9 borghi da scoprire lungo la Costa dei Trabocchi

Costa dei Trabocchi, Abruzzo

Sulla Costa dei Trabocchi, lungo il tratto meridionale del litorale abruzzese, sorgono 9 borghi tutti da scoprire. 


Proteso dagli scogli, […] con i suoi cento arti il trabocco aveva un aspetto formidabile.

Gabriele D’annunzio 

 

Si chiama così perché ospita speciali palafitte in legno un tempo utilizzate per pescare direttamente dalla costa, adesso parte del patrimonio tradizionale della Regione. È la Costa dei Trabocchi, che si snoda lungo il tratto meridionale del litorale abruzzese, toccando alcuni caratteristici borghi, da Francavilla al Mare a San Salvo, da visitare assolutamente. 

I Borghi

1. Francavilla al Mare

Francavilla al Mare, Abruzzo

Francavilla al Mare è un centro balneare di origini antichissime, come dimostrano i ritrovamenti archeologici di epoca preistorica, italica e romana. Il primo nucleo abitativo risale al periodo longobardo, quando una comunità affrancata dai vincoli feudali – da cui il nome Francavilla – vi si stabilì, tracciandone l’impianto urbanistico medievale “a spina di pesce”.

A fine Ottocento, il borgo divenne punto di riferimento per la cultura italiana e internazionale grazie al pittore Francesco Paolo Michetti e al suo Cenacolo: centro di ritrovo per intellettuali e artisti. Ne fecero parte personalità come D’Annunzio, che qui scrisse Il Piacere, ma anche Francesco Paolo Tosti, Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio e tanti altri. 

Cosa vedere 

Dedicato a Michetti è l’omonimo Museo, inaugurato nel 1997 nei locali dello storico Palazzo San Domenico, ex sede comunale della città alta. Tra gli edifici da vedere merita poi una visita la Chiesa di Santa Maria Maggiore, ricostruita nel 1948 su disegno dell’architetto Ludovico Quaroni con fregi e ornamenti in cotto, maiolica e pietra dei maestri Andrea e Pietro Cascella. Vi si conservano numerosi arredi sacri, tra cui un rilevante ostensorio del 1413, prima opera certa di Nicola da Guardiagrele.

Emblema della vocazione turistico-balneare della città è Palazzo Sirena. Inaugurato nel 1888, il primo edificio della Sirena, progettato da Antonino Liberi, in stile floreale liberty, fu raso al suolo dalle mine dei guastatori tedeschi nel 1943. Ricostruito nel dopoguerra su disegno di Vittorio Ricci, è stato ampliato alla fine del Novecento su progetto di Mosè Ricci. Sul retro c’è il famoso pontile Sirena

Cosa mangiare

Da assaggiare a Francavilla al Mare sono i piatti tipici a base di pesce come il brodetto o le seppie ripiene accompagnate da un vino Trebbiano o Pecorino d’Abruzzo. Tra i dolci invece sono da provare la cicerchiata, tipica del periodo di Carnevale, e il parrozzo d’Abruzzo, preparato durante le festività del Natale. 

2. Ortona

Ortona

Ortona è una città di origine romana, occupata nel tempo da diversi popoli: i Goti, i Bizantini, i Longobardi e i Normanni, che nel XI secolo la incendiarono. Risorto sotto il dominio degli Svevi, il borgo è stato poi in parte distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Chiamata da Churchill la “Stalingrado d’Italia”, Ortona fu infatti teatro di numerosi bombardamenti e battaglie tra i tedeschi e gli alleati.

Oggi è una delle stazioni balneari d’Abruzzo più apprezzate della Costa dei Trabocchi. Dopo un primo tratto di spiaggia sabbiosa a Nord (Località Foro, Lido Riccio e Lido dei Saraceni), il suo litorale cambia fisionomia, diventando un susseguirsi di insenature, baie, scogliere e promontori a picco sul mare, con una ricca vegetazione di tipo mediterraneo.

Cosa vedere

A parte le spiagge, da non perdere è la Passeggiata Orientale: un percorso che segue il versante orientale del promontorio su cui poggia la città di Ortona, offrendo una splendida vista sul mare. La passeggiata si conclude al Castello Aragonese, simbolo del borgo. Si tratta di un castello arroccato, fatto costruire tra il 1448 e il 1452 da Ferdinando d’Aragona a difesa del porto.

Sempre lungo la Passeggiata c’è anche Palazzo Farnese, voluto da Margherita d’Austria, che però non lo vide mai completato. Attualmente è la sede del Museo d’arte contemporanea e della Pinacoteca Cascella. Ovviamente non può mancare, prima di lasciare il borgo, una visita del centro storico, con le tante chiese e i musei. 

Cosa mangiare

Tra i piatti tipici di Ortona ci sono: la pasta al sugo di granchio, le pallotte casce e ove (polpette di formaggio, uova e pangrattato), la grigliata di salsicce di fegato, seppie e piselli, baccalà e peperoni arrosto o patate in umido e verdure ripassate in padella. Un dolce tradizionale è la nevola: una cialda arrotolata a forma di cono realizzata con il mosto cotto. 

3. San Vito Chietino 

San Vito Chietino, Abruzzo

San Vito Chietino è il paese delle ginestre raccontato da D’Annunzio e sorge su uno sperone roccioso da cui si può godere di un ampio panorama, dalla Majella al Gargano, fino alle Isole Tremiti. Qui, nella contrada di Portelle, si erge l’Eremo dannunziano: Villa Italia, che ispirò al poeta Il Trionfo della Morte

Cosa vedere

Da vedere, oltre all’Eremo, le numerose spiagge, a partire da quella di Calata Cintioni. La costa, particolarmente frastagliata, è nota come “Promontorio del Turchino”, per via del mare limpidissimo e delle intense sfumature del cielo. Da non perdere anche la spiagga di Calata Turchino da cui si ammira il trabocco omonimo, il più famoso dell’intera Costa dei trabocchi. 

Cosa mangiare

La cucina locale è tipicamente marinara e comprende, ad esempio, il brodetto di pesce alla sanvitese e i piatti a base di pasta condita con sughi di pesce. 

 

Costa dei Trabocchi Abruzzo, la pista ciclabile lungo la Costa dei Trabocchi

4. Fossacesia

Fossacesia, Abruzzo

Situato nel golfo di Venere, il borgo di Fossacesia è famoso soprattutto per le sue spiagge di ciottoli bianchi e per le sue fontane: quella delle Cinque Cannelle, la Fontana di Venere, dove, secondo la tradizione, le donne desiderose di concepire un figlio si recavano ad attingere l’acqua, e quella del Lavatoio.

Abitata già in epoca preromana dai Frentani, nel medioevo divenne feudo della splendida basilica cistercense di San Giovanni in Venere, che domina l’ampio golfo sottostante. Il centro abitato conserva palazzi pubblici e ville nobiliari costruiti a partire dal 1600. 

Cosa mangiare

Tra i piatti da assaggiare a Fossacesia ci sono: i peperoni a corno di toro, i pomodori secchi delle Piane del Sangro, i formaggi, lo scapece, la minestra di crostacei e patate, la frittura di paranza, il brodetto di pesce e gli arrosticini di carne di pecora.

5. Rocca San Giovanni 

Rocca San Giovanni

Rocca San Giovanni sorge su un colle roccioso a 155 metri di quota, tra le foci del fiume Sangro e del torrente Feltrino. Le prime tracce scritte sul borgo risalgono ad un diploma del 1047 firmato dall’Imperatore Enrico III e indirizzato al Monastero di San Giovanni in Venere. Nell’Alto Medioevo fu feudo di nobili famiglie lonngobardo-franche.

Dal XI secolo divenne una rocca-rifugio della vicina abbazia benedettina fino al XVI secolo, per poi passare sotto la giurisdizione della congregazione di Filippo Neri di Roma e tornare nel Regio Demanio sul finire del XVIII secolo.

Cosa vedere

Da vedere la Chiesa di San Matteo Apostolo, in stile romanico a tre navate, e il Palazzo Municipale del XIX secolo, di ispirazione classica e sede di un’interessante raccolta di opere d’arte. Caratteristico è anche il centro storico, da cui si raggiunge una terrazza panoramica sulla valle sottostante. 

Tra le spiagge si ricordano “La Foce”, la più grande in zona, che si estende tra l’antico borgo di Vallevò e Punta Torre, dove sorge l’omonimo Trabocco, e quella del “Cavalluccio”, caratterizzata da un grande faraglione. 

Cosa mangiare

A Rocca San Giovanni si possono provare le “palazzole”: un piatto tipico della tradizione marinara composto da acciughe o sardine, mollica di pane, aglio, prezzemolo e olio extravergine d’oliva. Qui si producono i due vini Doc Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo e l’olio Dop Colline Teatine, un fruttato dai sentori erbacei e di colore verde oro.

6. Torino di Sangro 

Torino di Sangro, Abruzzo

Proseguendo lungo la Costa dei Trabocchi si incontra Torino del SangroDiverse sono le ipotesi sull’origine del nome, che potrebbe derivare da taurus (“posto elevato” o “toro”, quest’ultimo raffigurato nello stemma). Fino al XIX secolo si chiamava semplicemente Torino, poi, per ovviare soprattutto ai disguidi postali registrati a causa dell’omonimia con la più nota città piemontese, il 20 luglio 1862 il consiglio comunale deliberò di mutare il nome in Torino del Sangro.

Il borgo vanta di un litorale di circa sei chilometri equamente diviso tra la spiaggia sabbiosa della località “Le Morge” e quella ghiaiosa di “Costa Verde”. 

Cosa vedere

Da vedere, a parte il lungomare, il centro collinare del paese, che conserva la cinquecentesca Chiesa di San Salvatore e quella dedicata alla Madonna di Loreto. A poca distanza c’è il Cimitero di Guerra Inglese, dove riposano le spoglie di oltre 2600 soldati del Commonwealth che caddero nel 1943 nelle furiose battaglie combattute dall’esercito inglese contro quello tedesco. 

A pochi passi dal mare si trova la Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro, che si estende per 175 ettari a sud della foce del fiume Sangro e comprende un bosco misto di macchia mediterranea, habitat ideale del leccio, dell’orniello, del cerro e delle roverelle. Al suo interno vi sono percorsi escursionistici e aree picnic.

Cosa mangiare

Da assaggiare a Torino del Sangro il pane casereccio, in particolare le bruschette con pomodoro, basilico fresco e olio extravergine del luogo.

 

Cammino dei Briganti, verso Cartore Cammino dei Briganti, 100 km di natura selvaggia tra Abruzzo e Lazio

 

7. Casalbordino

Casalbordino

Casalbordino è un caratteristico borgo medievale situato tra i fiumi Osento e Sinello, a pochi chilometri da Vasto. L’economia locale è prevalentemente agricola, affiancata da alcuni decenni da quella turistica, per merito del suo ampio lido sabbioso e delle numerose strutture ricettive (alberghi, centri vacanze e camping). 

Cosa vedere

Il centro storico di Casalbordino conserva un torrione facente parte delle mura medievali e la settecentesca Chiesa di San Salvatore. Nella piazza principale dedicata a Umberto I si staglia invece l’imponente torre civica, inaugurata nel 1901, mentre in località Miracoli sorge il Santuario della Madonna dei Miracoli, consacrato nel 1962. La sua origine risale all’apparizione della Vergine Maria ad Alessandro Muzio di Pollutri, nel 1576. Al Monastero è annessa una ricca Biblioteca Monastica Benedettina

Nel limitrofo comune di Pollutri si trova la Riserva Naturale Regionale Bosco di Don Venanzio, raggiungibile anche in bicicletta.

Cosa mangiare

Tipici del borgo sono gli “n’droccioloni“, un tipo di pasta all’uovo lunga, realizzata con la chitarra, antico attrezzo utilizzato dalle massaie abruzzesi. Il ragù è il miglior condimento, meglio se di cinghiale. Tra i dolci tradizionali c’è invece il taralluccio casalese, a forma di mezzaluna e condito con marmellata d’uva. 

8. Vasto

Vasto

Affacciata sul cosiddetto “Golfo d’oro”, Vasto è una cittadina di origini antichissime e raccoglie le vestigia di tremila anni di civiltà, testimoniate da antiche torri, fortificazioni, chiese e palazzi. 

Cosa vedere

Uno dei simboli più importanti della città è il Castello Caldoresco, costruito nel 1439 dall’architetto senese Mariano di Jacopo a scopo difensivo per volere di Giacomo Caldora, feaudatario e signore di Vasto. Numerosi poi i resti di altre epoche: dalle Terme, che risalgano al II-III secolo d.C., dove sono stati rinvenuti preziosi pavimenti in mosaico raffiguranti il dio Nettuno e altre scene marine, alle varie Chiese e Cattedrali

A Nord di Vasto vale la pena una visita la Riserva Naturale di Punta Aderci che, con l’omonimo promontorio roccioso, è considerato uno degli angoli più suggestivi di tutto il litorale abruzzese. Da qui è possibile ammirare i fondali marini e godere di una vista straordinaria che, al tramonto, disegna i profili delle montagne dei tre parchi nazionali: la Majella, il Gran Sasso-Laga e i Monti Sibillini.

Cosa mangiare

Il piatto tipico per eccellenza di Vasto è il brodetto alla vastese che, a differenza degli altri brodetti di pesce tipici dell’Adriatico, segue una preparazione più semplice, senza l’aggiunta di soffritto, brodo o aceto, con pesce intero e non a pezzi. 

9. San Salvo

San Salvo

Al confine con il Molise, San Salvo è l’ultimo paese della costa abruzzese. Sicuramente abitato da popoli italici, come dimostrano le necropoli rinvenute nel suo territorio, in epoca romana il borgo fu il fulcro di un grande processo di urbanizzazione che interessò la bassa valle del Trigno.

Di recente si sono rinvenuti nel centro storico importanti reperti archeologici che testimoniano l’impianto romano del paese, su cui poi sorse la cittadina medievale. Nel Medioevo fu feudo monastico e sede di un importante monastero benedettino. Negli ultimi anni, San Salvo da zona prevalentemente agricola si è trasformata in zona industriale, con importanti insediamenti.

Cosa vedere

Da non perdere una visita al Parco Archeologico del Quadrilatero, che comprende il Museo Porta della Terra, dove è possibile osservare i reperti archeologici dell’area, risalenti fino a 3.000 anni fa. Nella Chiesa di San Giuseppe si trovano invece le reliquie di San Vitale, patrono della città, la cui festa si celebra il 27 e 28 aprile. In quest’occasione si tiene la cosiddetta “sfilata delle some”.

Cosa mangiare

Tra i piatti tipici ci sono proprio le sagne preparate con la farina portata dalle some. Da non perdere poi la tradizionale pipizzera, composta da diverse pagnottelle di pane azzimo attaccate ad un’asta decorata con nastri e carta colorata, e i taralli di San Vitale

 

Volto Santo di Manoppello Cammino del Volto Santo: dal Vaticano a Manoppello

Come arrivare

In auto la Costa dei Trabocchi è facilmente accessibile attraverso l’autostrada A14 Adriatica e la Statale 16 che percorre tutta la dorsale, così come la linea ferroviaria. La Costa dei Trabocchi è inoltre percorsa da una rete di pullman che ne consentono la fruizione capillare. Per quanto riguarda l’aereo, l’areoporto più vicino è quello di Pescara

Lungo tutta la Costa si sta inoltre costruendo una pista ciclabile, ideale per gli amanti delle due ruote.

 

Per tutte le informazioni si consiglia la consultazione del portale turistico della Regione Abruzzo. Si rinvia al sito del Parco della Costa dei Trabocchi per gli aggiornamenti relativi alla pista ciclabile. 

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