Paul Gauguin in mostra a Torino


Un percorso tra arte e racconti vi aspetta a Torino per conoscere Paul Gauguin


Tra i principali esponenti del post-impressionismo, Paul Gauguin è stato un artista versatile dallo stile audace e fuori dagli schemi. Non solo pittore, ma anche scultore, ceramista, incisore e scrittore, Gauguin ha avuto un ruolo di rilievo anche all’interno del movimento simbolista. Con la sua arte voleva andare oltre la realtà visibile e comunicare il significato più profondo dei soggetti raffigurati.

Munch. Il grido interiore: il ritorno dell’artista a Roma

Fino al 29 giugno 2025, la mostra dal titolo “Gauguin. Il diario di NOA NOA e altre avventure”, sarà aperto al pubblico per ammirare oltre 160 opere dell’artista, tra tele, xilografie, disegni e litografie, al Mastio della Cittadella di Torino.  

La vita di Paul Gauguin

Paul Gauguin nasce a Parigi nel 1848. Un anno dopo, la famiglia si trasferisce in Perù per sei anni, per poi tornare in Francia, nella città di Orléans. All’età di 17 anni si arruola nella marina mercantile, ma parallelamente comincia a coltivare l’interesse per l’arte, dipingendo tele nel tempo libero e collezionando opere di artisti impressionisti come Monet, Cézanne e Pissarro. A seguito della crisi economica del 1882 causata dal fallimento della banca francese Union Générale, Gauguin perde il lavoro e inizia a dedicarsi completamente alla pittura con l’intento di vendere, senza successo, le proprie tele. 

Nel 1884 si trasferisce con la moglie e i figli a Copenaghen con la speranza di fare fortuna in questo paese, ma anche questo tentativo si rivela fallimentare. Così decide di lasciare la famiglia in Danimarca e tornare in Francia, a Pont-Aven in Bretagna. Qui inizia a sviluppare un proprio stile personale: si distacca dal genere impressionista e si avvicina all’arte della ceramica. 

Le difficoltà economiche e i limitati guadagni provenienti dalla sua arte, spingono Gauguin a lasciare nel 1887 la Francia per intraprendere un viaggio prima a Panama e poi in Martinica, in compagnia dell’amico Charles Laval. Qui Gauguin rimane affascinato dal paesaggio tropicale e dalla popolazione locale. 

Dopo essere tornato in Bretagna e aver trascorso tre mesi nella città di Arles, sperimentando una convivenza poco pacifica con l’artista Van Gogh, nel 1891 Gauguin decide di partire nuovamente alla volta di Tahiti. Il desiderio che lo spinge a prendere questa decisione è quello di condurre una vita più autentica e lontana dalla civiltà occidentale. Il periodo in Polinesia è di grande ispirazione per l’artista che qui produce un grande numero di dipinti. Il processo creativo prosegue a Hiva Oa, nelle Isole Marchesi, dove si trasferisce definitivamente nel 1901 fino al 1903, anno della sua morte, causata dalla sifilide

La mostra su Paul Gauguin al Mastio della Cittadella di Torino

Quella di Gauguin è un’arte simbolica e spirituale, uno strumento per comunicare emozioni, stati d’animo e riflessioni profonde come dimostra l’opera Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? (1897). Con questa mostra, curata da Vincenzo Sanfo, non si vuole solo raccontare l’evoluzione artistica di Gauguin, ma anche ripercorrere e narrare i tormenti e le passioni che hanno segnato il suo percorso. 

Molte delle sue opere raffigurano paesaggi tropicali, donne indigene o divinità orientali frutto dei suoi soggiorni in Polinesia. L’esposizione parte proprio da questi viaggi e dal ‘Diario di Noa Noa’, scritto dall’artista dopo il suo primo viaggio a Tahiti, per conoscere il suo rapporto con la cultura polinesiana. Il taccuino racconta scene di vita quotidiana nell’isola, resoconti di viaggio, riferimenti tratti da letture ed è decorato con xilografie, visibili durante l’esposizione. 

Il percorso espositivo si sofferma, poi, sugli esordi di carriera, come il soggiorno in Bretagna e l’adesione alla Scuola di Pont-Aven. In questa sezione sono esposte alcune opere di altri artisti del movimento, tra cui Émile Bernard, Maurice Denis e Maxime Maufra. Un’altra parte è dedicata alla breve convivenza con Vincent Van Gogh nell’appartamento condiviso di Arles. Il rapporto conflittuale e le tensioni tra i due, che portarono all’interruzione della collaborazione, viene raccontata attraverso dipinti, lettere e documenti. 

Le opere in esposizione provengono dal Museo delle Belle Arti di Quimper, dal Museo bretone Despiau-Vlerick, dal MAGA di Gallarate e da collezioni private.

Informazioni 

La mostra è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì. Dal martedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 18:30. Il sabato, la domenica e i giorni festivi dalla ore 9:30 alle ore 19:30. 

Biglietti

  • Intero €14,50
  • Ridotto €11,50

copyright Riproduzione riservata.