Palazzo della Sapienza: inaugurato il corridoio Borromini

Palazzo della Sapienza

Dopo 5 anni di interventi apre al pubblico il corridoio di Borromini del Palazzo della Sapienza di Roma.


Roma, l’inaugurazione del corridoio di Borromini del Palazzo della Sapienza segna la fine della prima fase del cantiere per la messa in sicurezza e il restauro del sito. Sede del Senato della Repubblica, dell’Archivio di Stato di Roma e della rettoria di Sant’Ivo alla Sapienza, l’edificio riapre così al pubblico dopo 5 anni di interventi. 

Oltre a un miglioramento strutturale, con il consolidamento del sistema sismico originale del complesso, si sono restaurati molti ambienti, tra cui la grande sala della Biblioteca Alessandrina.

Fiore all’occhiello dei lavori è stato però il recupero del corridoio realizzato su disegno del Borromini per collegare il Palazzo della Sapienza con piazza Sant’Eustachio, inagibile da molti anni. 

Gli interventi sono promossi dalla Soprintendenza Speciale di Roma, con la stretta collaborazione del Senato della Repubblica, della Direzione Generale Archivi, dell’Archivio di Stato di Roma e del Vicariato.

La storia

La storia del Palazzo della Sapienza ha inizio nel 1431, quando il pontefice Eugenio IV, con una bolla papale, conferisce allo Studium Urbis le entrate della gabella del vino, con l’impegno di costruire un collegio per studenti.

Con i proventi della gabella, nel 1433 l’università romana acquista alcune case su via dei Sediari, trasferendovi la sede. Certamente non si trattava ancora di edifici organizzati per l’insegnamento ma, secondo l’uso medievale, di abitazioni per docenti nelle quali si tenevano le lezioni.

Nel 1579, grazie all’acquisto delle altre case dell’isolato, inizia la costruzione dell’ala nord, verso via degli Staderari, e il complesso acquista uno schema planimetrico preciso: due ali con due scaloni simmetrici, unite da un corridoio sul lato di facciata intorno ad un cortile centrale.

A condurre i lavori dal 1595 al 1602 è Giacomo della Porta, allievo di Michelangelo e del Vignola, che prosegue con la costruzione dell’esedra su lato est. Alla sua morte i lavori sono affidati a Giovanni Paolo Maggi.

Nel frattempo, nel 1632, Francesco Borromini è nominato architetto della fabbrica della Sapienza, avviando la costruzione della chiesa di Sant’Ivo e poi, nel 1665, la realizzazione della Biblioteca Alessandrina e delle quattro sale poligonali ai lati della chiesa. Tra il 1659 e il 1664 egli realizza infine il prospetto nord, con la costruzione del portico che definisce il nuovo ingresso su piazza Sant’Eustachio.

Con questi interventi si completa in tutte le sue parti l’isolato dello Studium Urbis in un’area prossima al Pantheon, che si caratterizza come pregnante polo economico e culturale e ritenuta uno dei centri nevralgici della città.

 

Caravaggio Fonte: Agenzia Nazionale Tursimo Roma Un tour tra le opere di Caravaggio a Roma

 

Fonte: Soprintendenza Speciale di Roma

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