Archeologia Arborea, storia e tradizioni nel verde dell’Umbria

Parco di Archeologia Arborea Fonte: Umbria Tourism

Nella campagna umbra, il parco Archeologia Arborea porta avanti tradizioni, usi popolari e sistemi di coltivazione di un tempo.


Archeologia Arborea, situata nelle campagne fra Umbria e Toscana, è un parco archeologico composto da un antico eremo immerso nel verde della campagna alto tiberina e un vivaio molto particolare. Protagonista è la storia delle campagne e degli alberi che non molti anni fa caratterizzavano i terreni dei contadini umbri.

Archeologia Arborea nasce da un’idea di Isabella Dalla Ragione, agronoma e ricercatrice paesaggista, che ne è la curatrice. Dopo la morte del padre Livio, ha portato avanti questo progetto, prima con un’Associazione e oggi con la Fondazione dell’Archeologia Arborea che ha sede a San Lorenzo di Lerchi, località del Comune di Città di Castello.

Andando a cercare fra campi abbandonati, orti di antichi conventi, giardini, boschi e ascoltando racconti di vecchi contadini, Isabella è riuscita a recuperare circa 400 varietà di frutta mantenendo tradizioni, usi popolari e sistemi di coltivazione. Ed è così che questi frutti dai nomi originali e dimenticati sono ritornati in vita, riproducendo sapori e odori di un tempo:

  • la pera briaca
  • la pera del curato
  • la imela “culo d’asino”
  • la mela limoncella
  • la mela conventina
  • la susina verdacchia
  • il fico permaloso
  • l’uva passerina  
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La Fondazione dell’Archeologia Arborea

I soci della Fondazione arrivano dall’Italia e da tutta l’Europa. Versando un piccolo contributo, è possibile adottare una delle piante in collezione e consumarne i frutti tranne tre. Infatti, secondo la tradizione locale, uno è per il sole, uno per la terra e uno per le piante. Tra i soci dell’Archeologia ci sono personaggi importanti. Ad esempio, l’attore Gérard Depardieu, che ha adottato la “pera briaca” dalla polpa zuccherina e rossa come se fosse imbevuta di vino; il giornalista John Seabrook, del New Yorker, ha adottato la “mela roggia” mentre Bill Pullman, star del film Indipendence Day, che collabora attivamente con Archeologia Arborea, ha adottato la “mela fiorentina”.

Il parco è aperto su prenotazione e viene visitato da tecnici, associazioni, singoli cittadini e scolaresche di ogni ordine e grado. Al termine della visita, Isabella vi farà assaggiare il miele e le sue deliziose marmellate, preparate con i frutti del parco con i quali fa anche delle ottime crostate. Il tutto viene accompagnato dal sapore ineguagliabile del Vinosanto Affumicato, divenuto presidio Slow Food dell’Umbria e prodotto con le uve migliori del vigneto di Archeologia Arborea.

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Fonte: Umbria Tourism

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