Sfregio al Pantheon

Dopo l’attacco all’elefantino della Minerva e lo spray sul Colosseo, anche il Pantheon ha subito uno sfregio: nel primo pomeriggio di domenica 26 marzo una donna rumena si è scagliata contro due candelabri del ‘700, danneggiandoli seriamente.

Sono stati i turisti in visita ad accorgersi dell’atto vandalico, riferito immediatamente al personale di vigilanza.
I militari sono accorsi riuscendo a fermare l’assalto della donna – che presenta importanti segni di squilibrio – dopo averla colta dunque sul fatto.

Non sorprende che il tema della sicurezza del Pantheon – il museo statale più visitato d’Italia – sia tornato, con una certa urgenza, all’attenzione delle autorità.
Oltre 7 milioni di visitatori solo nel 2016, tutti entrati con accesso gratuito.

Il Ministro Franceschini ha proposto di mettere a reddito le visite, come contributo per sostenere i costi di manutenzione e gestione della struttura, ma anche per regolamentare gli ingressi.

Il progetto non ha visto immediata applicazione, perchè il Pantheon non è solo un museo, ma anche una chiesa – la basilica di Santa Maria Ad Martyres –  e nella diocesi di Roma non è previsto che si paghi l’accesso per entrare in un luogo sacro.
Tuttavia, data l’esclusività della chiesa in questione, il vicariato si è dichiarato disposto a collaborare – con la condizione di proporre dei prezzi bassi per i biglietti, e di garantire l’ingresso gratuito durante le funzioni religiose.

Forse lo sgradevole evento appena accaduto, contribuirà ad accellerare il processo decisionale.

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