Umbria: passeggiate tra i vicoli di Città della Pieve


Tra le colline dell’Umbria e della Toscana sorge, dominando la Val di Chiana, Città della Pieve. Passeggiate d’amore tra vicoli e stradine per scoprire il borgo in modo insolito. 


Il centro storico medievale di Città della Pieve è costruito in laterizio, con mattoni dalle caratteristiche tonalità di rosa più o meno scuro, prodotto tutt’oggi nella città. Ciò la distingue da molte delle città umbre, realizzate prevalentemente in pietra. Un’altra sua peculiarità è la conformazione ad aquila, in onore dell’imperatore Federico II di Svevia. La presenza di stretti e tortuosi vicoli è tipica della maglia urbana nella prima civiltà comunale. Questi erano parte integrante del sistema difensivo in quanto impenetrabili ai nemici che attaccassero a cavallo; inoltre la costruzione di vie strette e labirintiche permetteva di ottimizzare lo spazio cittadino, densamente popolato nel periodo medievale, e di creare un riparo dal sole estivo e dai freddi venti invernali.

L’intero Percorso dei Vicoli di Città della Pieve in Umbria aspetta il turista con le sue 19 tappe indicate da un’apposita segnaletica contrassegnata di blu. Qui ti proponiamo solo alcuni dei vicoli più noti e dai nomi curiosi, con inaspettati affacci panoramici: un breve trekking urbano di circa 30 minuti che ti permetterà di scoprire Città della Pieve in un modo originale e insolito.

Vicolo Baciadonne

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Imperdibile meta di tutti gli innamorati è il Vicolo Baciadonne. Il suo nome malizioso allude proprio alla singolare strettoia che lo caratterizza, ove due passanti che si trovino a percorrerla in direzione opposta sono costretti a trovarsi tanto vicini da sfiorarsi le labbra. Tuttavia la tradizione popolare racconta che venne realizzato in età medievale a seguito di una lite tra due famiglie confinanti nel tentativo di separare le proprie case.

Con una larghezza di circa 53 cm, è oggi considerata una delle strade più strette d’Italia, nonché una delle attrazioni più note in città. Sorprende infine, una volta percorso il vicolo, l’affaccio panoramico sulla Chiana Romana e il Monte Cetona.

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Via del Barbacane

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Anticamente veniva chiamata anche Via del Funaro, per la presenza di alcune botteghe produttrici di funi. D’altronde molti nomi dei vicoli pievesi ricordano oggi l’originaria attività lì svolta: è il caso di Via delle Forbici che incontrerai proseguendo diritto, e dove un bassorilievo di un paio di forbici posto oggi sulle mura di una casa sta ad indicarne l’antica attività sartoriale.

Da via Fiorenzuola verso gli antichi vicoli di artigiani e bottegai

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Molte botteghe si potevano trovare lungo i vicoli più angusti: prova a scovare Via delle Nottole, dove si trovavano le botteghe degli artigiani costruttori di botti, poi Via del Fango e Via del Cocciaro dove avveniva la produzione artigianale di vasi in cotto, a cui giungerai passando di fronte al Duomo, la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio.

Via Francesco Melosio

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