Carassai, Montedinove e Monte Rinaldo, tre ‘Borghi Autentici d’Italia’ dove perdersi tra storia e bellezza delle Marche
Sinonimo di buon vivere, gusto e tradizione, le località parte dei Borghi Autentici d’Italia si impegnano, anche grazie alla grande armonia tra paesaggio e città, a rendere piacevole e coinvolgente l’esperienza dei turisti, considerati veri e propri ‘cittadini temporanei’.
A testimoniare l’attenzione all’ospitalità da parte della comunità locale, l’annuale festa dei Borghi Autentici, ricca di mercatini con specialità enogastronomiche e dell’artigianato, convegni, simposi e musica dal vivo.
Oggi vi mostriamo gli altri tre ‘Borghi Autentici d’italia’: Carassai (AP), Montedinove (AP) e Monte Rinaldo (FM).
Trovi i primi tre borghi al link qui di seguito:
3 paesi e borghi medievali da vedere nelle Marche |
Tre Borghi Autentici d’Italia:
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Borghi Autentici nelle Marche, Montedinove
Montedinove sorge su un colle a 561 m s.l.m., tra le valli dell’Aso e del Tesino, alle pendici del Monte Ascensione. Fa parte della Comunità montana dei Sibillini e rientra nell’associazione dei Borghi autentici d’Italia.
Il territorio cittadino, abitato fin dall’epoca picena, accolse nel 578 gli ascolani che cercavano riparo dai longobardi. In seguito, il territorio fu donato nel 1039 da Longino all’abbazia di Farfa, e furono proprio i farfensi a costruire le fortificazioni a difesa del paese. Nel 1239 il paese subi l’assedio di Re Enzo da cui uscì vittorioso dopo due anni. Nel 1279 il paese si elevò a libero comune, mentre nel 1586, sotto papa Sisto V, entrò nel Presidiato di Montalto. Nei secoli successivi Montedinove seguì le sorti dello Stato della Chiesa.
Cosa vedere a Montedinove
Passeggiando nel centro storico, si rimane affascinati dalla bellezza dell’architettura e dalla ricchezza opere di pregio, come i lavatoi comunali, le fontanelle dell’acquedotto del Polesio, lo stemma della congregazione dei “sutores” (sarti) del secolo XIV e la caratteristica ed elegante loggetta del sec. XV.
Intorno alla piazza principale sorgono il Palazzo Comunale con porticato e campanile, la chiesa di S. Maria de’ Cellis, che testimonia la presenza dei Templari nelle zone del piceno, interessante soprattutto per il particolare portale, e la Chiesa di S. Lorenzo. Da visitare anche i resti delle fortificazioni, oggi ancora evidenti, come la Porta della Vittoria, una delle due entrate al paese, già denominata Porta Marina, e i ruderi della torre medievale entrambe risalenti al secolo XII. Nel borgo, oltre ai resti di un torrione, si nota un’abitazione del XVIII sec. con un’elegante loggetta di ispirazione rinascimentale. Al di fuori del centro abitato, sulla via Cuprense, si può visitare il santuario di S. Tommaso Becket, sorto nel XVII sec e dedicato al santo inglese fatto uccidere nel 1170 da Enrico II nella cattedrale di Canterbury.
I principali eventi che hanno luogo a Montedinove nel corso dell’anno sono: la Festa di San Tommaso (prima domenica di Giugno), la Festa di San Lorenzo (10 Agosto), Montedinove Sapori e Arte (12 e 13 Agosto), E…state a Montedinove (Agosto), Sibillini in Rosa (Novembre).
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Borghi Autentici nelle Marche, Carassai
Carassai, edificato sul crinale tra il fiume Aso ed il torrente Menocchia, gode di una magnifica vista sulle valli, dal vicino mare Adriatico ai Monti Sibillini.
Le sue origini sono molto remote, come testimoniato dalla grande quantità di tracce del periodo neolitico che si trovano sul suo territorio. Al fine della loro conservazione e fruizione è stato inaugurato, nell’Ottobre del 2008, l’Antiquarium Comunale, situato al primo piano del Palazzo Comunale, adiacente al quale si trova la Chiesa Oratorio di S. Monica del 1699, con facciata in stile tardo barocco rococò, restaurata nel 2003-2004 ed ora adibita a Pinacoteca. Vi si trovano quadri di grande valore artistico e la “Credenza” con la statua di S. Monica.
Cosa vedere a Carassai
Da visitare è il Castello Nuovo, le cui caratteristiche militari sono evidenti nella cinta muraria, delimitata da alcune fortificazioni dei secoli XIV e XV, e nei suggestivi camminamenti militari coperti. Inoltre, la Chiesa di S. Maria del Buon Gesù, in stile rinascimentale barocco, è ricchissima di opere pregevoli. Particolarmente caro alle donne carassanesi è il Lavatoio Pubblico Comunale, recentemente restaurato. Fu costruito nell’anno 1901 ed è considerato un luogo della memoria storica dei cittadini.
A 4 Km dal paese di Carassai, si erge l’imponente Castello di Monte Varmine del XIV secolo con resti del IX, di probabile origine longobarda. Si tratta di uno dei castelli delle Marche rimasto integro con le sue mura poderose e l’alta torre dai merli ghibellini (35 m.), munita di arciere e piombatoi.
A 2 km dal castello si trova l’antica abbazia romanica di Sant’Angelo in Piano. Essa fu edificata in un luogo inizialmente isolato. Nella prima metà dell’ XI sec. venne realizzato in adiacenza ad essa il monastero dei monaci benedettini, ormai non più esistente, che così si insediarono nel territorio. Essa assolveva al suo tradizionale ruolo religioso e spirituale per la presenza dei monaci e anche come importante meta di pellegrinaggio dal XIV sec. a causa della concessione di indulgenze da parte dai vescovi di Fermo. Si trovava altresì in una posizione strategica e cruciale, essendo in un luogo adeguato agli scambi commerciali che si intrecciavano sulla strada di collegamento tra Ascoli e Fermo e lungo la valle dell’Aso.
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Borghi Autentici nelle Marche, Monte Rinaldo
Il paese di Monte Rinaldo sorge su un contrafforte a 485 mt s.l.m. e la sua storia affonda le proprie radici nel periodo romano, la cui testimonianza può essere rintracciata nel tempio venuto alla luce in località “La Cuma” unitamente alle tante tracce di ville romane, ancora oggi in gran parte inesplorate.
Il centro storico è medievale, circoscritto all’interno delle mura che corrono intorno alla piazza dove sono situati Palazzo Giustiniani e la Torre Civica.
Il territorio di Monte Rinaldo, considerato “di frontiera”, nel Medioevo fu conteso dal ducato di Fermo, dalla città di Ascoli e dall’Abbazia Farfense della vicina Santa Vittoria. Risalgono a questo periodo i castelli di Bucchiano e di Montorso, già presenti intorno all’anno 1000.
Cosa vedere a Monte Rinaldo
Tra i luoghi di interesse, va menzionato il Museo Civico, situato nell‘ex chiesa del SS. Crocefisso, che raccoglie i reperti provenienti dall’area archeologica poco distante. Fanno parte della collezione rivestimenti architettonici, ceramiche di epoche differenti, oggetti in bronzo ed ex-voto dedicati alle divinità.
Di notevole importanza anche Palazzo Giustiniani. L’edificio è collocato sulla cinta muraria meridionale, i cui resti sono chiaramente individuabili sulla facciata sud. Palazzo Giustiniani mantiene nel suo insieme le caratteristiche tipiche delle residenze signorili dei piccoli centri del fermano e occupa una porzione significativa del perimetro della piazza di Monte Rinaldo con le sue particolarità architettoniche come ad esempio le aperture ovali e quelle del piano nobile riccamente decorate. Il manufatto si sviluppa su quattro livelli e nasce dall’accorpamento di cellule edilizie preesistenti uniformate in facciata nei primi decenni del Settecento grazie all’intervento della famiglia Giustiniani.
Degno di nota il piano nobile, residenza vera e propria della famiglia, caratterizzato da importanti decorazioni parietali e solai in legno dipinto.
Tra i più famosi luoghi di culto: la Chiesa del Santissimo Sacramento e Rosario, la Chiesa di San Leonardo e Flaviano, la Chiesa di Santa Maria della Neve e la Chiesa di Sant’Anna.
Fonte: Let’s Marche
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