Friuli Venezia Giulia e Brindisi fra le 20 località mondiali remote worker-friendly selezionate dal programma “Live and Work Anywhere”. Boom in Italia di soggiorni lunghi dei solo-traveler: +90% rispetto al 2019
Vivere e lavorare da remoto in una località italiana, dalle Alpi al Mediterraneo, senza i giorni contati e con tutto quello che occorre a portata di mano. Airbnb strizza l’occhio all’Italia inserendo ben due località tra i 20 hub mondiali che verranno promossi perché destinazioni digital nomad friendly. Friuli Venezia Giulia, regione di frontiera dai mille volti, e Brindisi – la porta del Salento – e la sua provincia.
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Live and work anywhere
Lo scorso aprile Airbnb ha lanciato a livello globale il programma Live and Work Anywhere con l’intento di individuare le destinazioni più adatte e collaborare con enti locali e aziende di promozione turistica per attrezzare e promuovere questi territori come dei veri e propri “hub” per nomadi digitali. Un’opportunità unica per l’Italia. Qui la piattaforma ha visto aumentare le ricerche di viaggi in solitaria e a lungo termine del 90% rispetto al periodo pre-pandemia. Le mete selezionate sono state scelte per la loro attrattività o perché al passo con i cambiamenti normativi o amministrativi necessari ad accogliere chi sceglie di vivere e lavorare da remoto in una zona diversa da quella di residenza.
Il progetto
“Siamo lieti che all’interno delle destinazioni globali che abbiamo scelto di promuovere ce ne siano ben due italiane. Voglio ringraziare il Ministero per lo Sviluppo economico e Invitalia per il supporto e per aver facilitato il contatto con le Regioni nel presentare il nostro progetto.”, ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. Nei prossimi mesi dell’anno Airbnb lavorerà con ognuna delle destinazioni alla creazione di hub personalizzati, dando visibilità alle migliori soluzioni di alloggio a lungo termine presenti in loco, oltre a indicare le informazioni necessarie riguardo il soggiorno in Italia. La piattaforma, inoltre, collaborerà con gli enti locali per organizzare iniziative dedicate all’ospitalità responsabile e a come viaggiare da remote worker. Gli hub verranno lanciati nel corso dell’anno.
Brindisi
“In un momento di grandi rivoluzioni e cambi di rotta, le destinazioni emergenti si riposizionano in nuove geografie del turismo, del lavoro e della vita. La sensibilità di Airbnb rappresenta per Brindisi una grande opportunità per proseguire con più forza ed entusiasmo nella co-creazione di una meta ideale per nomadi digitali ed esploratori di nuovi equilibri tra vita e lavoro. La rilevanza del brand ci permette inoltre di promuovere una destinazione e al contempo una filosofia di nuova vita e nuovo lavoro al Sud: vista mare, illuminati dalla luce meravigliosa tipica della Puglia, accolti da una comunità locale appassionata e in fermento, con cui vivere il cambiamento in atto ispirati dalla possibilità di esserne protagonisti” ha dichiarato Emma Taveri, Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Creatività del Comune di Brindisi.
Friuli Venezia Giulia
“Il Friuli Venezia Giulia è un territorio aperto ad ogni forma di innovazione dell’organizzazione e delle modalità di lavoro, che pone particolare attenzione alla qualità della vita, alla conciliazione vita-lavoro e all’impatto sociale delle attività di impresa sul territorio e nelle comunità. Proprio per questo ad ottobre organizzeremo il primo forum delle società benefit. Siamo pronti a cogliere le opportunità globali grazie agli investimenti significativi fatti in questi anni per rendere il Friuli Venezia Giulia una destinazione attrattiva per i viaggiatori, siano essi turisti o cosiddetti nomadi digitali”, hanno dichiarato Alessia Rosolen e Sergio Emidio Bini rispettivamente Assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia e Assessore alle Attività Produttive e Turismo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, artefici della candidatura regionale tramite le Direzioni e le Agenzie Lavoro & SviluppoImpresa e Promoturismo FVG.
Il fenomeno dei nomadi digitali
Milioni di persone vivono e lavorano in modo più flessibile. Per questo si trovano in migliaia di città e paesi, dove rimangono per settimane, mesi o anche per intere stagioni. Nel 2021, 1 ospite su 5 ha utilizzato Airbnb per lavorare da remoto durante i suoi viaggi. Un trend che è continuato nel primo trimestre del 2022, raddoppiando rispetto allo stesso periodo nel 2019.
Recentemente è stato approvato con il Decreto “Sostegni-ter” un emendamento che introduce nel nostro ordinamento la figura del “Nomade Digitale”. Per raccogliere la sfida di città e paesi ad attirare i lavoratori a distanza nei periodi di bassa stagione, con l’obiettivo di arrivare a una ridistribuzione dei luoghi in cui le persone viaggiano e vivono. “Si è tratta di un’ottima norma, che abbiamo accolto favorevolmente. Tuttavia, i decreti attuativi tardano ad arrivare. Auspico che possano essere realizzati velocemente per ridurre il divario con altre destinazioni europee”, ha concluso Trovato.
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La sfida di Airbnb
Con questa iniziativa, Airbnb vuole contribuire alla crescita economica delle aree individuate. Una ricerca condotta dalla Business School di Harvard mostra che i nomadi digitali potrebbero favorire l’imprenditorialità nelle comunità in cui andrebbero a risiedere. Creando così “cluster tecnologici” in tutto il mondo. Il programma mira inoltre a stimolare la riqualificazione del patrimonio immobiliare locale e la spesa in servizi e infrastrutture di telecomunicazione.
La lista completa delle destinazioni annunciate da Airbnb è disponibile qui.
Fonte: Airbnb |
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