Regione che vai, Natale che trovi: i piatti della tradizione in Italia

Natale, tavola, piatti

Un viaggio virtuale tutto italiano attraverso i gusti e le tradizioni regionali del periodo natalizio. 


Regione che vai, Natale che trovi

Non è solo un modo di dire: in Italia il Natale assume per ogni regione significati particolari. Dagli addobbi al cibo, le tradizioni cambiano – da nord a sud – insieme alla latitudine, rendendo il periodo natalizio particolarmente variegato.

Scopriamo quali sono i principali piatti tipici per il 25 dicembre regione per regione, in un viaggio virtuale attraverso il gusto. 

Valle d’Aosta: zuppa alla valpellinese

Zuppa alla valpellinese

La zuppa, o seupa, alla Valpellinese prende il suo nome dal paese di Valpelline, a pochi chilometri da Aosta, dove è nata. Più che a una vera e propria zuppa somiglia a un pasticcio, preparato alternando strati di pane raffermo, verza e fontina valdostana, bagnato con brodo e passato al forno, fino a quando sulla superficie si forma una crosticina dorata.

Ingredienti (dosi per 4 persone)

  • 1 litro e mezzo di brodo di carne
  • 1 verza
  • 4 etti di fontina
  • mezzo kg di pane bianco (casereccio) tagliato a fette
  • cannella in polvere q.b.
  • 150 g di burro

Procedimento

In una pirofila, disporre a strati il pane e la fontina. Far bollire la verza nel brodo di carne. Aggiungere quindi il brodo sul pane e attendere che il tutto si ammorbidisca, aggiungendo poi il burro fuso (molto caldo) sull’ultimo strato. Spolverare con cannella; passare in forno già caldo (200-220°C) e lasciar cuocere per circa 40 minuti, fino a quando la fontina non diverrà dorata, iniziando a formare una crosta. Servirla calda.

Ricetta di Turismo Valle d’Aosta

Piemonte: arrosto di vitello con nocciole 

Arrosto con nocciole tipico piemontese

Tra i piatti tipici del Piemonte c’è l’arrosto di vitello con nocciole, un secondo piatto perfetto per i pranzi di festa, che può essere preparato anche in anticipo e poi gustato. 

Ingredienti (dosi per 6 persone)

  • 800 g di noce di vitello
  • 50 g di burro
  • 100 g di nocciole
  • mezzo litro di latte
  • mezza cipolla
  • 2 o 3 cucchiai di Marsala
  • sale q.b.

Procedimento

Preparare un soffritto con la cipolla e il burro e farvi rosolare accuratamente la noce di vitello, bagnando di tanto in tanto con il Marsala. Quando il vino è evaporato, salare la carne, aggiungere il latte e le nocciole pestate fini. Lasciar cuocere quindi fino a quando il liquido si è condensato e la carne è cotta. L’arrosto si serve accompagnato dal suo sugo accuratamente passato.

Ricetta di Langhe.net

Liguria: pandolce genovese 

Pandolce genovese

Il pandolce genovese, o semplicemente pandolce, spesso detto anche panettone genovese, è un prodotto tipico ligure comune durante le festività natalizie. Secondo la tradizione, toccherebbe al più giovane della casa portarlo a tavola, servito con nel mezzo un rametto di alloro, simbolo di fortuna e benessere. Sarebbe poi il più anziano a tagliarlo e distribuirlo.

Ingredienti (dosi per 6 persone)

  • 1 kg di farina
  • 50 g di lievito di birra
  • 1 bicchiere di marsala
  • 150 g di burro
  • 250 g di zucchero
  • 1 cucchiaio di acqua di fior d’arancio
  • 30 g di semi di finocchio
  • 50 g di pistacchi
  • 50 gi di pinoli
  • 150 g di uvetta
  • 150 gdi cedro candito
  • 100 g di arancio candito
  • latte q.b.
  • sale q.b.

Procedimento

Iniziare impastando il lievito con metà della farina e far lievitare per 12 ore. Successivamente impastare con la farina rimanente, l’acqua di fior d’arancio, il marsala, il burro e gli altri ingredienti, aggiungendo poco latte in modo da ottenere una pasta morbida. Dopodiché dare all’impasto la caratteristica forma del pandolce e lasciarlo lievitare per altre 12 ore avvolto da un panno. Tracciare sulla cima il classico taglio a forma di triangolo e infornare per circa un’ora.

Ricetta di Genova Today 

Lombardia: panettone 

Panettone natalizio

Il panettone milanese è, senza dubbio, il piatto natalizio più famoso della Lombardia. Le origini del dessert sono però controverse. Alcune credenze raccontano di un garzone che, per conquistare la figlia del fornaio, impastò questo pane che risollevò l’economia della bottega. Un’altra leggenda narra invece che durante il pranzo del 25 dicembre, alla corte del ducato di Milano, il cuoco fece bruciare la torta. Uno sguattero propose allora di salvare la situazione offrendo ai commensali il soffice impasto cotto da lui al mattino, chiamandolo “pan del Toni“.

In entrambi i casi la provenienza è popolana. Non a caso la ricetta è composta da alimenti poveri: farina, uova, zucchero, latte, uvetta e canditi. 

Ingredienti (dosi per 4 persone)

  • 350 g di farina
  • 60 g di lievito
  • 80 g di zucchero
  • 120 g di burro
  • 100 g di uvetta
  • 60 g di canditi
  • 1 limone
  • 4 uova
  • sale q.b.

Procedimento

Per prima cosa, mettere in ammollo in acqua tiepida l’uvetta per 20 minuti e tagliare i canditi a dadini. Nel frattempo, far sciogliere il lievito di birra in pochissima acqua leggermente tiepida. Impastare quindi il lievito con 100 g di farina, formare una pagnotta, farvi un taglio a croce, coprirla con un canovaccio e lasciarla lievitare per 25 minuti. Aggiungere poi 2 cucchiai di acqua tiepida e 125 g di farina alla pagnotta, impastare nuovamente, fare un’altra pagnotta, coprirla con il canovaccio e lasciarla lievitare finchè non avrà raddoppiato il proprio volume.

Intanto sciogliere lo zicchero in poca acqua, aggiungere 4 tuorli e mezzo albume, quindi sbattere il tutto con una frusta. Riscaldare leggermente il composto a bagnomaria in modo da non far rapprendere le uova, quindi scogliervi dentro 90 g di burro. Impastare il composto con la pagnotta messa a lievitare, aggiungendo anche la farina restante, la scorza del limone grattugiata ed un pizzico di sale. Unire l’uvetta e i canditi, formare un’altra pagnotta e metterla in forno tiepido per 20 minuti circa. Passato questo tempo imburrare un foglio di carta forno, metterlo in una tortiera e mettervi dentro l’impasto, praticando un taglio a croce all’estremità. Far cuocere per una decina di minuti. Imburrare quindi la parte superiore del panettone e proseguire la cottura per un’ora circa.

Ricetta di Ricette Regionali 

Trentino Alto Adige: canederli 

Canederli piatto tipico Trentino

Come molti altri piatti della tradizione contadina, i canederli sono nati allo scopo di utilizzare materie prime che altrimenti avrebbero rischiato di essere sprecate, come ad esempio il pane raffermo, al quale si aggiungevano altri ingredienti come la luganega o lo speck, i formaggi e le verdure.

Ingredienti (dosi per 4 persone)

  • 4 panini di pane raffermo
  • 2 uova intere 
  • 1 lucanica 
  • 1 piccolo trancio di speck 
  • 2 bicchieri da acqua di latte
  • 1 ciuffo di prezzemolo tritato (o erba cipollina)
  • 250 gr di pane grattugiato 
  • 100 gr di Trentingrana
  • sale e pepe q.b. 
  • farina all’occorrenza
  • brodo precedentemente preparato

Procedimento

Tagliare il pane a cubetti e metterlo in una terrina a bagno nel latte, imbevendolo bene usando le mani. Aggiungere quindi le uova, la lucanica e lo speck tagliati a dadini, il formaggio, il sale e il pepe e, infine, il prezzemolo. Impastare tutto e lasciar riposare in un recipiente coperto per mezz’ora. Poi aggiungere il pane grattugiato. Bagnarsi le mani e con l’impasto formare delle “polpette” della stessa grandezza. A questo punto, cuocere i canederli nel brodo precedentemente preparato per 15 minuti circa, prima di servire il tutto con delle scaglie di Trentingrana. 

Ricetta di Visit Trentino 

Veneto: risotto al radicchio 

Risotto al radicchio

Il risotto al radicchio è un piatto tipico veneto e, più in particolare, del trevigiano, luogo di origine e di predilizione della coltura del radicchio rosso di Treviso, insignito nel 1996 della IGP. 

Ingredienti (dosi per 6 persone)

  • 400 g di riso
  • 3 salsicce
  • 1 cipolla
  • 3 ceppi di radicchio rosso di Treviso IGP
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 noci di burro
  • sale e pepe q.b.
  • 30 g di grana padano grattugiato
  • brodo di verdura q.b.
  • olio extra vergine di oliva q.b.

Procedimento

Preparare un brodo vegetale e mantenere caldo. Intanto lavare e tagliare finemente il radicchio. Tritare la cipolla e mettere a rosolare in una padella capiente insieme ad un filo di olio extra vergine di oliva. Aggiungere quindi il radicchio con la salsiccia spezzettata. Versare il riso nella padella e far tostare. Sfumare con il vino bianco. Non appena il vino sarà evaporato, aggiungere un paio di mestoli di brodo caldo e proseguire la cottura, aggiungendo il brodo e mescolando spesso. Salare e pepare a piacere. Terminare la cottura (all’incirca 18 minuti per una cottura al dente), spegnere la fiamma e mantecare con il burro ed il grana grattugiato.

Ricetta di Veneto.eu

Friuli-Venezia Giulia: brovade e muset 

Brovade e muset

Quella della brovade e muset è una delle ricette tipiche del Friuli-Venezia Giulia, immancabile nei periodi di festa. La brovade è la rapa bianca dal colletto viola, che è preparata attraverso un lavoro di fermentazione molto antico: le rape vengono private delle foglie e messe in dei tini, dove sono ricoperte con la vinaccia di uva nera, sale e acqua mista a vino o aceto. Qui si lasciano fermentare dai 40 ai 60 giorni, fino a che non assumono il caratteristico colore rosato. Dopodiché le rape vengono lavate, grattuggiate e conservate. 

Ingredienti

  • 500 g di rape fermentate
  • cotechino del Friuli (muset)
  • 1 spicchio di aglio
  • 4 foglie d’alloro
  • brodo vegetale q.b.
  • olio extravergine d’oliva q.b.
  • sale e pepe q.b.

Procedimento

Portare il musetto a bollore in acqua fredda; poi abbassare la fiamma e lasciare sobbollire per circa 60 minuti. In un tegame separato, intanto, soffriggere l’aglio e le foglie di alloro, quindi versare la brovade con un po’ di brodo vegetale e lasciar cucinare con il coperchio per 40 minuti circa. Aggiungere il sale e il pepe. Infine, unire il muset alla brovade e servire caldo.

Ricetta di Udine Today

Emilia Romagna: tortellini 

Tortellini in brodo

Il piatto tradizionale per eccellenza della cucina dell’Emilia Romagna è la pasta col ripieno, in particolare i tortellini. Un racconto popolare narra che l’antica ricetta sia stata inventata da un oste che, spiando una giovane donna dal buco della serratura della sua locanda, rimase colpito dal suo ombelico, da cui la forma della pasta. Si tratta solo di una delle tante leggende circa la nascita del tortellino, la cui paternità è ancora oggi contesa tra Bologna e Modena. Sul condimento però non c’è dubbio: il brodo di carne

Ingredienti

Per la sfoglia

  • 3 uova
  • 300 g di farina

Per il ripieno

  • 300 g di lombo di maiale rosolato al burro
  • 300 g di prosciutto crudo
  • 300 g di vera mortadella di Bologna
  • 400 g di formaggio Parmigiano Reggiano
  • 3 uova
  • 1 noce moscata

Procedimento

Fare un buco al centro alla farina, versarvi le uova e iniziare a sbattere con una forchetta, incorporando gradualmente la farina. Lavorare l’impasto per una decina di minuti e lasciar riposare. Intanto, preparare la farcia: tritare molto finemente la carne e aggiungere le uova, il parmigiano e la noce moscata, lasciando riposare per almeno 12 ore in frigorifero. Stendere la pasta su un tagliere di legno con il mattarello fino a renderla molto sottile. Tagliare dei quadretti di circa 3 centimetri di lato e collocare una noce di ripieno su ogni quadratino. Piegare la pasta a triangolo facendo combaciare i lati, e avvolgere il triangolo attorno al dito. Sovrapponendo i due angoli opposti, premere il tortellino in modo che la pasta si attacchi saldamente.

Ricetta di Gambero Rosso, nella versione di Nonna Cesira

Toscana: arista arrosto

Arista arrosto

L’arista di maiale arrosto è un classico secondo piatto di carne toscano, diffuso però in tutta Italia. 

Ingredienti

  • arista di maiale
  • sale, pepe, aglio e rosmarino q.b. 

Procedimento 

Prendere un pezzo di carne di maiale (arista), lardellarlo e cospargelo all’esterno, strofinandolo con le mani, con un battuttino di sale, pepe, aglio e rosmarino. Legare il pezzo con lo spago, ungerlo e metterlo in una teglia di cottura con poco olio. Infornare a temperatura media e cuocere per circa 50 minuti rivoltando 3, 4 volte. Quando l’arista è ben dorata levarla dal forno, togliere lo spago e affettarla. Si può servire calda con il suo sughetto, ma è ottima anche fredda. Il sugo che avanza è ottimo per saltare i talli di rape o il cavolo nero precedentemente lessati, ben strizzati e tagliuzzati finemente, che possono essere serviti anche come contorno.

Ricetta di Visit Tuscany 

Umbria: panpepato ternano 

Panpepato ternano

Tipico di Terni, il panpepato (o pampepato) è un dolce a base di noci, nocciole, mandorle, cannella, noce moscata, cioccolato, miele e uvetta, preparato tradizionalmente durante il periodo natalizio. 

Ingredienti (dosi per 6 persone)

  • 75 g di noci
  • 75 g di mandorle
  • 75 g di nocciole
  • 75 g di uvetta
  • 150 g di miele
  • 75 g di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 60 g di canditi
  • pepe nero q.b.
  • 175 g di farina 00
  • noce moscata q.b.

Procedimento

Per prima cosa, mettere in ammollo l’uvetta e grattugiare il cioccolato fondente. Quindi sminuzzare grossolanamente le nocciole, le noci e le mandorle e raccogliere tutta la frutta secca in una ciotola capiente.  Aggiungere il cioccolato e i canditi e mescolare bene; a questo punto aggiungere anche l’uvetta strizzata, la cannella, la noce moscata e il pepe e mescolare ancora il tutto. Unire al composto il miele precedentemente riscaldato e amalgamarlo agli altri ingredienti. Aggiungere quindi la farina setacciata e mescolare bene tutto il composto finché non sarà diventato omogeneo. Bagnarsi le dita con un po’ d’acqua, prendere metà dell’impasto e realizzare un panetto, poi procedere con l’altra metà. Quindi infornare i panetti e farli cuocere per 20 minuti a 175°C. È preferibile servire il panpepato dopo almeno 24 ore.

Ricetta di Umbria Tourism

 

Albero di Natale Rockfeller Center New York I 6 alberi di Natale più belli del mondo secondo Booking

Marche: frustingo 

Frustingo

Nelle Marche non è Natale senza frustingo: un dolce dalle origini antichissime, preparato con frutta secca e fichi.

Ingredienti

  • 1 kg di fichi secchi
  • 500 g di uva passa
  • 500 g di zucchero
  • 350 g di farina
  • 200 g di canditi
  • 400 g di mandorle e noci
  • 2 tazzine di caffè
  • 2 tazzine di vino cotto
  • 1 tazzina di rhum
  • buccia di 1 arancia
  • 80 g di cacao amaro
  • 60 g di olio extra vergine di oliva

Procedimento

Per prima cosa, tritare finemente i fichi secchi e farli bollire in acqua finché non ammorbidiscono. Intanto lasciare in ammollo l’uva passa per almeno 1 ora, prima di scolare ed asciugare. Una volta scolati dall’acqua e asciugati, mescolare i fichi ancora caldi all’uvetta, aggiungendo la farina setacciata, lo zucchero, i canditi tritati finemente, le noci e le mandorle tritate e il cacao. Aggiungere quindi tutti gli ingredienti liquidi. Oliare dei testi di vari dimensioni, versarvi il composto e spennellare con dell’olio d’oliva. Cuocere in forno già caldo per circa 30 minuti a 200°C circa. Il frustingo sarà cotto quando presenterà una bella colorazione bruno-dorata. Guarnire con frutta secca e canditi a piacere. Servire il dolce freddo. 

Ricetta di Destinazione Marche

Lazio: pangiallo romano 

Pangiallo romano Pangiallo romano: la ricetta tipica per il giorno di Natale

Abruzzo: scrippelle ‘mbusse 

Scrippelle abruzzesi

Le scrippelle ‘mbusse sono un piatto tipico abruzzese. La leggenda narra che siano nate a causa di un errore: Enrico Castorani, assistente cuoco della mensa degli ufficiali francesi con sede a Teramo, era solito preparare le crêpes in sostituzione del pane. Una sera, come da consuetudine, lo chef si apprestava a servire la cena quando, per sbaglio, rovesciò le crêpes in un recipiente di brodo fumante. Per mascherare questo sbaglio, Castorani decise comunque di servire questa portata come un primo piatto, riscuotendo molto successo.

Ingredienti (dosi per 6 persone)

  • 6 uova
  • 12 cucchiai di farina
  • acqua q.b.
  • sale q.b.
  • prezzemolo tritato q.b.
  • pecorino grattuggiato q.b.
  • parmigiano grattuggiato q.b.
  • brodo di carne precedentemente preparato 

Procedimento

In una ciotola, sbattere le uova con un pizzico di sale; aggiungere la farina e mescolare con energia il composto, magari usando una frusta da cucina. Unire lentamente acqua continuando a mescolare, finché il composto non sarà amalgamato, aggiungendo una spolverata di prezzemolo. Scaldare un padellino da crepes e imburrarlo. Aggiungere il composto preparato precedentemente, versandone poco più di un mestolo; quindi, roteare il padellino finché il composto non ne occupi tutta la superficie e lasciar cuocere a fuoco lento.

Far asciugare la scrippella da entrambe le parti; quindi, toglierla dal padellino stando attenti a non romperla e lasciarla raffreddare. Ripetere le operazioni per ogni scrippella da realizzare. Versare una spolverata di pecorino e chiuderla arrotolandola. Una volta preparato anche il brodo di carne, tagliare le estremità delle scrippelle e disporle in fila nei singoli piatti. Aggiungere il brodo sulle scrippelle, servendolo caldissimo, con una spolverata di parmigiano o pecorino.

Ricetta di Abruzzo Turismo

Molise: zuppa alla santè 

Zuppa alla santè

Piatto tipico molisano a base di brodo, pane raffermo, polpettine di carne e formaggio filante, la zuppa alla santè è solitamente preparato in occasione delle feste natalizie. 

Ingredienti

  • Brodo di gallina q.b.
  • 7 cespi di scarola liscia
  • 700 g di macinato di manzo
  • 5 uova sode
  • 150 g di parmigiano
  • 4 scamorze
  • pane raffermo q.b.
  • olio extravergine di oliva q.b.

Procedimento

Lessare la scarola per qualche minuto in modo che rimanga al dente e nel frattempo realizzare delle polpettine con la carne di manzo, soffriggendole poi in olio extravergine di oliva. Con il pane raffermo creare dei piccoli crostini passandoli in forno con un filo d’olio o friggendoli in padella. Una volta terminate queste preparazioni, filtrare il brodo di gallina precedentemente portato a termine e riportarlo a bollore. Aggiungere quindi la scarola lessata e dopo cinque minuti le polpettine di carne, le uova sode a pezzetti e il parmigiano, facendo bollire per altri cinque minuti. Una volta spenti i fornelli, aggiungere la scamorza a pezzetti e i crostini e servire.

Ricetta di Lovely Molise

Campania: struffoli napoletani 

Struffoli napoletani

A Napoli non è Natale senza struffoli. La loro origine è molto incerta: si racconta che a portarli nel Golfo di Napoli siano stati i Greci. Non a caso il nome “struffolo” sembrerebbe derivare dal grecostrongoulos” (arrotondato) e “pristòs” (tagliato): pallina arrotondata e tagliata.

Ingredienti

Per gli struffoli: 

  • 450 g di farina 00
  • 3 uova 
  • 90 g di burro 
  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • 30 ml di rhum 
  • buccia grattugiata di 1 limone
  • sale q.b.
  • 1 l di olio per friggere 

Per il condimento:

  • 300 ml di miele di acacia
  • frutta candita q.b.
  • confettini colorati di zucchero q.b. 
  • confettini bianchi all’anica q.b.

Procedimento

Per prima cosa, setacciare la farina con un pizzico di sale, le uova, lo zucchero e il burro ammorbidito tagliato a dadini. Aggiungere poi il rhum e la buccia grattugiata di un limone. Lavorare l’impasto fino ad ottenere una pasta morbida, liscia ed elastica; avvolgerla nella pellicola trasparente e metterla in frigo per circa un’ora. Dopodiché prendere l’impasto e dividerlo in tante parti, formando dei lunghi serpenti cilincridi. Tagliarli con un coltello, formando dei rettangolini di circa 1 cm e per ognuno formare una pallina. Intanto scaldare l’olio in una padella a bordi alti; una volta che l’olio sarà ben caldo friggere gli struffoli pochi per volta, fino a doratura. Scaldare quindi il miele e, una volta che sarà sciolto, versare gli struffoli, i confettini e la frutta candita a fuoco spento. Mischiare bene il tutto e poi servire su un piatto. 

Ricetta di Ti Porto a Napoli 

Puglia: cartellate

Cartellate pugliesi

Le cartellate sono un tipico dolce natalizio della tradizione gastronomica pugliese.

Ingredienti (dosi per 6 persone)

Per la pasta:

  • 500 g di farina
  • 2 arance
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • anice secco o sambuca
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 pizzico di ammoniaca per dolci
  • 1 cucchiaio d’olio
  • sale q.b.
  • olio di arachidi per friggere q.b.

Per completare:

  • 300 g di miele
  • 100 g di zucchero semolato
  • confettini q.b.
  • pinoli tostati q.b. 

Procedimento

Impastare la farina con il succo delle arance, il vino, l’olio, lo zucchero, l’ammoniaca e il sale. In caso di impasto troppo duro aggiungere un po’ d’acqua o altro succo d’arancia fino ad ottenere una palla morbida e vellutata. Lasciar riposare l’impasto per una mezz’oretta, quindi stenderlo in una sfoglia sottilissima. Per facilitare l’operazione utilizzare la macchina sfogliatrice o stendipasta. Con una rotellina dentellata tagliare delle striscioline larghe 3-4 cm e lunghe 20-30. Piegare le strisce in due per tutta la lunghezza facendo combaciare i due lati più lunghi. Schiacciare la pasta con il polpastrello a distanza di 3 o 4 centimetri e arrotolare a spirale ogni striscia. Procedere fino ad esaurimento delle strisce e sistemarle via via su un panno asciutto leggermente spolverato di farina.

Friggere le cartellate in olio ben caldo (170°C) pochissime alla volta, in modo tale che quando incontrano l’olio si aprano a fiore. Scolarle delicatamente, con la schiumarola a ragno, quando saranno ben dorate e gonfie. Adagiarle su carta da fritti cambiandola spesso. Far raffreddare le cartellate e sistemarle in un ampio vassoio. In un pentolino sciogliere a fuoco lento il miele e lo zucchero finché saranno ben fluidi. Versare il liquido ancora caldo sulle cartellate, utilizzando una forchetta che lascerà cadere la giusta quantità su ogni cartellata. Completare con una pioggia di confettini colorati e qualche pinolo tostato. 

Ricetta di Gambero Rosso 

Basilicata: calzoncelli di castagne

Calzoncelli di castagne

Tipico delle tavole natalizie lucane è il calzoncello, dolce fritto con all’interno un cuore di castagne e cioccolato. 

Ingredienti 

Per la pasta:

  • 1 kg di farina di grano tenero
  • 1 bicchiere di olio extra vergine d’oliva
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 50 g di zucchero 

Per il ripieno:

  • 500 g di castagne Marroncino di Melfi IGP lesse
  • 200 g di cioccolato fondente
  • 1 buccia grattugiata di arancia di Montalbano
  • 1 pizzico di cannella
  • 1 chiodo di garofano
  • 1 bicchiere di mosto cotto da vino Aglianico del Vulture DOC

Per friggere:

  • olio extra vergine d’oliva q.b. 

Per decorare: 

  • miele q.b.
  • zucchero a velo q.b. 

Procedimento

Sulla spianatoia versare a fontana la farina e lo zucchero e impastare aggiungendo il vino e l’olio, fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio; quindi avvolgerlo in un tovagliolo e lasciarlo riposare una mezz’ora. Passare nello schiacciapatate le castagne lesse per ridurle in purea. Intanto sciogliere a bagnomaria il cioccolato ed unirlo alle castagne insieme a tutti gli altri ingredienti.

Con il matterello stendere la pasta in una sfoglia sottile e tagliarla in strisce di circa 10 centimetri di larghezza; aggiungere con un cucchiaio dei piccoli mucchietti di ripieno disposti a circa tre centimetri di distanza gli uni dagli altri, ripiegare la pasta e chiudere i bordi sigillandoli bene con una forchetta. A questo punto i calzoncelli sono pronti per essere fritti in abbondante olio ben caldo fino a completa doratura. Scolarli con una schiumarola e porli su carta assorbente, facendoli raffreddare completamente. Spolverizzare con zucchero a velo o con gocce di miele prima di servire.

Ricetta di APT Basilicata

Calabria: pitta mpigliata

Pitta 'mpigliata calabese

La pitta ‘mpigliata, nota anche con il nome di pitta ’nchiusa, è un dolce tipico calabrese nato nel paese di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. Le sue origini risalgono al lontano 1700 e, grazie alla testimonianza di alcuni documenti notarili, è lecito pensare che fosse un dolce preparato principalmente per i matrimoni, mentre oggi si mangia di solito in occasione delle festività natalizie o pasquali. 

Ingredienti 

Per la pasta:

  • 500 g di farina 00 
  • 100 g di zucchero
  • 100 ml di olio extra vergine d’oliva
  • 100 ml di vino dolce
  • 50 ml di succo d’arancia o di mandarino
  • 1/2 cucchiaio da tè di chiodi di garofano macinato
  • 1/2 cucchiaio da tè di cannella
  • 1 cucchiaio di liquore di anice
  • 1 cucchiaio di Strega o Mandarinetto
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di miele

Per il ripieno:

  • 500 g di noci a pezzi
  • 500 g di uva passa
  • 1/2 cucchiaio da tè di chiodi di garofano macinato
  • 1/2 cucchiaio da tè di cannella
  • 1 cucchiaio di Liquore Strega
  • 1 cucchiaio di anice
  • 1 cucchiaio di Mandarinetto
  • 50 ml di succo di arancia

Per formare le rose:

  • 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1/2 cucchiaio da tè di cannella

Per la copertura: 

  • 200 g di miele
  • 1 cucchiaio di zucchero

Procedimento

Per prima cosa, preparare il ripieno: lavare l’uvetta e lasciarla a bagno per 10 minuti circa, asciugarla bene e in seguito mettere tutti gli ingredienti in una ciotola. Mescolare e lasciare riposare per 3 o 4 ore. A questo punto preparare la sfoglia.  Riscaldare e versare tutti i liquidi in una ciotola, aggiungendo lo zucchero e la farina. Mescolare il tutto con una forchetta, stendere l’impasto sulla spianatoia e impastare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Stendere quindi un pezzo dell’impasto con il mattarello in una sfoglia sottile e poi fare una forma rotonda più grande della teglia che la deve contenere.

La pasta rimanente va divisa in 2 o 3 pezzi, stesa e tagliata in modo da ottenere delle strisce larghe circa 7 cm e lunghe circa 30 cm. A seguire, spennellare con olio, zucchero, cannella e distribuire il ripieno solo su metà del rettangolo, poi arrotolare fino a formare una rosa. Per concludere disporre sulla base aprendo con le dita i bordi delle rose, sollevare i bordi della sfoglia posta sotto e legare con uno spago in modo che le rose stiano strette e non vadano ad aprirsi. Cuocere per circa 60 minuti in forno preriscaldato a 160°-180°C. Una volta terminata la cottura, spennellare il dolce di miele caldo. 

Ricetta di Bottega di Calabria

Sicilia: baccalà fritto 

Baccalà fritto

Perfetto per la vigilia di Natale, il baccalà fritto alla siciliana è un piatto semplice e gustoso, da preparare velocemente. 

Ingredienti (dosi per 6 persone)

  • 500 g di baccalà spugnato
  • farina 00 q.b.
  • limone q.b.
  • olio extra vergine d’oliva q.b.

Procedimento

Sciacquare il baccalà sotto l’acqua corrente. Tagliarlo a fette di 3 cm circa e passarlo nella farina bianca. Preparare una padella antiaderente e versare due dita d’olio. Far surriscaldare e, non appena inizia a scoppiettare, iniziare a friggere il pesce. Attendere che si dori da tutte le parti facendo attenzione a rigirarlo. Levare il pesce dalla padella, poggiarlo su carta assorbente e servire ben caldo con succo di limone.

Ricetta di Ricette Siciliane

Sardegna: pabassinas 

Pabassinas sarde

Le pabassinas sono dei tipici dolcetti sardi, in particolare della provincia di Nuoro, a base di pasta frolla e arricchiti con uvetta, mandorle e noci.

Ingredienti 

Per la pasta:

  • 250 g di farina 00
  • 100 g di mandorle
  • 100 g di uva sultanina
  • 100 g di noci
  • 100 g di zucchero
  • 150 g di strutto
  • 1 uovo intero 
  • 1 tuorlo
  • 1 limone
  • 150 ml di Marsala

Per la glassa:

  • 90 g di zucchero
  • 1 albume
  • mompariglia q.b.
  • perline d’argento q.b. 

Procedimento 

Mettere l’uvetta a bagno per una decina di minuti in un po’ d’acqua, poi asciugarla e infarinarla. Impastare la farina con lo strutto lavorando con la punta delle dita, poi aggiungere l’uovo intero e il tuorlo, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone, il Marsala a piacere, un pizzico di sale, le mandorle o/e le noci tritate a scaglie e l’uvetta. Stendere l’impasto con il mattarello a uno spessore di circa 1 cm e mezzo, poi tagliaro a rombi con un coltello affilato. Disporre i papassini sulla placca ricoperta di cartaforno e cuocere a 175°C per 16 minuti circa.

La superficie dei biscotti deve risultare appena dorata. Nel frattempo preparare la glassa: in un pentolino sbattere l’albume e aggiungervi lo zucchero. Scaldare a bagnomaria finché lo zucchero non si sarà completamente sciolto. Lasciar raffreddare e addensare mescolando ogni tanto, poi con l’aiuto di un pennello spalmarlo sui papassini (che si saranno nel frattempo raffreddati). Decorare a piacere con la mompariglia e le perline d’argento. 

Ricetta di Ricette di Sardegna

Mercatini di Natale Gli 8 mercatini di Natale più belli d’Europa
Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.