Fra valli selvagge e pareti di granito, l’itinerario del Trofeo Kima è un viaggio nel cuore delle Alpi.
Il Sentiero Roma è l’itinerario più significativo della Val Masino e fra i più celebri della Lombardia. In un susseguirsi di passi e valli, ad una quota tra 2500 e 3000 m, attraversa scenari maestosi, al cospetto di picchi verticali slanciati verso il cielo. Si tratta di una delle più celebriAlte Vie delle Alpi, terreno di sfida per i più forti atleti nel Trofeo Kima, vera e propria leggenda dello skyrunning.
Il Cai di Milano, proprietario della maggior parte dei rifugi della Val Masino, pensò nel 1928 di creare un itinerario che permettesse ai frequentatori della Valle di potersi spostare da un rifugio all’altro senza dover scendere a valle. Nacque così una via d’alta quota che mise in contatto tra loro il Rifugio Gianetti, il Rifugio Allievi oggi Bonacossa, il Rifugio Ponti e successivamente anche il Rifugio Omio.
Il Sentiero Roma è diventato, con il passare degli anni, una delle classiche alte vie italiane catturando ogni estate una moltitudine di frequentatori che lo percorrono estasiati dalla bellezza dei paesaggi. Ecco di seguito l’itinerario e alcune informazioni fondamentali per chi volesse svolgerlo.
Val Zebrù: trekking nel cuore dell’Alta Valtellina |
Informazioni tecniche
Svolgendosi in ambiente d’alta montagna, il Sentiero Roma richiede buon allenamento ed esperienza. I tratti cruciali corrispondono all’attraversamento dei passi sulle costiere rocciose che dividono le varie valli.
Mai banali, seppure attrezzati, essi sono spesso molto difficili in caso di cattivo tempo o di forte innevamento.
Sentiero di Leonardo: un ecomuseo in bici da Lecco a Milano |
L’itinerario
Di seguito è descritto in modo sintetico l’itinerario in senso orario, in tre tappe.
Dai Bagni di Masino al Rifugio Giannetti
Si raggiunge il Rifugio Omio (2100 m) dai Bagni Masino. Sulla destra del rifugio si stacca il sentiero che taglia in diagonale i pascoli puntando verso la Punta Milano e portandosi a risalire la costiera del Barbacan scavalcata la quale si scende in Val Porcellizzo. Il sentiero conduce con percorso pianeggiante al Rifugio Gianetti (2534 m) posto i ai piedi del pizzo Badile (3308 m).
Dal Rifugio Giannetti al Rifugio Bonacossa
Si prosegue in direzione est con alcuni saliscendi su placconate, si passa sotto lo spigolo sud del Cengalo e si sale poi decisamente al Passo del Camerozzo (2765 m) che immette in Val del Ferro. La discesa dal passo è uno dei tratti più impegnativi del percorso in quanto, pur attrezzato, è molto esposto. Si attraversa tutta la Val del Ferro (Bivacco Molteni-Valsecchi poco sotto il percorso) si scavalca il Passo Qualido. Poi, attraversata la Val Qualido e il Passo dell’Averta, appare la Val di Zocca ed il Rifugio Bonacossa (2390 m).
Dal Rifugio Bonacossa a Filorera
Dal rifugio si percorre il sentiero che a semicerchio passa sotto le pareti della Punta Allievi, Rasica e Torrone fino a portare in breve al Passo del Torrone(2550 m) posto alla base dello spigolo sud del Picco Luigi Amedeo. Scesi lungo il canale si riprende la salita verso il Passo del Cameraccio attraversando una delle valli più belle e selvagge del Masino, la Val Torrone.
Lasciata poi a destra la deviazione per il Bivacco Manzi-Pirotta, si sale su neve al Passo Cameraccio (2950 m) che si guadagna mantenendosi sulle rocce di destra. Scesi sul versante opposto si seguono i segnali lungo l’anfiteatro della Val Cameraccio. Si piega ora a destra per risalire la ripida sponda, prima su neve poi su roccette, che conduce alla Bocchetta Roma (2898 m).
Siamo ora nella Valle di Predarossa e in breve su piode scendiamo al Rifugio Ponti (2559 m). Da esso infine per facile sentiero a Predarossa e quindi a Filorera.
Fonte: Valmasino.info.
Riproduzione riservata.