Halloween 2021: le origini irlandesi di Dracula

bram stoker festival 2019 via tourism ireland

Il pronipote del creatore del celebre vampiro racconta a Tourism Ireland il rapporto fra la creazione letteraria e la terra d’origine dell’autore.

Autore di bestseller internazionale ed esperto riconosciuto del lavoro di Bram Stoker, il pronipote dello scrittore Dacre Stoker ha rilasciato a Tourism Ireland un’intervista focalizzata su Dracula e sul suo creatore. L’occasione è l’avvicinarsi di Halloween 2021.

Ogni anno, solitamente, gli amanti dell’horror visitano Dublino per celebrare l’autore del celebre personaggio di finzione, nato proprio a Clontarf nella capitale irlandese. Il festival non avrà luogo quest’anno, ma tornerà nel 2022 a 125 anni dalla pubblicazione di Dracula.

Spiega peraltro Dacre che fu proprio l’Irlanda a giocare un ruolo fondamentale nella formazione del più celebre autore horror di sempre: «Bram ha assorbito il suo oscuro e profondo senso dell’immaginazione mentre cresceva in Irlanda, derivandolo dal folklore tradizionale irlandese […]». Nel Medioevo infatti il terrore del vampiro spopolava, anche in Irlanda, in interi villaggi.

 

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Gli anni bui dell’Irlanda

Nel 1847, anno della nascita di Bram Stoker, «l’Irlanda soffriva di un’epidemia di colera e di una carestia di patate. La gente nelle campagne stava morendo di fame per la mancanza di cibo e veniva sono venuti nelle città alla ricerca di elemosina, di conseguenza c’erano malattie e povertà. Sono stati descritti come morti che camminano», spiega Drace.

«Per Bram è stato peggio. Lui stesso soffriva di una malattia non diagnosticata che durò fino all’età di 7 anni e lo confinava per lo più a letto. Con le storie che gli sono state raccontate sul folklore e la superstizione irlandese e la storia di sua madre che è sopravvissuta all’epidemia di colera a Sligo da bambina, ha avuto tutto il tempo per sviluppare un senso dell’immaginazione piuttosto macabro. Probabilmente ha contribuito alla sua scrittura di Dracula anni dopo», continua Drace.

L’ispirazione diretta per il personaggio del celebre Conte, quindi, secondo Drace ha poco a che vedere con la Transilvania: «Bram non ha mai viaggiato in Transilvania. Ha raccolto le informazioni da varie biblioteche, come la Biblioteca di Londra e la Biblioteca di Whitby. Si avventurò persino nella Biblioteca di Marsh a Dublino ben prima di iniziare a scrivere Dracula e lesse un libro chiamato Cosmography, che conteneva un riferimento alla Valacchia e a Dracula. Questo nel 1866, 24 anni prima che iniziasse a scrivere il romanzo».

 

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Fra fantasia e realtà

Britannica sarebbe stata anche l’ispirazione diretta per il personaggio del Conte, riconducibile alla figura dell’attore e amico di Stoker Henry Irving. Spiega Drace che «Irving ha interpretato Mefistofele al Lyceum per 27 anni, il che ha fornito a Bram una forte suggestione visiva. È stato anche Vlad Dracula lll l’Impalatore dalla Valacchia (territorio vicino alla Transilvania, Romania), il che […] ha aiutato Bram a creare il suo personaggio del Conte Dracula».

Sorge quindi spontaneo chiedersi se Bram Stoker credesse veramente ai vampiri. Drace risponde che «Bram era di mentalità molto aperta». Poi, citando direttamente lo zio, conclude che «Ci sono misteri che gli uomini possono solo indovinare, e che con passare degli anni possono risolvere solo in parte».

Fonte: Tourism Ireland.

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