano la canna di palude, il falasco ed il giunco.
Fonte: Destinazione Marche
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