A Lucca una mostra sul fotografo di strada Robert Doisneau

Al Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art va in scena la mostra “A l’imparfait de l’objectif”, dedicato al fotografo Robert Doisneau, celebre per il suo sguardo sulle periferie parigine, lontane dai lustrini ma piene di grande umanità.

80 le immagini in bianco e nero che costituiscono il percorso, frutto di una selezione tra i suoi scatti più celebri, tra cui Le Baiser de l’Hôtel de ville del 1950.

Robert Doisneau è un fotografo di strada che rivolge la sua attenzione alla piccola gente, a coloro che vivono un’esistenza normale o spesso ai margini, ai bambini che giocano e alle coppie che si baciano incuranti dei passanti.

“Io fotografavo”. Tutta la sua carriera potrebbe essere riassunta da questo tempo verbale che è, al tempo stesso, aggettivo connotativo.

Qualcosa che ha a che fare con un passato progressivo e dinamico, impreciso e nostalgico.

La sua infatti non è una ricerca a ritroso nel tempo, ma il desiderio di immortalare scene che potrebbero non avere tempo nel loro svilupparsi in uno spazio certo. Perché rincorrere il mondo, quando il mondo era già parte della sua città?

Parigi diventa così il proscenio della sua Comédie humaine, caratterizzato da persone modeste che vengono ritratte nel loro essere attraverso il non fare quotidiano.

Come i bambini, catturati mentre fanno acrobazie, ballano, o mentre copiano i compiti dal compagno di banco.

Nelle sue foto il luogo non è mai una semplice ambientazione, ma dialoga sempre con le figure, anche quando non è a fuoco: la città si manifesta in tutto il suo splendore anche quando prende consistenza attraverso il contrasto tra luci e ombre.

Ed è proprio a questo “pescatore di immagini” quotidiane che il museo ha voluto dedicare l’esposizione.

Il fotografo francese cerca di pescare l’immagine giusta – ama utilizzare il verbo pescare in luogo di cacciare perché ritiene che la pazienza sia un valore fondamentale –, si muove con la consapevolezza che l’atipico può essere ovunque, che l’imperfetto si può nascondere anche dietro un vecchio portone. Fondamentale è percepirlo, presagirlo e aspettarlo.

Le persone anziane diventano un non luogo da indagare, una memoria da registrare, un contesto –  come quello dei bistrot o delle rive della Senna – che può offrire in qualunque momento l’atipico fortuito, catapultandoci in una dimensione stranamente familiare e comune: quella delle persone normali, meravigliosamente imperfette. Come anche Picasso è stato. 

Les pains de Picasso, Vallauris, 1952

“Ci sono personaggi e luoghi urbani – conclude Vanni – che pur non rispondendo a particolari canoni estetici risultano maieutici e attrattivi. Il loro fascino unico sta, probabilmente, nell’essere imperfetti. Noi ammiriamo il bello, ma ci affezioniamo a qualcosa che ci stordisce per vigore e forza espressiva. Il perfetto si sublima nell’imperfetto perché la nostra attenzione si focalizza sulle emozioni e sulle gestualità. Doisneau ha scoperto il segreto della vita rincorrendo la verità umana nelle sue bellissime difformità e imperfezioni”.

 

Credits: a cura di Maurizio Vanni e organizzata in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau e MVIVA

Informazioni utili:

Robert Doisneau. A l’imparfait de l’objectif

Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art, Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca

8 luglio – 12 novembre 2017

Orario: da martedì a domenica ore 10-19, chiuso il lunedì

Biglietti: intero 9 €; ridotto 7 €

tel. +39 0583 492180

sito: www.luccamuseum.com  info@luccamuseum.com

 

Fonte: Ufficio Stampa SPAINI & PARTNERS

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