Tipico del sud della Toscana, lo sfratto di Pitigliano è un dolce tradizionale preparato in occasione delle festività natalizie. Scopriamo la ricetta.
Lo sfratto di Pitigliano è un dolce tipico della Maremma grossetana, in particolare della zona di Pitigliano, da cui il nome. Si tratta di biscotti di origine ebraica a base di pasta frolla, profumati con scorza d’arancia e vino bianco e farciti con noci e miele, preparati in generale durante le festività natalizie. Ecco la ricetta tradizionale.
Ingredienti
Per l’impasto
- 125 g di farina bianca
- 1 uovo
- Scorza di arancia q.b.
- ¼ bicchiere di vino bianco dolce
- 80 g burro
Per il ripieno
- 150 g miele
- 150 g noci
- ½ cucchiaino di noce moscata grattugiata
- 1 tuorlo d’uovo per spazzolare
Preparazione
- Unire tutti gli ingredienti per la pasta nella ciotola di un frullatore elettrico. Sbattere fino a quando il composto diventa una pasta liscia e morbida. Mettere da parte mentre si prepara il ripieno;
- In una piccola casseruola, sciogliere il miele a fuoco molto basso. Aggiungere le noci e la noce moscata e continuare la cottura, mescolando di tanto in tanto, fino a quando il miele diventa di un profondo color caramello, stando attenti a non bruciarlo. Quindi togliere dal fuoco e lasciar raffreddare leggermente;
- Spargere un po’ d’olio sulla superficie di lavoro o su una teglia. Versare il composto di miele e lavorare con cura con le mani bagnate per ottenere un bastone lungo 3 cm di spessore. Mettere da parte per far raffreddare e indurire. Nel frattempo preriscaldare il forno a 180°C;
- Arrotolare la sfoglia su una superficie leggermente infarinata per formare un rettangolo di circa 8 cm di larghezza e 20 cm di lunghezza. Mettere il bastoncino di miele nel mezzo e arrotolare l’impasto attorno ad esso per racchiuderlo;
- Spennellare lo sfratto con il tuorlo d’uovo e metterlo su una teglia foderata di carta da forno. Cuocere per 25 minuti o fino a doratura. Togliere dal forno e far raffreddare completamente, quindi tagliare a rondelle e servire con un bicchiere di vin santo o marsala.
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Fonte: Visit Tuscany
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