Sardegna: Cala dell’Argenteria tra spiagge, calette e scogliere a picco


Cala dell’Argentiera, in Sardegna, regala spiagge dalla sabbia bianca, scogliere a picco e calette uniche


Tra impianti minerari e un ex borgo di minatori, sulla costa della Nurra nel nord-ovest della Sardegna, spuntano tratti sabbiosi immersi nel mare limpido. È il borgo dell’Argentiera, luogo ideale per rilassarsi in spiaggia o da esplorare con escursioni ad hoc

L’Argentiera, uno dei siti di archeologia industriale più suggestivi d’Europa

Un villaggio fantasma accanto a montagne di scorie argentate e ruderi di un’epopea mineraria ormai lontana, oggi innovativo museo a cielo aperto. È lo scenario dell’Argentierafrazione di Sassari. Un tempo era una borgata e principale distretto estrattivo del nord Sardegna, grazie a ricchi giacimenti di zinco e piombo argentifero, noti sin dall’Antichità.

Oggi è uno dei siti di archeologia industriale più suggestivi d’Europa, parte integrante del parco geominerario della Sardegna. Ma è anche una località di mare, a metà strada tra Alghero, Stintino e Porto Torres, mai affollata, neppure in piena estate. Ricco di scogliere a strapiombo su acque limpide, calette e distese sabbiose. Inoltre, sono poche le famiglie di contadini che abitano tutto l’anno la borgata.

I ruderi della vecchia miniera si affacciano sul mare turchese. Attorno si susseguono pareti rocciose e promontori ricoperti da fitta macchia mediterranea, che delimitano baie accessibili dal mare o via terra lungo irti sentieri nella natura incontaminata, ideali per il trekking. Scenari spettacolari, set della scena iniziale de ‘La scogliera dei desideri’, con Betty Taylor e Richard Burton (1968).

Cala dell’Argentiera

L’alta costiera è interrotta da tre insenature sabbiose: a Porto Palmas, vicino allo scoglio Businco e la cala dell’Argentiera. La cala è formata da due spiagge a semicerchio, separate da una piccola scogliera. La sabbia è compatta di un colore ambrato chiaro, quasi grigio per via delle polveri minerali. La maggiore delle spiagge dà quasi sulla piazza principale del borgo, teatro a fine luglio di un festival letterario. La più piccola si trova a sud, detta Cala Onano, dominata da un villaggio di minatori nato a inizio XX secolo e dal fabbricato della laveria in legno pitch-pine del 1936. Oggi uno dei più singolari monumenti minerari.

Inoltre, il fondale della baia è basso e sabbioso in riva, fatto di tavolati rocciosi più a largo. Spiccano speroni con anfratti e cavità, habitat di una gran varietà di forme di vita e meta di appassionati di snorkeling. Qui potrai noleggiare attrezzature balneari, pedalò e canoe. Non mancano punti ristoro e ampio parcheggio, adatto anche ai camper.

Dalla borgata partono due strade sterrate che portano al capo e alla punta dell’Argentiera. A sud, percorsi due chilometri, incontrerai Porto Palmas, unico approdo nel raggio di qualche miglio. La spiaggia è una mezzaluna di sabbia bianca in mezzo a rocce scure, con ai lati basse scogliere che la proteggono da vento e correnti. A nord dell’Argentiera lo sterrato percorribile con fuoristrada procede parallelamente alla scogliera per alcuni chilometri. Ammirerai uno levigato di roccia lavica, modellato da acqua e vento, che assume tratti di paesaggio lunare e circoscrive calette con punti panoramici. La strada, ora asfaltata, prosegue sino alla spiaggia di Lampianu, vicina al villaggio Nurra in disuso. Infine, si arriva a punta de Lu Nibaru, di fronte allo scoglio Businco.

L’Argentiera, ex borgo di minatori

Lattività estrattiva dell’Argentiera durò esattamente un secolo a partire dal 1867. La miniera passò di mano in mano da una società alla’altra, con alterne vicende. Il massimo dello sviluppo tra fine XIX e primi decenni del XX secolo. Una significativa eredità di recente in fase di valorizzazione, iniziata con la rigenerazione ambientale e la riqualificazione urbana della borgata, e proseguita nel 2019 con la realizzazione dell’Open MAR, innovativo museo a cielo aperto, incontro di memoria storica, arte e nuove tecnologie.

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Fonte: Sardegna Turismo

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