La mostra su Picasso è visitabile fino al 29 giugno a Roma presso il Museo del Corso – Polo Museale
Padre del cubismo, autore del Guernica, artista versatile e creativo, Pablo Picasso ha attraversato con la sua arte diversi periodi stilistici e ha saputo ispirare le generazioni future.
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L’esposizione dal titolo ‘Picasso lo straniero’ racconta la condizione di immigrato a cui fu condannato per tutta la vita l’artista in Francia. Il percorso espositivo si compone di più di 100 opere tra dipinti, disegni, fotografie, sculture e ceramiche, con una sezione dedicata al breve soggiorno dell’artista a Roma nel 1917. Quando insieme all’amico e artista Jean Cocteau collaborò alla realizzazione di sipari, scene e costumi per una compagnia di ballo russa.
Pablo Picasso: la vita e il percorso artistico
Pablo Picasso nasce a Malaga nel 1881, una cittadina andalusa nel sud della Spagna. Dopo aver trascorso la sua adolescenza nel Paese d’origine, decide di trasferirsi nel 1904 in Francia. È nella città di Parigi che si afferma come artista ed accresce la sua fama. In questa nazione, tuttavia, visse nella condizione di immigrato senza riuscire mai a ottenere la cittadinanza. Picasso si trovò a fare i conti con una Francia xenofoba da poco uscita dall’Affaire Dreyfus, e a essere bollato come straniero e anarchico sotto sorveglianza.
L‘arte di Picasso si caratterizza per l’uso di stili diversi e una continua trasformazione. Nel suo percorso artistico, l’artista passa da toni freddi e nostalgici del Periodo Blu, all’uso di colori più caldi del Periodo Rosa. Durante il Periodo Africano e con il Cubismo cambia le regole della prospettiva, realizzando soggetti geometrici e mostrando più punti di vista contemporaneamente. Il desiderio di costante ricerca porta Picasso a sperimentare stili diversi dal neoclassico al surrealismo fino ad arrivare all’espressionismo. Le sue opere sono anche manifesto del suo impegno sociale e politico, aspetto che si evince al meglio con l’opera Guernica (1937) che raffigura il bombardamento della città omonima e denuncia il fascismo e gli orrori della guerra.
Picasso straniero: il paradosso celebrato in mostra a Roma
La mostra parte proprio da questo paradosso. Un’artista oggi affermato e apprezzato in tutto il mondo, Francia compresa, ma che un secolo fa si vide respinta la richiesta di naturalizzazione nel Paese dei Lumi.
L’esposizione analizza come Picasso abbia costituito la propria identità nella condizione di immigrato, con tutte le difficoltà linguistiche – non conosceva la lingua al suo arrivo – culturali e le tensioni sociali dell’epoca. Ciò nonostante riuscì a imporre da straniero la sua rivoluzione artistica.
La mostra su Picasso a Roma
Pablo Picasso (1881-1973) Mediterranean Village Mougins 1937 olio su tela Collezione privata © Succession Picasso by SIAE 2025
L’esposizione ideata dalla scrittrice e storica francese Annie Cohen-Solal, nonché curatrice, con l’aiuto di Johan Popelard del Museo Picasso di Parigi, è giunta alla sua quinta edizione dopo essere passata a Parigi, New York, Mantova e poi Milano.
A Roma la mostra è stata organizzata da Fondazione Roma e Marsilio Arte ed è ospitata al Museo del Corso, anche conosciuto con il nome di ‘Palazzo Cipolla‘, realizzato nell’Ottocento dall’architetto Antonio Cipolla. Un’occasione unica per poter ammirare più di 100 opere del maestro, prese in prestito da collezioni private e diversi musei d’Europa tra cui: Musée national Picasso-Paris, il Palais de la Porte Dorée, il Musée national de l’histoire de l’immigration, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli-Musée de la céramique di Vallauris.
Opere inedite
Accanto a opere più conosciute, sono esposti anche capolavori inediti come il dipinto Bosco su un versante montano del 1899 proveniente dal Museo di Barcellona e Al Ristorante del 1900 preso in prestito da una collezione privata. Le due tele vengono realizzate poco prima del trasferimento a Parigi e sono la testimonianza del cambiamento di prospettiva dell’artista.
A queste si aggiungono diversi disegni come Il doppio ritratto Cocteau/Picasso (1962), legato al periodo in cui Picasso lavorò insieme all’amico Jean Cocteau per la compagnia di ballo, e una sezione dedicata alla primavera romana dell’artista trascorsa in compagnia di personaggi come Erik Satie, Sergej Djaghilev, e Leonid Massine.
Léonide Massine et Picasso dans un restaurant de la baie de Naples [Léonide Massine e Picasso in un ristorante sul Golfo di Napoli], marzo 1917, fotografie, stampa alla gelatina ai sali d’argento, 16 × 23 cm, Bruxelles, Collezione Ioannis Kontaxopoulos & Alexander Prokopchuk
Degno di nota è anche il disegno preparatorio della scultura L’uomo con la pecora datato al 1942. Il bozzetto ritrae un uomo in umili vesti che porta sulle spalle una pecora smarrita, simbolo di sacrificio e compassione. Si tratta di una risposta diretta ai monumentali corpi nudi dello scultore tedesco Arno Breker esposti all’Orangerie del 1942 ed espressione dell’ideale nazista di ‘uomo nuovo’. Picasso dunque con questo disegno esalta e si schiera dalla parte dei fragili e degli oppressi, rifiutando la retorica del potere nazista. Il disegno prende vita con una scultura in bronzo che nel 1950 venne donata alla città francese di Vallauris.
Informazioni
La mostra è visitabile il lunedì dalle ore 15:00 alle ore 20:00. Il martedì, mercoledì e domenica dalle ore 10:00 alle ore 20:00. Il giovedì, venerdì e sabato dalle ore 10:00 alle ore 21:00.
Biglietti:
- Biglietto open 20,00 €
- Biglietto intero 15,00 €
- Ridotto standard 13,00 €
- Ridotto under 18 8,00 €
- Ridotto under 30 13,00 €
- Ridotto scuole 6,00 €
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