L’esposizione racconta il genio del Prete Rosso e il suo rapporto con la vicenda storica e artistica delle Putte del Choro, figure significative e tuttora di grande suggestione.
Antonio Vivaldi è stato il più importante, influente e originale musicista italiano del periodo Barocco. Il violino ne ha ispirato il genio, ricambiato con una scrittura luminosa, ricca di idee, colori e temperamento. La mostra I violini di Vivaldi e le Figlie di Choro al Museo del Violino di Cremona, fino al 31 ottobre 2021, a cura di Fausto Cacciatori, Deborah Pase e Federico Maria Sardelli, rilegge quest’epoca attraverso gli strumenti scelti e utilizzati dal Prete Rosso e dalle fanciulle dell’Ospedale della Pietà di Venezia.
L’antica Istituzione rivolta all’assistenza dell’infanzia abbandonata era, allora, anche un conservatorio di musica nel quale le giovani orfane talentuose venivano avviate al canto e allo studio dei vari strumenti musicali.
Vivaldi vi operò dal 1703 al 1740, dapprima come Maestro di Violino e successivamente come Maestro di Concerti. Si occupò quindi anche della scelta e dell’acquisto degli strumenti musicali. In quel periodo l’Ospedale comprò più di cinquanta strumenti. Molti di questi fanno parte della sua collezione, che vanta alcuni pezzi di alto pregio storico, realizzati da celebri liutai. Fra questi, due violoncelli di Matteo Goffriller e un violino di Pietro Guarneri.
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La collezione
La collezione è riconosciuta come rarissimo complesso di strumenti barocchi, provenienti da un’unica e antica Cappella Musicale. In parte inoltre non sono sottoposti a modifiche per l’esecuzione moderna. Quasi tutti gli strumenti hanno cessato l’uso continuo alla fine del XVIII secolo. Allora il violino non aveva ancora compiuto l’intero percorso evolutivo. La maggior parte si presenta quindi ancora allo stato originale.
La raccolta dell’Istituto della Pietà si presenta, dunque, come una grande fonte di informazioni sugli strumenti ad arco di scuola veneziana e tedesca, della fine del XVIII secolo, da cui gli studiosi possono trarre preziose indicazioni e conoscenze.
Gli strumenti sono presentati dopo una intensa campagna di studio, conservazione e restauro a cura del Museo del Violino, del Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Pavia e di Cr.Forma.
Parallelamente documenti, immagini ed oggetti permetteranno di ripercorrere la storia dell’Ospedale della Pietà, luogo di accoglienza all’epoca modernissimo, unico in Europa, laboratorio di educazione ed emancipazione.
In particolare le Figlie di Choro erano apprezzate coriste e musiciste. La mostra racconta, seppur per cenni, le loro suggestive vicende.
Infatti, «il loro messaggio è quanto mai attuale. La chiusura dei musei ci ha privati del confronto con l’arte. Ora è bello poter tornare a visitare le sale e le collezioni con la rinnovata consapevolezza di quanto l’esperienza culturale sia fondamentale nella vita di una comunità e di ognuno di noi», ha affermato Virginia Villa, Direttrice della Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari.
Le Figlie di Choro
Abbandonate neonate nella scafetta, luogo deputato ad accogliere i piccoli assistiti nell’Ospedale della Pietà, le Putte del Choro venivano selezionate per il loro talento musicale e istruite da celebri maestri come Francesco Gasparini e Antonio Vivaldi.
Proprio pensando alle caratteristiche tecniche delle proprie allieve, Vivaldi sceglieva personalmente i violini per le Figlie di Choro come Zanetta, Marcolina e Susanna. Le Putte del Choro erano figure avvolte da un’aura di mistero. Durante i concerti infatti si esibivano dalle cantorie, celate dal fittissimo intreccio in ferro battuto delle grate con cui erano decorate. Ciò rendeva così invisibile al pubblico il loro volto.
Molte di loro divennero famose e acclamate interpreti, impressionando con la propria bravura cronisti e viaggiatori stranieri che ne elogiarono i virtuosismi.
«Quello dei quattro ospedali dove vado più spesso e dove mi diverto di più – scriveva infatti il letterato e viaggiatore Charles De Brosses nel 1739 – è l’ospedale della Pietà, questo è anche il primo per la perfezione dell’orchestra. Che rigore nell’esecuzione!». L’eco di quella armonia ha ispirato la mostra e risuonerà nelle sale del Museo del Violino.
«Il percorso espositivo consentirà al visitatore di immergersi nella storia e nelle atmosfere di questa antica istituzione veneziana, accompagnandolo alla scoperta del connubio tra cura dell’infanzia abbandonata e fervida attività culturale», racconta Lulzim Ajazi, Direttore dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà.
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Riscoprire l’arte liutaia
La mostra I violini di Vivaldi e le Figlie di Choro è promossa dalla Fondazione Museo del Violino e dall’Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà di Venezia, in collaborazione con il Distretto Culturale della Liuteria di Cremona e Michelangelo Foundation, con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Si sono inoltre affiancati al Museo e all’Istituto Santa Maria della Pietà, sotto la guida dei due conservatori, il Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Pavia e Cr. Forma.
«Questa mostra – precisa l’Assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli – rientra tra le azioni del Piano Integrato della Cultura ‘Percorsi barocchi tra musica e liuteria a Cremona’ finanziato da Regione Lombardia per rilanciare il ruolo della cultura come elemento di sviluppo per i territori».
«In questo Piano, che vede coinvolto un partenariato pubblico-privato attivo sul tema del legame tra musica barocca e del saper fare liutaio, riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2012, Regione Lombardia ha ravvisato uno strumento innovativo per la gestione e il coordinamento delle politiche culturali del territorio cremonese», ha concluso Galli.
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Informazioni
Per ulteriori indicazioni su orari, riduzioni e disponibilità dei biglietti, è consigliabile consultare il sito ufficiale del Museo o rivolgersi alla biglietteria del museo, tel. (+39) 0372 080809.
Fonte: Museo del Violino.
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