Alla scoperta delle saline della Sicilia in bici

Amate esplorare pedalando? E se vi dicessimo che potreste farlo in mezzo ad alti cumuli di sale bianco, circondati da pozze di acqua che cambiano colore immersi nel silenzio, interrotto di tanto in tanto dal canto di uccelli? No, non è il Paradiso, sono le Saline della Sicilia occidentale.

Partenza in bici da Trapani

Partiamo da Trapani. Poco fuori dal centro inizia una pista ciclabile che vi porterà direttamente dentro la Riserva naturale Saline di Trapani e Paceco. Un’area protetta gestita dal WWF che si estende per quasi mille ettari nel territorio dei comuni di Trapani e Paceco e comprende anche proprietà private, dove piccole e grandi imprese esercitano la secolare attività di estrazione del sale marino. L’intero percorso è lungo circa 10 km. Entrando nella Riserva vi raccomandiamo di attenervi al regolamento della Riserva e della proprietà privata.

Saline di Marsala

@Visit Sicily, saline

Saline di Marsala

@Visit Sicily, saline

Direzione Marsala

Andiamo ora a Marsala, poco più a sud di Trapani. Tutta la linea costiera è costellata di saline, ma non c’è una ciclabile che le collega. Se volete affittare una bicicletta a Marsala, occorre arrivare prima in città. Anche qui una pista ciclabile e pedonale, lunga 7,6 km, vi porterà alla scoperta di uno dei luoghi più suggestivi e famosi di tutta la Sicilia: la Riserva dello Stagnone. Partendo dalla città di Marsala, la pista comincia dalla fine del canale delle Saline Genna e termina in contrada Birgi, più a nord. La Riserva orientata Isole dello Stagnone protegge quella che è la più grande laguna di Sicilia, con il suo habitat. Lungo il percorso potrete ammirare da subito le isole dello Stagnone (Mozia, Isola Grande, Schola e Santa Maria), ma anche la particolare avifauna (anche qui: fenicotteri, avocette, garzette ecc) e la flora. Giganteggiano sullo sfondo le vicinissime isole Egadi. Passeggiate tra le vasche e fatevi rapire dai riflessi dell’acqua che qui prende una particolare colorazione rosa. Guardare per credere!

A circa metà percorso vi troverete davanti l’imbarcadero storico per l’isola fenicia di Mothia, importantissimo sito archeologico che domina la Laguna. Potrete fare un giro in barca sulla laguna e, se amate anche gli sporti acquatici, perché no, anche in kayak . Dall’imbarcadero in poi cominciano le Saline Ettore-Infersa in cui potrete ammirare i mulini a vento ristrutturati. Si giunge poi alla zona di Birgi, da cui parte la vecchia strada sommersa per l’isola di Mothia. Da qui i carretti trasportavano l’uva coltivata sull’isola, bestiame e altro (il percorso è visibile solo con la bassa marea). Anche in questa zona non si vive di solo sale: celebre è il re dei vini liquorosi, il Marsala. Non fatevi sfuggire l’occasione di assaggiarlo, soprattutto dopo tanta fatica!

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Fonte: Visit Sicily

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