Alla scoperta della Sicilia di Montalbano

C’è una Sicilia fatta di chiese barocche, pietra bianca e odorose campagne immerse nel silenzio. Un lembo di terra, proteso sul mare, che è ancora Italia, ma che è più vicino all’Africa: la Sicilia del “Commissario Montalbano“.

Location d’eccellenza, scelta per la serie televisiva tratta dai romanzi dello scrittore Andrea Camilleri, il sud est siciliano ammalia e conquista il pubblico del piccolo schermo, avvicinando grandi e piccini all’Isola.

Una Sicilia quasi magica per essere vera. Luoghi che sembrano nati per il set cinematografico. Piazze, strade, campagne in cui si è soliti vedere scorrazzare a bordo della sua Tipo Grigia il burbero e geniale commissario Montalbano.

Ecco un itinerario utile per chi vuole viaggiare nel sud est siciliano, perdersi tra il tardobarocco del Val di Noto o semplicemente dare un volto alla città di Vigata.

Vigata, la città diffusa

Frammentata e molteplice, Vigata, la città in cui Andrea Camilleri ambienta i suoi romanzi, esiste. Si fa pietra e barocco per le vie di Ragusa, Modica, Scicli e altri comuni della provincia di Ragusa. Mare, campagna e bellissime città sono servite a dare identità cinematografica alla Vigata letteraria immaginata dallo scrittore.

Suggestivi scorci da una piazza di Ragusa a una via di Scicli fanno breccia nel cuore di spettatori e viaggiatori e ricompongono silenziosamente la città di Montalbano.

Ragusa

Mai citata nei romanzi di Camilleri e negli episodi della fiction, Ragusa è la Vigata, in cui il Commissario Salvo Montalbano passeggia e riflette sui suoi casi e su come risolverli.
Piazza Duomo diventa la piazza del paese immaginato da Andrea Camilleri, il luogo dove il Commissario si ferma al bar. A pochi passi c’è il Circolo di Conversazione frequentato dal dottor Pasquano e poi Piazza Pola sede del commissariato di polizia di Vigata per qualche serie.

La città
Ragusa si sviluppa su due livelli: in alto la città nuova, tenuta insieme da tre ponti, connubio tra barocco e modernità. A valle, la città antica, Ragusa Ibla, memoria del passato medievale, custodito da chiese e vicoli di pietra.

Duomo di San Giorgio
Solenne ed elegante il luogo di culto è considerato tra gli esempi più gelosamente custoditi del Barocco siciliano. La sontuosa cupola fu aggiunta solo successivamente alla costruzione della struttura e presenta uno stile neoclassico.

Chiesa di Santa Maria dell’Idria
Riconoscibile per la cupola colorata, la struttura risale al 1391 e si intreccia con la storia dell’Ordine dei cavalieri di Malta in Sicilia, ma la chiesa fu edificata nel 1626 per volere di una nobile famiglia di Chiaramonte. Il terremoto del 1693 non le procurò ingenti danni. La chiese rimane tra le più raffinate ed eleganti della città. L’interno è diviso in tre navate divise al loro volta da dieci colonne di pietra bianca con capitelli corinzi, dove le foglie di acanto sono sostituite da foglie di mandorlo. Colonne tortili arricchite da motivi floreali rimandano allo stile rococò. Singolare la statua della Madonna dove ai piedi del Bambin Gesù si apre la veduta del porto di Malta.

Alberi di carrubo, masserie e muri a secco sono invece i tratti distintivi della campagna Iblea al centro di numerosi episodi girati nelle aree rurali del ragusano.

 Ragusa e dintorni

La casa del boss Balduccio Sinagra è stata ricostruita nel magnifico Castello di Donnafugata. Nelle campagne ragusane si trova anche l’affascinante Grotta delle Trabacche vista nell’episodio Il cane di terracotta.

Il Castello 
Il bianco candido della pietra e lo stile veneziano a tratti arabeggiante dominano su una delle dimore nobiliari di maggiore fascino della zona. L’edificio fu la residenza dapprima dei conti Chiaramonte e poi della famiglia Arezzo. Da non perdere il labirinto di pietra costruito secondo la tecnica del muro a secco e la sala della musica decorata con splendidi dipinti a trompe-l’oeil.

Scicli

Piccolo paese del territorio ragusano, Scicli è il cuore di Vigata, il comune che più di tutti offre “pezzi” della città narrata da Camilleri. Il commissariato di Polizia di Vigata, l’ufficio del commissario, la stanza del questore di Montelusa, la Mannara, il lungomare di Marinella (nella realtà Donnalucata) sono luoghi reali di Scicli.

La città
Tappa imperdibile del sudest siciliano e Patrimonio Unesco dal 2002, Scicli si mostra al viaggiatore in un connubio pittoresco di storia, mare e tradizioni millenarie che oggi si manifestano nella tradizione gastronomica e folkloristica del paese.

Chiesa di San Bartolomeo
 Tra i più importanti monumenti della città, la chiesa risale ai primi anni del XV secolo e si impone nel cuore di Scicli per il suo scenografico prospetto, progettato dall’architetto siracusano Salvatore Alì in stile barocco-neoclassico.

Palazzo del Comune di Scicli (il commissario di Vigata)
Realizzato tra il 1902 e il 1906 nel luogo dove anticamente si trovava il Monastero delle Benedettine, il palazzo si estende con il suo prospetto incorniciato in un telaio di lesene e semicolonne.

Palazzo Spadaro
Appartenuto alla famiglia Spadaro, dal XVII secolo, il palazzo fu costruito a più riprese durante il secolo successivo.
Il prospetto tardobarocco si sviluppa in lunghezza, assecondando l’andamento curvilineo che la strada assume.
Otto balconi con inferriate convesse in ferro battuto rococò si rincorrono per la facciata interamente impaginata in un telaio di lesene ad ordine gigante.
All’interno tutte le stanze erano pavimentate con maioliche di Caltagirone che richiamavano i colori delle pareti e dei soffitti.

Modica

Dalla fermata del bus dove il Commissario va a prendere Livia all’arrivo a Vigata, sullo sfondo del Duomo di San Giorgio, al giardino pensile della chiesa dove abita il dottor Pasquano, tanti scorci suggestivi delle vicende del Commissario di Vigata sono stati ripresi nella città di Modica.

La città
Distrutta dal terremoto nel 1693, la cittadina risorse secondo l’estetica barocca, sviluppandosi tra Modica Alta, inizialmente adagiata sull’altopiano, e a valle  con Modica Bassa. Case, palazzi barocchi e chiese si rincorrono sui fianchi delle colline in suggestivi quartieri e scalinate.

Duomo di San Giorgio
La chiesa è spesso indicato come monumento simbolo del Barocco siciliano, di cui rappresenta l’architettura più scenografica. Secondo lo storico dell’arte Maurizio Fagiolo dell’Arco il Duomo di San Giorgio andrebbe inserito tra le sette meraviglie del mondo barocco.

Punta Secca e Donnalucata

Punta Secca e Donnalucata corrispondono invece a Marinella, la piccola Borgata di Vigata dove il Commissario Montalbano vive nella sua casa sulla spiaggia. Affacciata su quel mare che tra un bracciata e l’altra lo aiuta a risolvere i casi più complicati, la terrazza della casa è stata il set di cene a lume di candela con Livia, conversazioni telefoniche o il caffè con vista mare sorseggiato in silenzio dal Commissario. A pochi passi, sul lungomare, c’è poi la trattoria Enzo a Mare dove il Commissario adora gustare piatti a base di pesce.

Le borgate
Punta Secca è la principale frazione balneare di Santa Croce Camerina, definito dagli abitanti «’a sicca» per la tipica scogliera a pelo d’acqua che si estende davanti la spiaggia ad est. Donnalucata è la borgata appartenente al comune di Scicli.

Ispica

Nei comuni limitrofi a Vigata, si recano spesso Montalbano e l’ispettore Fazio alla ricerca d informazioni determinanti per la risoluzione dei loro casi. Il loggiato del Sinatra, la piazza di Santa Maria Maggiore e la Chiesa della Santissima Annunziata di Ispica sono sullo sfondo di diversi episodi della fiction.

La città
La ricostruzione è la sorte che tocca anche a Ispica. Come accade per la maggior parte dei comuni del Val di Noto, il 1693 segna una data emblematica anche per il comune Ibleo. Il terremoto la distrusse quasi interamente e fu ricostruita secondo i canoni tardo barocchi.

Basilica di Santa Maria Maggiore
Di stile tardo-barocco, la basilica entra a far parte del patrimonio dell’UNESCO assieme alle chiese di Noto, Ragusa e Modica.
23 arcate compongono il loggiato antistante il piazzale della Chiesa, unico in tutto il Val di Noto. Progettato dall’architetto Vincenzo Sinatra, il loggiato è uno dei rari esempi rimasti di una struttura in stile rococò molto in uso tra Seicento e Settecento.

Per maggiori informazioni visita il sito Visit Vigata

 

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