Fiera dei Morti di Catania: l’alternativa siciliana ad Halloween

fiera dei morti via visit catania

I morti, per una notte, tornano fra i vivi nella tradizione popolare sicula: ecco origini e usanze della festività tipica di Catania.

Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciriddu si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto.

Racconti quotidiani di Andrea Camilleri.

Per la città di Catania la Fiera dei morti è uno degli eventi più importanti e più attesi dell’anno, dopo la festa di S. Agata. Un misto di luci, colori e folklore dove si riversano sempre migliaia di persone da tutte le parti della Sicilia.

La tradizione della fiera dei morti catanese esiste già da 78 anni e col passare del tempo è cresciuta moltissimo.

Quest’anno 2021, anche a causa del maltempo che sta investendo in modo allarmate l’isola, il destino della manifestazione è ancora incerto. Secondo quanto riportato in data 29 ottobre da Quotidiano di Sicilia, dovrebbe essere rimandata e svolgersi, salvo nuovi imprevisti, dal 31 ottobre al 5 novembre. E’ però l’occasione per ripercorrere le origini e le tradizioni della Fiera dei Morti, in attesa di sapere se e quando sarà possibile parteciparvi.

 

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Come nasce la fiera dei morti?

L’idea della fiera è tipica della cultura catanese ed emerge dalla necessità dei cittadini di avere un posto dove poter acquistare i regali per la festa di Tutti i Santi.

Secondo la tradizione tipica siciliana, nella notte tra l’1 e il 2 Novembre le anime dei defunti vanno a fare visita ai loro cari portando in dono ai bambini regali e dolciumi.

La Festa de motti, come si dice a Catania, a differenza del culto di Halloween (che nasce da una leggenda irlandese arrivata negli Stati Uniti e diffusasi con la globalizzazione), assume un significato simbolico molto romantico e profondo.

Proprio per questo, anche se la popolarità del tipico dolcetto o scherzetto ha raggiunto e contagiato in parte anche la Sicilia, la tradizione della festa dei morti è stata mantenuta dai Siciliani, che hanno ideato una serie di iniziative per tutelare la tradizione.

«Usanza comune, specialmente in passato, era quella di organizzare una vera e propria caccia al tesoro per divertire i bambini, nascondendo i regali in giro per la casa o, addirittura, per l’interno paese», afferma Debora Guglielmino in un approfondito articolo sulla Fiera dei Morti di Catania dal sito LiveUniCT.

 

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I dolci tipici

Catania, come tutta la Sicilia, è la terra del cibo buono e del culto del mangiar bene, per chiunque venga a farci visita è molto difficile restare delusi. Quindi come da tradizione non poteva mancare l’occasione di preparare dei dolci tipici per la festa di Tutti i Santi. Ecco quali sono:

  • Le ossa di morto, un dolce molto duro da masticare, fatto con farina e zucchero;
  • Le rame di Napoli, un dolce catanese dal cuore morbido ricoperto di cacao, le cui origini risalgono al Regno delle due Sicilie;
  • Gli nzuddi, dolci tipici della tradizione catanese, inventati dalle suore vincenziane di Catania, a base di mandorle, arance e cannella, preparati apposta ogni anno solo per la festa dei morti.

Fonte: VisitCatania.

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