3 borghi medievali da vedere nelle Marche


Tre borghi medievali, riconosciuti ‘Borghi Autentici d’Italia’, nelle Marche. Vieni a scoprire Magliano di Tenna, Rotella e Monteleone 


Adagiati tra tondeggianti geometrie collinari, o su ripidi versanti di montagna, i ‘Borghi Autentici d’Italia’ presenti nelle Marche sono perle di storia, dove piazze, chiesette, vicoli e antiche botteghe, raccontano un passato che non è passato.

Camminare tra le mura di questi piccoli centri, che si distinguono per lo spiccato interesse storico-artistico, induce una continua meraviglia: dentro ogni volto, una tradizione da raccontare, dietro ogni angolo, una scoperta.

 

Tre borghi medievali da vedere nelle Marche:

  • Monteleone di Fermo 

Monteleone di Fermo fu costruita su rovine romane dai benedettini di Farfa. Il nome deriva dal latino mons. Mentre sull’origine del termine “leone” sono state formulate diverse ipotesi, ma nei documenti dei frati farfensi e dalle carte fermane, il Leone sembrerebbe far pensare al nome dei fondatori, che possono essere stati più di uno perché l’insediamento era sparso in varie contrade e località.

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Cosa vedere nel paese medievale di Monteleone di Fermo, Marche

Arroccato sul contrafforte fra l’Ete Vivo e il torrente Lubrico, Monteleone di Fermo entra quindi nella storia con la presenza dei Farfensi e diviene comune nel Medioevo. Vanta ancora resti di mura castellane e il nucleo abitato presenta immutati caratteri di architettura medioevale. Il Palazzo Comunale è stato recentemente ed interamente restaurato; di particolare interesse è la Torre ad esagono irregolare (XIII-XIV sec.), già elemento centrale dell’antico Castello di Torre Casole insieme alla corte del X-XI sec. di San Maroto oggi nella Chiesa parrocchiale dedicata a S. Marone.
Oltre alla Chiesa di San Marone Martire, costruita nel XV secolo accanto ad un convento di frati agostiniani, vi sono altri edifici di architettura religiosa: la Chiesa della Madonna della Misericordia, che prende il nome dall’affresco dell’altare maggiore; la Chiesa di San Giovanni Battista, costruita sulle mura dell’antico castello nei secoli XII-XIV, e la Chiesa rurale della Madonna di Loreto.  

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Il paesaggio di Monteleone di Fermo è caratterizzato dai calanchi, solchi di erosione, e da vulcanelli di fango, modeste eruzioni melmose del sottosuolo che si verificano sporadicamente.

prodotti tipici di Monteleone di Fermo sono: il ciauscolo e i vincisgrassiuna pasta al forno tipica della cucina marchigiana.

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  • Rotella

Rotella, che rientra nell’associazione Borghi Autentici d’Italia, sorge alle pendici del Monte Ascensione, nell’entroterra marchigiano, alla confluenza del torrente Oste nel fiume Tesino. Il toponimo, d’incerta etimologia, potrebbe risalire alla parola latina Rotula, che designava lo scudo dei soldati romani, oppure fare riferimento alla posizione strategica del feudo, posto su una rotonda ansa fluviale. Secondo una lettura più generica ma più sicura, deriverebbe invece dal diminutivo del latino rotapiccola ruota.

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Sebbene l’abitato sia stato costretto in tempi recenti a un rinnovamento urbanistico quasi totale a causa dei continui smottamenti del terreno, che hanno provocato lo sprofondamento di molti edifici, è ancora notevole il patrimonio architettonico rotellese

Cosa vedere nel borgo di Rotella, Marche

Infatti, proprio a causa della lunga autonomia che i vari castelli hanno conservato nel tempo, edifici sacri e resti di fortificazioni si trovano sparsi in tutto il territorio comunale. In località Poggio Canoso, dominata dall’antica rocca fortificata, sorge la chiesa parrocchiale, che conserva un portale romanico e un prezioso dipinto di Pietro Alemanno. Affreschi quattrocenteschi e preziosi reliquiari si trovano in vari edifici sacri a Castel di Croce e a Capradosso; in contrada Icone sorge la Chiesa del Verdiente risalente al sec. XI.

Mentre i monaci farfensi stavano costituendo nel territorio rotellese le “cortes agricolae”, un gruppo di essi decise di costruire e utilizzare la chiesa come oratorio, per alternare al lavoro i momenti di preghiera. La chiesa ha forma rettangolare (1200 x 500), con abside rotonda rivolta verso oriente, ed è ricca di affreschi. In contrada Torbidello, in una piccola radura ai piedi del Monte Ascensione, si trova il Santuario della Madonna della Consolazione o di Montemisio. La Chiesa, realizzata dai monaci di Farfa, fu costruita sulle rovine di un tempietto pagano dedicato alla dea Artemide o Artemisia.
Nel borgo troviamo la torre quattrocentesca dell’Orologio; la chiesa collegiata a pianta rettangolare di Santa Maria e San Lorenzo (1767), che custodisce, tra l’altro, dipinti di Filippo Ricci e il museo d’arte sacra Piccolomini, che vanta preziosi reliquiari.

Tra i principali eventi che hanno luogo a Rotella nel corso dell’anno ricordiamo la Festa del patrono S. Lorenzo e la Festa della Madonna di Montemisio (agosto).

Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

 

  • Magliano di Tenna

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Un’antica classificazione definisce Magliano di Tenna come Castrum Ultra Tomiam, possedimento della città di Fermo.

La tradizione asserisce che, intorno all’anno 1000, un capitano di ventura, di nome Malleano o Majano, sia stato il fondatore del Castello. L’antica struttura aveva sei torri ma ora ne restano soltanto due, di cui una a pianta esagonale. L’impianto circolare delle mura trecentesche riproduce l’atmosfera dell’antico centro storico.

Una citazione del Brandimarte asserisce come il toponimo di Magliano deriverebbe dalla famiglia romana dei Manli. Magliano è rimasta sotto il governo fermano fino al 1860.

Cosa vedere nel paese medievale di Magliano di Tenna, Marche

Interessanti da visitare sono le chiese di S. Gregorio Magno, Madonna delle Grazie e di San Filippo.

La chiesa di San Gregorio Magno, ricostruita nel sec. XVIII su un antico edificio farfense, è impreziosita da una superba facciata. All’interno conserva un affresco attribuito a Vincenzo Pagani, ristrutturato nel 2007, raffigurante una Madonna con Santa Caterina d’Alessandria e Santa Lucia.
All’ingresso del paese si trova la cappella della Madonna delle Grazie, edificata nel sec. XVIII, inglobando affreschi dei secoli precedenti, tra cui la Crocifissione.
LChiesa di San Filippo conserva il monumento funebre dell’architetto fermano Giovanni Battista Carducci, disegnato da Luigi Fontana.
Interessanti anche la Chiesa della Madonna di Loreto, i resti delle mura trecentesche, con due Torri e la Porta da Bora. Da non perdere una passeggiata tra le incantevoli viuzze e piazzette.

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