La leggendaria Rupe Tarpea


Riscoprendo la leggendaria Rupe Tarpea, sulle Pendici del Campidoglio, dove si svolgevano le esecuzioni dei traditori di Roma. 


Dirigendosi verso il Campidoglio da Piazza Bocca della Verità, ci troviamo di fronte a un luogo leggendario, la cui storia è ancora intrisa di mistero. Parliamo della Rupes Tarpeia, oggi Rupe Tarpea, la parete rocciosa che si trova sulle pendici del Campidoglio, situata in Piazza della Consolazione. Questo luogo era utilizzato per le esecuzioni dei traditori della Patria, condannati e fatti precipitare dalla Rupe per essere simbolicamente espulsi da Roma.

La Leggenda

La Rupe era anticamente chiamata “Mons Tarpeius” e secondo alcune fonti questo sarebbe l’antico nome del Campidoglio. Tarpea era invece una vestale, figlia del comandante Spurio Tarpeo, corrotta dal re dei Sabini, Tito Tazio. I Sabini, volendo vendicarsi contro Roma per il Ratto delle Sabine, convinsero Tarpea a spalancare le porte del Campidoglio in cambio delle armille, anelli e bracciali d’oro che gli invasori indossavano. Ma la fanciulla fu comunque tradita dai Sabini che una volta entrati le gettarono addosso i loro scudi fino ad ucciderla. Un’altra versione della storia racconta che la giovane fu giustiziata dagli stessi romani per tradimento, e gettata dalla Rupe che poi prese il suo nome.  

Rupe Tarpea @TurismoRoma

La leggenda della vestale costretta al tradimento viene probabilmente dalla Dea Tarpeia del Mons Tarpeium. Ella era raffigurata come divinità tutelare che emergeva da un cumulo di trofei di nemici abbattuti. Se passeggerete nei pressi della leggendaria Rupe Tarpea potrete perdervi nel suo mistero.

Gucci e Roma Capitale insieme per il progetto “Rupe Tarpea, tra leggenda e futuro”

Santa Maria della Consolazione 

Dopo aver ammirato l’antica Rupe, potrete visitare la vicina Santa Maria della Consolazione, una chiesa costruita nella seconda metà del XV secolo. Era chiamata in questo modo per consolare i condannati a morte, le cui sentenze erano eseguite nella Rupe Tarpea, divenuta un tribunale. La chiesa, invece, divenne un ospedale nel 1506 e tra i suoi letti fu ricoverato l’artista Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, poco dopo il suo arrivo a Roma. Secondo alcuni studiosi il famoso dipinto “Bacchino malato” sarebbe proprio un autoritratto dello stesso Caravaggio, eseguito durante la sua convalescenza in seguito al ricovero presso l’Ospedale della Consolazione

 

Pubblicato il 25 luglio 2023

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