Valmasino: le migliori escursioni per famiglie

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Il cuore di granito della bassa Valtellina offre passeggiate ed escursioni di ogni livello, adatte anche ai bambini. 

La Valmasino in Lombardia non è solo fatta di lisce pareti per arditi scalatori o ripide tracce per trekker avventurosi. Già in bassa quota la natura selvaggia che caratterizza il Masino è alla portata di ogni visitatore. Il territorio intorno ai paesi di fondovalle, generalmente pianeggiante e con dislivelli modesti, si presta per camminate leggere ed escursionismo semplice adatto anche ad anziani e bambini.

I percorsi che partono e ritornano dai centri abitati, dai modesti dislivelli, sono consigliati a chi si voglia avvicinare alla montagna diventando spettatore di una natura unica e affascinante. I percorsi si snodano tra foreste, rocce, torrenti, cascate cristalline, al cospetto delle immense pareti di roccia che racchiudono dalla notte dei tempi i segreti della valle.

Ecco quindi i percorsi per famiglie più adatti alla portata di camminatori di qualsiasi livello, e più rappresentativi delle particolarità della Valmasino.

 

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Val di Mello

La Val di Mello è il fiore all’occhiello della Valmasino e dal 2009 è diventata una Riserva Naturale. Preserva un equilibrio ambientale che non è stato stravolto dal turismo di massa e che, al contrario, richiama un visitatore attento e sensibile partecipe dello spettacolo che qui la natura offre senza parsimonia. 

Per poter dire di aver ammirato tutta la Val di Mello, è consigliato percorrerla per intero e spingersi un poco più in alto, a scoprire uno dei suoi luoghi più belli, la conca dell’Alpe Pioda.

Il percorso prevede circa 2 ore di camminata per la sola andata, per metà lungo una pianeggiante mulattiera, nella parte finale invece salendo per circa 400 metri di dislivello in un fitto bosco.

 

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Pareti e natura della Val di Mello. Via Valmasino.info.

 

Descrizione del percorso: da San Martino alla Chiusa

Dal parcheggio all’inizio della valle, raggiungibile a piedi dal paese di San Martino Valmasino in 20 minuti seguendo uno dei sentieri di accesso alla valle, si percorre tutta la mulattiera che parte dal Gatto Rosso, in località Ca’ Panscer, e dopo una prima salita di pochi minuti raggiunge il vasto laghetto del Qualido, formatosi nel 2009 a seguito di un grosso franamento dalla sovrastante parete del Qualido.

Proseguendo in piano, si lascia a destra il piccolo nucleo rurale di Ca’ di Carna e dopo il bellissimo specchio d’acqua del Bidet della Contessa si giunge a Cascina Piana, il più grosso nucleo di baite della valle, sovrastato dalle numerose pareti di granito dove nelle belle giornate è facile vedere impegnate le cordate di arrampicatori.

Ancora più avanti, superato l’ultimo gruppo di baite della località Rasica, il sentiero si addentra nella foresta e dopo alcune brevi salite tra grandi massi di granito porta infine sul fondo della Val di Mello, nei pressi del ponticello sul torrente Torrone e della cascata della Chiusa in basso a destra.

 

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Verso l’Alpe Pioda

Da qui la salita riprende più marcata e si svolge quasi tutta nel fitto bosco di abeti d’alto fusto, costeggiando il margine inferiore delle Placche dell’Oasi. Salendo con numerosi tornanti e attraversando una valletta con ruscello si prosegue ancora in leggera salita finché appaiono i meravigliosi alpeggi dell’Alpe Pioda, situati ad una quota di 1560 metri, all’inizio di una grande conca prativa racchiusa tra placche, anfratti e pilastri di granito.

Dieci minuti prima dell’alpe, un ottimo punto panoramico segnalato permette di ammirare la Val di Mello dall’alto nel suo intero sviluppo. Il ritorno a valle si effettua lungo lo stesso percorso fino alle baite di Rasica.

Da qui, passando un ponticello, è possibile spostarsi nel lato sinistro orografico della valle e seguire il sentiero alternativo che si tiene sempre a sinistra del torrente Mello e che riporta al parcheggio all’inizio della valle o scende direttamente a San Martino Valmasino, nei pressi del centro sportivo del paese.

 

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Panorami della Valmasino. Via Valmasino.info

 

La Foresta dei Bagni

In primavera durante il risveglio della natura, oppure in autunno quando i colori si infiammano di giallo e rosso, ma anche in estate, per trovare un po’ di refrigerio. Sono alcuni dei momenti migliori per fare quattro passi nella foresta regionale della valle dei Bagni di Masino, vagando tra altissimi abeti e grandi faggi secolari, lungo un circuito quasi invisibile di sentieri e antiche mulattiere. 

La foresta di abeti e faggi della Valle dei Bagni comincia poco oltre l’abitato di San Martino, in località Bregolana, Campeggio Lo Scoiattolo (parcheggio raggiungibili a piedi dal paese in 10/15 minuti). Attraversato il ponticello sul torrente Masino un itinerario entra nel bosco sotto le alte pareti del Monte Lobbia e lo segue a sinistra del corso d’acqua, ritornando sulla strada carrozzabile in corrispondenza degli ultimi tornanti.

Nei pressi del Belvedere, ex albergo in disuso, altre tracce si addentrano nella fitta foresta a monte della strada, attraversandola fino al complesso termale dei Bagni di Masino, termine della strada carrozzabile. Per tornare a valle, dal ponticello prima dell’Albergo dei Bagni si può seguire la vecchia strada per i Bagni che scende nel lato sinistro orografico e riporta sulla carrozzabile poco sopra la piana della Bregolana.

 

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Foresta dei Bagni. Via Valmasino.info.

 

Predarossa

Geologicamente è il luogo dove si incontra il granito del Plutone della Valmasino e le serpentiniti della Valmalenco, che fanno assumere alle pareti rocciose un colore rossastro da cui il nome Predarossa. La Piana che la contraddistingue è un perfetto mondo orizzontale sovrastato da ghiacciai e alte cime di rocce grigie e rosse, solcato dalle spettacolari anse del fiume Duino che si snoda al suo interno come un gigantesco serpente.

Per visitare le due piane di Predarossa il percorso inizia lungo sentiero d’accesso per il rifugio Ponti, costeggiando la prima sul lato sinistro e salendo poi più decisamente fino all’inizio del secondo pianoro, ai piedi della morena del ghiacciaio del Monte Disgrazia (45 minuti).

Per completare un percorso ad anello, da qui si abbandona il sentiero per il rifugio attraversando sulla destra il torrente su un ponticello in legno, ci si sposta in piano sul versante opposto e si ridiscende seguendo una vecchia traccia di mulattiera che riconduce al grande piano e lo costeggia nel lato sinistro orografico.

 

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Predarossa. Via Valmasino.info.

 

Da Cataeggio a San Martino

Alla portata di tutti, per famiglie, anziani e bambini, una pista ciclabile collega le frazioni di Cataeggio e Filorera a quella di San Martino in Valmasino, percorrendo il fondovalle nel lato opposto della strada provinciale ed attraversando in lungo l’intera piana del Sasso di Remenno, dominata a Nord dalla punta rocciosa del Cavalcorto. Le attività turistico/sportive e l’attività agro pastorale della Val Masino si mostrano insieme in questo rilassante tragitto a piedi, effettuabile anche in bicicletta o con passeggino.

Qui si snoda anche il Sentiero dei Ciclopi. Si tratta di enormi massi di granito alti fino a 30 metri intorno al più grande di tutti, il Sasso Remenno. È un’escursione breve (circa 2 ore, dislivello di 200 metri), solo parzialmente segnalata e quindi un poco avventurosa, che richiede qualche facile passaggio d’arrampicata ed un pizzico di intuito per capire dove riuscire a passare in mezzo a questo labirinto di grandi ciclopi granitici.

La sua percorrenza, proprio in ragione delle sue seppur ridotte difficoltà è fortemente consigliabile accompagnati da una guida alpina in grado di narrarvi l’origine di questo luogo che si perde nella notte dei tempi.

Fonte: Valmasino.info.

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