Viaggio nel Rinascimento a Siena. Un percorso d’arte e storia nel cuore della città, tra cicli pittorici, sculture e architettura rinascimentale.
Palazzo Pubblico
Poco lontano, nella via dei Pellegrini, che conduce al Battistero, lo stesso Beccafumi elaborava una complessa rievocazione di episodi con personaggi mitologici e della storia antica su commissione del proprietario Marcello Agostini, ciclo riconosciuto come uno delle più alte espressioni del Cinquecento italiano: uno dei luoghi “segreti”, in un palazzo ancora oggi di proprietà privata.
Palazzo del Magnifico
Palazzo Piccolomini
Pressoché tutti gli artisti del Rinascimento senese si cimentarono con la pittura di quelle piccole tavole, preziose quasi come miniature, e pervase spesso da un animo “cronachistico” che alludeva ai principali avvenimenti accaduti in città. Sano di Pietro fu chiamato più volte a celebrare gli eventi e personaggi coevi (nel 1457, nel 1471, nel 1473); il Vecchietta immortalò l’Incoronazione di Papa Pio II Piccolomini nella biccherna del 1460; Francesco di Giorgio volle ricordare l’episodio del terremoto nella biccherna del 1467; a Neroccio fu affidato il compito di illustrare il tema dell’intercessione della Vergine per Siena a Gesù; e Guidoccio Cozzarelli interpretò il tema della Presentazione di Maria al tempio nell’esiguo spazio della tavoletta al pari di una più sontuosa pala d’altare.
Duomo di Siena
Lo Spedale di Santa Maria della Scala
La Pinacoteca Nazionale
Poco lontano la Pinacoteca Nazionale è una sorta di enciclopedia della cultura figurativa senese, dove tutti i protagonisti sono illustrati con ampiezza di opere di altissima qualità: due grandi saloni accolgono le opere di Francesco di Giorgio, Matteo di Giovanni, Neroccio di Bartolomeo e le grandi pala d’altare del Vecchietta, di Benvenuto di Giovanni, di Girolamo di Benvenuto, di Francesco di Giorgio, del Beccafumi.
Alla figura del signore di Siena Pandolfo Petrucci è legato uno dei monumenti religiosi più significativi della città, la Basilica dell’Osservanza, fondata da San Bernardino e scelta da Pandolfo come luogo della sua sepoltura. Nella sagrestia, da lui progettata, furono allestiti l’elegante coro ligneo intagliato da Antonio Barili e il gruppo scultoreo in terracotta policromata plasmato da Giacomo Cozzarelli, capolavoro della statuaria senese tardorinascimentale.
Fonte: Sito Ufficiale del Turismo Toscana |
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