Sicilia, Val di Noto: ecco cosa vedere. In viaggio per Siracusa, Palazzolo, Noto e Ragusa

Ecco l’itinerario culturale e paesaggistico per immergervi nel proverbiale Val di Noto.
Ci troviamo nella Sicilia sud orientale e il nostro viaggio fa tappa a Siracusa, Palazzolo Acreide, Noto e Ragusa Ibla.

Innanzitutto come si dice Il o la Val di Noto? Si dice il Val di Noto e il nome deriva dal termine usato per indicare le unità amministrative in cui il Regno di Sicilia era diviso in epoca normanna: il Val di Mazara , il Val Demone e il Val di Noto. Val sta per Vallo e non come si potrebbe pensare per Valle.

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Cartografia con la suddivisione della Sicilia Normanna in Valli

Mettersi in viaggio per il Val di Noto significa percorrere i luoghi più suggestivi di un angolo dell’isola in cui culture e dominazioni diverse hanno reso magica una terra ricca di storie da narrare ai suoi visitatori.
Siete pronti? Si parte.

SIRACUSA

Capitale della Magna Grecia nel V sec. a.C e poi colonia romana, la città è rinomata fra i centri di pregio culturale e artistico del Val di Noto. Non si può visitare la Sicilia senza trascorrere almeno un giorno tra le meraviglie archeologiche e storico-artistiche della città.
Curiosità: Risale alla seconda guerra punica la curiosa leggenda secondo cui Archimede, uomo di scienza, contribuì a difendere la città dagli attacchi dell’esercito romano prima dell assedio di Siracusa. Si tramanda infatti che Archimede concentrò i raggi solari attraverso un sistema di specchi posizionati lungo la costa  riuscendo a bruciare le navi romane in arrivo.

Cos’è Ortigia? È il piccolo isolotto vicinissimo alla terraferma che costituì il primo nucleo abitativo originario di Siracusa all’epoca dei Corinzi. Quando si parla dell’Isola di Ortigia si parla della città stessa e non di un’isola della città. Oggi rappresenta il centro storico di Siracusa.

Cosa vedere

Duomo di Siracusa

Panoramica Piazza Duomo, Siracusa

Duomo
Si innalza su un’imponente scalinata con il suo fasto architettonico su una delle piazze principali del centro storico della città, l’isola di Ortigia. Oggi appare ai visitatori come una cattedrale di stile barocco e rococò anche se la struttura cela le vestigia di diverse correnti e culture che hanno portato il luogo di culto ad evolversi nel tempo. Destinato sin dall’antichità a tale scopo, sul sito già nel VI secolo a.C. si ergeva un tempio greco, sostituito poi dal tempio di Minerva. Alcuni storici ritengono anche che durante la dominazione araba, il luogo di culto fu persino trasformato in moschea. Solo con l’avvento del cristianesimo la struttura fu adibita a chiesa e conservò fino al terremoto del 1693 una facciata in stile normanno. Dopo i danni procurati dal sisma la facciata fu interamente ricostruita in stile barocco e tardorococò da Andrea Palma tra il 1728 e il 1754. Tra le opere maggiori all’interno del Duomo ci sono la cappella di Santa Lucia dove è conservata la statua d’argento della santa patrona della città e la cappella del Crocefisso con la tavola di San Zosimo di probabile attribuzione ad Antonello da Messina e la croce lignea in stile bizantino.

Santa Lucia alla Badia Siracusa

Santa Lucia alla Badia, Siracusa

Chiesa di Santa Lucia alla Badia
Situata nel cuore di Ortigia, la chiesa balza subito allo sguardo del visitatore sin dalla struttura esterna: la parte inferiore rimanda al fasto dei rilievi degli stemmi spagnoli mentre la decorazione dell’ordine superiore riprende il rococò tipico dei pannelli in legno delle sacrestie siciliane. Il seppellimento di S. Lucia di Caravaggio è esposto nella chiesa dal 2009.
L’olio su tela fu realizzato dall’artista durante il soggiorno a Siracusa dopo la fuga da Malta.

 

 

 

 

Fonte Aretusa Siracusa

Fonte Aretusa al crepuscolo

Fonte Aretusa
È una sorgente d’acqua dolce situata a pochi metri dal Mar Ionio. La Fonte Aretusa forma un grazioso laghetto popolato da anatre e papiri.
Curiosità: la mitologia greca narra che Alfeo era innamorato dell’avvenente ninfa Aretusa che non ricambiava il sentimento e fuggiva da lui. Un giorno chiese aiuto alla dea Diana che la trasformò in un’oasi lussureggiante sulle coste dell’isola di Ortigia.

 

 

 

Castello Maniace Siracusa

Panoramica dall’alto del Castello Maniace

Castello Maniace
Vale la pena di visitare uno dei castelli eretti alla difesa della costa. Il castello Maniace fu fatto costruire da Federico II di Svevia sulla punta estrema dell’isola di Ortigia, a difesa del porto naturale di Siracusa. Il castello in realtà passa alla storia e arriva ai nostri giorni con la denominazione Maniace dal nome del generale bizantino che portò in dono due arieti di bronzo ellenistici posti poi all’ingresso della fortezza.

 

 

 

 

Teatro Greco Siracusa

La cavea del Teatro greco di Siracusa

Teatro greco
Nato sul declivio naturale dell’area collinare circostante, il Teatro greco di Siracusa risale al V secolo a.C. .Il teatro si trova all’interno del Parco archeologico della Neapolis e dal 1914 è utilizzato per le rappresentazioni classiche di tragedie e commedie greche.

 

 

 

 

 

Orecchio di Dionigi Siracusa

La leggendaria grotta in cui Dionigi rinchiudeva i suoi prigionieri

Orecchio di Dionigi
È la più famosa delle grotte di Siracusa. Fu realizzata dai cavatori di pietra che cercavano rocce calcaree. A chiamarla Orecchio di Dionigi fu Caravaggio per la forma della grotta simile a un padiglione auricolare  e soprattutto per le notevole proprietà di amplificare i suoni. Curiosità: la leggenda narra che il tiranno Dionigi usava la grotta come prigione per i suoi traditori. Dopo averli rinchiusi, il tiranno dall’alto della grotta grazie all’eco generato dall’enorme cavità rocciosa poteva ascoltare le trame ordite contro di lui.

 

PALAZZOLO ACREIDE

Tra Siracusa e Noto sui Monti Iblei, uno dei gioielli architettonici da visitare è Palazzolo Acreide. Culla prima della civiltà greca e poi del fasto del Barocco del XVI secolo, la cittadina offre al visitatore scorci di incantevole bellezza e storia di altri tempi.

COSA VEDERE

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Facciata della Chiesa Madre di Palazzolo

Chiesa Madre San Nicolò
La struttura dell’edificio risale al 1215 ma la facciata rimanda al XVIII secolo distinguendosi per i suoi tratti classicheggianti e lineari. Rimanda al Barocco invece la trabeazione del cornicione. La Chiesa Madre è tra le più antiche della città.

 

 

 

 

 

 

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Scorcio della Basilica di San Paolo

Basilica di San Paolo
La facciata barocca rappresenta la parte più notevole dell’edificio dedicato al Santo patrono del paese. Singolare l’ altare interno introdotto dalle tipiche colonne tortili del fasto del barocco siciliano. La Chiesa è il fulcro centrale della festa patronale da cui parte ogni anno a fine giugno la processione dei devoti per le strade d Palazzolo.

 

 

 

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Facciata Chiesa dell’Annunziata

Chiesa dell’Annunziata
Tra i più antichi edifici di culto del paese, la Chiesa fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 e ha custodito nei secoli capolavori come l’altare di marmo intarsiato e la tela dell’ Annunciazione di Antonello da Messina. Rapisce il visitatore sin dall’esterno con le colonne tortili riccamente decorate con volute e ricerca di dettagli.

 

 

 

 

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Balconata Palazzo Judica

Palazzo Judica-Cafici
Tra palazzi storici più belli spicca senza dubbio il Palazzo Judica, unico per la più lunga balconata barocca e per i 27 mascheroni grotteschi che lo sorreggono.

Curiosità: il palazzo fu costruito nel corso del Settecento per volere del barone Gabriele Judica, famoso intellettuale che spese la maggior parte della sua vita e delle sue ricchezze per condurre gli scavi nel nucleo urbano originario di origine greca della città, l’ Akrai.

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Teatro greco

Akrai, area archeologica
Akrai, da cui poi derivò Acreide, fu la colonia siracusana fondata attorno al 664 a.C. Si conservano le testimonianze dell’influsso della magna grecia anche in questo luogo dove rimane l‘antico teatro. Accanto al teatro si trovano invece i resti del Bouleuterion la sede del Senato dell’antica Akrai. Curiosità: diversamente dagli altri teatri greci, quello di Palazzolo presenta la zona del coro di forma semi-circolare invece che circolare.

NOTO

Definita Giardino di pietra per le sue meraviglie architettoniche, l’attuale cittadina risale al periodo successivo al terremoto del 1693. Dopo il sisma la città fu ricostruita e lo stile artistico che prevale sull’evoluzione urbana del centro è il barocco. Nel 2002 Noto è inserita dall’UNESCO tra le città del barocco del Val di Noto.

COSA VEDERE

Cattedrale di Noto

Cattedrale San Nicolò

Cattedrale San Nicolò
L’imponente chiesa rappresenta l’emblema in assoluto del Barocco netino. La cattedrale fu costruita agli inizi del XVII secolo di un’anomalia strutturale mai notata prima, nel 1996 un cedimento architettonico determinò il crollo di un pilone, della cupola e della navata centrale. La magnifica cattedrale barocca fu riportata alla luce solo nel 2007. La facciata esterna in arenaria si staglia dorata con le scalinate i due campanili sulla via del Corso che attraversa l’intera città.

 

 

Palazzo Nicolaci, Noto

Dettaglio balcone, Palazzo Nicolaci Noto

Palazzo di Villadorata
Fu edificato come residenza nobiliare urbana della famiglia dei principi Nicolaci nella prima metà del XVII secolo. Lo stile architettonico è barocco e il palazzo balza subito all’occhio per i balconi con decorazioni opulente racchiuse dalle caratteristiche inferriate ricurve. Sirene, cavalli alati ed ippogrifi sono tra i soggetti prevalentemente scolpiti sulle facciate del Palazzo cittadino.

 

 

 

 

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Tonnara di Vendicari

Vendicari
Uscendo da Noto e proseguendo verso sud, un’oasi incantevole che merità senz’altro una sosta è Vendicari. La riserva naturale di Vendicari si estende tra pantani, saline, spiagge e reperti storico-archeologici di rilievo. La Torre Sveva costruita da Pietro d’Aragona nel XV secolo e la tonnara sono tra i luoghi che dalla spiaggia si possono osservare o raggiungere a piedi percorrendo i sentieri assolati e lussureggianti della Riserva cullati dal dolce verso delle cicale.

 

 

 

Marzamemi

Chiesa antica della tonnara, Piazza Regina Margherita

Marzamemi
Dopo una giornata di mare e relax tra la natura incontaminata di Vendicari, a pochi chilometri c’è il borgo marinaro di Marzamemi pronto ad accogliervi. Dall’arabo Marsà al hamem, Baia delle Tortore, la suggestiva borgata con le casupole dei pescatori, oggi trasformate in luoghi di ristoro per i viaggiatori vanta una delle tonnare più importanti dell’intera Sicilia. La famiglia di Villadorata nel 1630 fece costruire il palazzo patronale che si affaccia sulla piazza Regina Margherita e la Chiesa della Tonnara.

 

 

Isola delle Correnti

Isola delle Correnti

Isola delle Correnti
Proseguite il vostro viaggio verso sud. Ancora più a sud in bilico tra il mar Ionio e il mar Mediterraneo. Ideale per chi pratica il surf,  l’Isola delle Correnti è il luogo estremamente suggestivo e raggiungibile dalla spiaggia attraverso una sottile striscia di terraferma. La percezione è quella di trovarsi in luogo inesplorato dove tutto è ancora allo stadio selvaggio.

 

 

 

RAGUSA

Continuando il viaggio verso ovest, il nostro itinerario fa tappa a  Ragusa. Se state pensando alle casine di tufo  basse e silenziose, sui  cui tetti  il silenzio e il cielo azzurro sovrastano su tutto, è il caso di fare un salto a Ragusa. La città antica è Ibla e racchiude in sé le tradizioni più autentiche.

COSA VEDERE

Duomo di San Giorgio e carretto siciliano

Duomo di San Giorgio e carretto siciliano

Duomo di San Giorgio
Solenne ed elegante il luogo di culto è considerato tra gli esempi più gelosamente custoditi del Barocco siciliano. La sontuosa cupola fu aggiunta solo successivamente alla costruzione della struttura e presenta uno stile neoclassico. 

 

 

 

 

 

BJR2GY Santa Maria delli'Idria in the foreground and Ragusa Ibla Sicily behind

Santa Maria delli’Idria

Chiesa di Santa Maria dell’Idria
Riconoscibile per la cupola colorata, la struttura risale al 1391 e si intreccia con la storia dell’Ordine dei cavalieri di Malta in Sicilia, ma la chiesa fu edificata nel 1626 per volere di una nobile famiglia di Chiaramonte. Il terremoto del 1693 non le procurò ingenti danni. La chiese rimane tra le più raffinate ed eleganti della città. L’interno è diviso in tre navate divise al loro volta da dieci colonne di pietra bianca con capitelli corinzi, dove le foglie di acanto sono sostituite da foglie di mandorlo. Colonne tortili arricchite da motivi floreali rimandano allo stile rococò di grande effetto. Singolare la statua della Madonna dove ai piedi del Bambin Gesù si apre la veduta del porto di Malta.

 

La loggia del Castello di Donnafugata

La loggia del Castello di Donnafugata

Castello di Donnafugata
Il bianco candido della pietra e  lo stile veneziano a tratti arabeggiante dominano su una delle dimore nobiliari di maggiore fascino della zona. L’edificio fu la residenza dapprima dei conti Chiaramonte e poi della famiglia Arezzo. Da non perdere il labirinto di pietra costruito secondo la tecnica del muro a secco e la sala della musica decorata con splendidi dipinti a trompe-l’oeilCuriosità: la leggenda narra che la regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I d’Aragona fu imprigionata nel castello dal conte Bernardo Cabrera che aspirava a divenire re del Regno di Sicilia. 

 

 

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