Vieni a scoprire 7 necropoli uniche in Sardegna e lasciati incantare dalle architetture uniche
Itinerario ad anello, con partenza e arrivo nel Meilogu e ‘sconfinamento’ nel Logudoro turritano, che permette di ammirare le straordinarie eredità lasciate dai popoli del tardo Neolitico. Vere e proprie ‘città dei morti’, decorate per accogliere e, in qualche modo, ‘facilitare’ il passaggio dei defunti nell’aldilà. Al loro interno, simboli ed elementi architettonici sembrano ricondurre alla volontà di creare ambienti familiari e invocare la protezione delle divinità.
Cosa fare e vedere ad Alghero? 5 cose da non perdere |
7 necropoli da vedere in Sardegna:
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Sant’Andrea Priu – Bonorva
Si parte con una delle più famose necropoli della Sardegna, dove ammirerai la ‘tomba del Capo’. Diciotto ambienti disposti a labirinto, con tracce di riuso (intonaci e affreschi) in epoca paleocristiana e numerosi particolari architettonici, come nicchie e banconi. Li noterai anche nelle altre domus, per esempio nella ‘tomba a capanna’ e nella ‘tomba a camera’. Tetto a doppio spiovente e focolare sul pavimento aggiungono suggestione e sensazione di ‘casa’.
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Necropoli di Mandra Antine – Thiesi
Percorsi 30 chilometri in direzione nord-ovest e superato Thiesi, raggiungerai la necropoli di Mandra Antine. La caratterizzano un’aura di leggenda e spettacolari decorazioni, uno dei rarissimi esempi di policromia nelle tombe preistoriche in tutto il bacino del Mediterraneo. Scavata tra Neolitico finale ed Eneolitico, conta quattro ipogei. Il più sorprendente è la tomba III, con pitture rosse, nere e gialle e misteriosi ‘dischi’ pendenti dal simbolo delle corna di toro.
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Necropoli di Puttu Codinu – Villanova Monteleone
L’itinerario fa rotta verso nord, in due affioramenti calcarei i popoli del Neolitico finale scavarono nove domus de Janas. Una di queste, la Tomba VIII, ti colpirà per la ricchezza delle decorazioni a imitazione delle case preistoriche: imitazione di una copertura a doppio spiovente con travi e lesene, fasci e zoccoli, architrave e false porte con stipiti. Non mancano protomi taurine e, nella Tomba IX, il focolare, forse usato anche a scopi rituali.
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Necropoli di Monte Siseri – Putifigari
Circa venti chilometri di viaggio verso ovest, in un territorio disseminato di nuraghi, per restare estasiati di fronte a quella che, per molti, è la ‘casa delle fate’ più spettacolare dell’Isola. La ‘tomba dell’architettura dipinta’, nota come S’Incantu (L’Incanto). Tra le quattro della necropoli, è l’unica tomba visitabile. Bassorilievi, elementi scultorei, pitture in chiaroscuro, colonne di risparmio con protomi taurine. Incredibile pensare sia stata realizzata cinquemila anni fa.
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Necropoli di Santu Pedru – Alghero
Spostamento breve, circa cinque chilometri, per visitare le dieci domus della necropoli di Santu Pedru. Scavate nel tufo trachitico, risalgono al IV millennio a.C. La tomba I si distingue per il lungo dromos, per le tracce di pittura in ocra rossa e per gli elementi architettonici, colonne, architravi, cornici e zoccoli, che fanno pensare a un uso come santuario. Lo fu sicuramente la tomba IV, adattata a chiesa nel VI secolo d.C., con absidi, altari e una croce scolpita nella parete.
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Necropoli di Sa Figu – Ittiri
Si torna a est, facendo tappa nel Coros. Poco fuori Ittiri si estende un parco archeologico, straordinario, perché testimonia l’evoluzione delle necropoli, da domus de Janas a ipogei a prospetto architettonico. Troverai domus ‘classiche’, altre ampliate e integrate con stele ed esedra, altre ancora nuove o ristrutturate in età nuragica. A corredo di tutto, un recinto megalitico, su cui aleggiano macabre leggende.
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Necropoli di Corona Moltana – Bonnanaro
Gli ultimi 36 chilometri dell’itinerario conducono in un altopiano poco fuori Bonnanaro. La necropoli di Corona Moltana è fra le più importanti della preistoria sarda. Dai suoi reperti si è definita la cultura di Bonnanaro, fase del Bronzo antico, appena precedente all’età nuragica. Delle cinque tombe, la prima è la meglio conservata: osserverai un tetto spiovente, decorazioni in rilievo e coppelle per offerte votive.
Fonte: Sardegna Turismo
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