Tutti i benefici economici e non solo portati dall’alloggio in albergo: ecco tutto quello che c’è da sapere, i dati statistici e le differenze con gli alloggi negli appartamenti.
I dati sono estratti dal rapporto “Alberghi e affitti brevi”: vediamo i benefici dell’albergo
Presentato in occasione della 73a assemblea Federalberghi, che si svolge in questi giorni a Bergamo-Brescia, Capitale Italiana della Cultura. Dallo studio, emerge con chiarezza come il valore generato da un soggiorno in albergo è ben diverso dall’alloggio in un appartamento in affitto. L’albergo dà luogo a molti benefici.
Basti pensare, infatti, per fare solo un esempio, al personale impiegato nelle due diverse formule di ospitalità: in albergo non ci si limita a fornire le chiavi all’arrivo e a pulire la stanza al termine del soggiorno, ma si forniscono innumerevoli ulteriori servizi grazie a personale altamente qualificato.
Più in generale, il contributo di un albergo all’economia locale non sta semplicemente nei suoi fatturati, nella sua economia in senso stretto, ma negli effetti espansivi che è in grado di diffondere sugli altri settori.
I benefici generati vanno ben oltre le porte dell’albergo
Torino, 12 maggio 2023 – In provincia Torino sono censite 16.670 camere alberghiere. Le unità locali delle imprese attive nel settore ricettivo e della ristorazione danno lavoro a più di 45 mila addetti.
Considerando queste e altre informazioni, si può stimare che il valore aggiunto turistico per il territorio sia pari a 1.457.316.559 di euro.
Sono superiori a 57 miliardi di euro i consumi turistici realizzati nel 2022 nei primi 500 comuni italiani a vocazione turistica, di cui l’88% (50,3 miliardi) relativi a presenze ufficiali e il 12% (6,8 miliardi) relativi a presenze “non osservate”. I pernottamenti non rilevati, che rappresentano il 23,6% dei flussi turistici, generano solo
l’11,9% dei consumi e, di conseguenza, un’analoga percentuale nella creazione di ricchezza
e di occupazione.
Lo studio, realizzato da Sociometrica, mette a confronto due modelli: uno riguarda l’albergo, il secondo le case.
Il primo è fondato sull’ospitalità dell’albergo, il secondo sulla commercializzazione delle case, con la modalità dei cosiddetti affitti brevi. Entrambi i modelli hanno il fine di offrire ospitalità a chi pernotta in una destinazione turistica, ma le conseguenze economiche sono molto diverse, e talvolta opposte. E infatti, secondo le stime di Sociometrica, l’economia generata dalle presenze ufficiali copre un valore complessivo che riesce a finanziare oltre un milione di occupati, mentre l’economia fondata sulle presenze non registrate genera appena 137 mila posti di lavoro.
Il maggior contributo che gli alberghi apportano alla crescita dell’occupazione è determinato
anche dalla presenza di un’organizzazione aziendale complessa, con figure professionali di
varia specializzazione e la capacità di creare e diffondere una molteplicità di interdipendenze economiche che producono occupazione e reddito. Questa capacità moltiplicativa è del tutto scarna nel caso degli affitti brevi, le cui operazioni, quasi sempre, si limitano alla consegna delle chiavi, alla pulizia finale delle camere e alla manutenzione ordinaria.
Stima dell’impatto sull’occupazione
Tipologia di soggiorno | Numero occupati (equivalenti) |
% numero occupati (equivalenti) |
% presenze turistiche |
Settore turistico | 137.468 | 11,9% | 23,6% |
Settore turistico “ufficiale” alberghiero ed extraalberghiero | 1.018.701 | 88,1% 7 | 76,4% |
Totale spesa per consumi turistici | 1.156.169 | 100,0% | 100,0% |
Fonte: Sociometrica, 2023
Il testo integrale dello studio “Alberghi e affitti brevi – modelli di sviluppo locale a confronto”, realizzato da Sociometrica in collaborazione con il CFMT (Centro di FormazioneManagement del Terziario), è disponibile sul sito www.federalberghi.it
“Abbiamo la responsabilità di far capire quanto conta il turismo nel concreto della vita quotidiana di molte delle nostre comunità” – afferma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – “Lo studio che presentiamo è ricco di informazioni, di valutazioni sui meccanismi economici che sovrintendono all’economia dell’ospitalità, di stime dei flussi che non sono ancora registrati nelle statistiche ufficiali”.
“L’albergo – commenta il presidente degli albergatori – è il fulcro su cui gioca tutta la grande macchina dell’ospitalità. Il suo valore non sta semplicemente nei suoi fatturati, nella sua economia in senso stretto, ma negli effetti espansivi che è in grado di diffondere sugli altri settori”.
“Offriamo questi dati alla riflessione dell’opinione pubblica – conclude Bocca – affinché venga riconosciuto il giusto valore ad un settore che ha attraversato momenti difficilissimi, ma che adesso vuole rialzarsi e superare ogni record”.
“I dati raccolti da Federalberghi confermano e certificano due aspetti che sosteniamo da tempo, da un lato il turismo nel nostro paese si conferma asset strategico e dall’altro i benefici economici generati dai turisti non riguardano soltanto il comparto turistico-ricettivo ma si estendono all’intero tessuto economico del territorio – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – i turisti che visitano una destinazione non restano chiusi in hotel ma acquistano biglietti dei musei, utilizzano i mezzi pubblici, pranzano e cenano nei ristoranti, comprano nei negozi con effetti immediati sull’economia locale. In cambio, chiedono servizi adeguati e un’accoglienza qualificata che soltanto le strutture ricettive possono garantire, per questo chiediamo da tempo di vigilare sul fenomeno dell’abusivismo e degli affitti brevi, prevedendo regole uguali per tutti coloro che svolgono un’attività ricettiva”.
Fonte: Federalberghi
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