Portici Bologna, l’Italia sale in vetta con 58 siti Unesco

portici bologna via wikimedia commons

L’Italia è in vetta alla graduatoria. Al secondo posto, il Paese della Grande Muraglia con 56 luoghi. La Germania terza con 50.

Il 44° Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito virtualmente a Fuzhou, Cina, ha iscritto ieri, 28 luglio 2021, i Portici di Bologna nella Lista dei siti UNESCO, conferendo così all’Italia il primato di 58 riconoscimenti totali. Il 26 luglio erano stai  iscritti anche gli affreschi del Trecento di Padova e Montecatini Terme tra le Grandi città termali d’Europa.

L’annuncio arriva dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura che riconosce ancora una volta l’immensa ricchezza artistica e naturalistica dell’Italia. Al secondo e al terzo posto, la Cina con 56 siti e la Germania con 50.

Per i suggestivi portici di Bologna la candidatura di iscrizione all’elenco dei patrimoni Unesco era avvenuta lo scorso 21 gennaio 2020. Da lì gli ispettori della commissione nazionale Unesco hanno avuto 18 mesi per valutare e scegliere tra le candidature dei diversi Paesi. «Questi insiemi di portici sono considerati i più rappresentativi della città» spiega l’Unesco, «e coprono un’estensione totale di 62 chilometri. Alcuni sono realizzati in legno, altri in pietra o mattoni, nonché in cemento armato, coprendo strade, piazze, vialetti e camminamenti, su uno o su entrambi i lati di una strada». L’Unesco continua a descrivere la new entry nella lista dei patrimoni, definendola «espressione ed elemento dell’identità urbana di Bologna».

 

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Altre novità per l’Italia

Il Comitato del Patrimonio Mondiale in corso a Fuzhou, Cina, ha inserito ieri, 28 luglio 2021, il Parco Nazionale dell’Aspromonte e quello del Pollino nelle Antiche Faggete Primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, bene seriale transazionale iscritto nel Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2017 ed esteso il Centro Storico di Firenze, già riconosciuto sito Unesco nel 1984, con l’Abbazia di San Miniato, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe, il Piazzale Michelangelo, il Giardino delle Rose e quello dell’Iris. 

 

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Gli altri nuovi Siti

Il Comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco ha poi aggiunto 13 luoghi presenti sul territorio di Africa, Asia, Medio Oriente, America Latina, Europa più l’estensione di un sito messicano già presente nell’elenco, proprio come è successo al centro storico di Firenze. Tra le aggiunte spicca l’antica città di Dholavira, centro meridionale della comunità Harappan, in India, che come spiega l’Unesco, «è uno degli insediamenti urbani meglio conservati del periodo 3.000/1.500 a.C. nel sud-est asiatico».

E ancora le 8 moschee in stile sudanese nel nord della Costa d’Avorio, i quattro siti scelti dell’America Latina tra cui l’osservatorio solare e centro cerimoniale di Chankillo, sulla costa centro settentrionale del Perù.

Quanto all’Europa, compare il paesaggio minerario di Rosia Montana in Romania, ai tempi dell’Impero Romano composto da intere distese d’oro, le città tedesche di Spira, Worms e Magonza, e per la Francia, Nizza.

Fonte: World Tourism Event.

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