Capodanno e turismo: buone premesse per il 2023


Turismo: Assoturismo-Cst, scatto di Capodanno, attese 10,2 milioni di presenze (+9,2% su 2021), confermato il ritorno dei turisti stranieri (+19,5%).


Manca pochissimo al count-down di fine anno e l’attesa è tra le più trepidanti per il comparto turistico, che ripone nel Capodanno le speranze di confermare il successo dell’Italia nel mondo. Tra la festa di Capodanno e la Befana infatti, sono attese 10,2 milioni di presenze negli alberghi e nelle strutture ricettive ufficiali, segnando un +9,2% di aumento rispetto al 2021, aumento trainato specialmente grazie al grande ritorno degli stranieri in Italia. La stima proviene da un’analisi del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, attraverso un’indagine su 1.334 imprenditori della ricettività.

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Capodanno e flussi turistici

Ottime speranze quindi per chiudere in bellezza un anno che, per quanto difficile, ha segnato la ripartenza per il settore turistico in Italia. La settimana di Capodanno, infatti, è il giro di boa per il turismo invernale, in cui si spera di recuperare le diverse battute d’arresto subite dal turismo italiano e dovute ai rincari dei costi energetici, la recrudescenza del Covid e la crisi russo-ucraina. Nelle ultime settimane dell’anno i flussi turistici sembrano riaccendersi e trovano il proprio picco proprio per l’ultimo dell’anno. In totale, secondo le stime di Assoturismo, quest’anno il periodo delle feste dovrebbe registrare 13,8 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali, con un aumento del +8,1% rispetto allo scorso anno, con una concentrazione del 74% nel periodo del Capodanno. 

Gli stranieri

Sono gli stranieri a trainare maggiormente questo aumento considerevole, con un +19,5% di presenze rispetto allo scorso anno. Di queste presenze aumentano in particolar modo i tedeschi e i francesi, braccati anche da svizzeri, britannici, olandesi e belgi. Quanto ai mercati extraeuropei, si festeggia il ritorno degli statunitensi in Italia, innamorati delle città d’arte. A loro il primato quindi, seguiti poi da canadesi, brasiliani e cinesi, che mostrano un interesse in leggera ripresa per la penisola. 

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Le mete

Tra le destinazioni preferite per il periodo di Capodanno, troviamo ovviamente le città e i centri d’arte, che quest’anno rispetto al 2021 registreranno, si suppone, un aumento del +11%. Quanto alla montagna la stima rispetto all’incremento è del +8,4%. Le previsioni sono positive anche per quanto riguarda le località collinari e rurali e lacustri, che segnerebbero un aumento rispettivo del +7,2% e del 6,2%. Anche a causa della stagione non molto favorevole, si registrerebbero delle crescite timide per quanto riguarda le terme con un +5,3%, il mare, con un +5%, e le località ad Altro Interesse, con un +3,1%.

Le aree

Sono le imprese del Centro a concentrare le previsioni migliori con un +9,1% in confronto al 2021, sebbene sia abbastanza uniforme la crescita nelle diverse aree del Paese. A Nord-Ovest la crescita è infatti del +8,2%, quasi eguagliato dal +7,9% dall’aera di Nord-Est e seguito più timidamente dal Sud Italia e dalle Isole, con un +6,7%. L’indagine però conferma una diversificazione delle preferenze da parte degli stranieri, che sembrano prediligere il Nord-Est e Nord-Ovest, con una domanda registrata rispettivamente al 42% e al 40%. Al Centro questa domanda si aggira intorno al 33%, mentre per il Mezzogiorno e le Isole la domanda scende al 19%. 

Bilanci di fine anno

Un anno che chiude in bellezza allora, con questi ultimi accenni di ripresa grazie alle feste natalizie e alla fine dell’anno. In questo 2022, comunque, le presenze nelle strutture ricettive complessivamente avrebbero subito un aumento del +38,2% rispetto all’anno scorso. Le presenze annuali sfiorano i 400 milioni, mentre gli arrivi crescono del +42,8% sul 2021, arrivando al numero di 112,3 milioni. Non si raggiungono però i numeri del 2019, ovvero del periodo pre-pandemia, e le presenze rispetto a quel periodo segnano il +8,5 % di presenze e il -14,5% di arrivi. Sempre importante per questo bilancio anche il movimento turistico verso l’Italia da parte degli stranieri, soprattutto dall’Europa, ma anche dal Nord America. 

Le previsioni per il 2023

Buone dunque le premesse per il 2023, seppure all’ottimismo si affianca ancora l’incertezza, dopo un anno che ha segnato un certo livello di instabilità nei flussi turistici. Tra gli imprenditori intervistati, il 25% è convinto che il settore subirà una crescita considerevole, sebbene in maniera molto contenuta. Per il 54% dei 1.334 imprenditori si tornerà a una stabilità del mercato, mentre un 20% è pessimista rispetto agli esiti del 2023, che segnerebbe una diminuzione del movimento turistico, poiché restano ancora allarmanti le situazioni relative all’inflazione e al proseguo della crisi russo-ucraina. 

Fonte: Assoturismo Confesercenti
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