Isnart: marchio Ospitalità Italiana nel Mondo a oltre 2.250 imprese


Ospitalità Italiana nel Mondo: oltre 2.250 imprese hanno ottenuto il marchio a sostegno del servizio e dei prodotti italiani, 744 le verifiche di certificazione nel 2022. Continua lo sviluppo del progetto Isnart – Unioncamere nato in collaborazione istituzionale con 5 Ministeri per promuovere e sostenere il brand Italia e combattere il fenomeno dell’Italian sounding.


Un marchio Made in Italy che dà fiducia al consumatore e gli offre servizi promuovendo l’autentico gusto e stile italiano. Questo il progetto Ospitalità italiana nel mondo, nato nel 2010 da Unioncamere con l’aiuto dell’Istituto nazionale di ricerche turistiche, Isnart. In questa ottica, al visitatore che ama l’Italia si garantisce di ricevere servizi e di essere ospitato in strutture ricettive certificate dal marchio ospitalità italiana al fine di promuovere servizi e prodotti italiani in tutto il mondo. Vantano del marchio Ospitalità italiana ben 2.250 imprese, riconosciute da Unioncamere e Isnart, e sono diffuse in ben 60 nazioni, in Europa e non, coinvolgendo oltre 70 Camere di commercio italiane all’estero. 

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Il progetto Ospitalità Italiana nel Mondo

Parliamo di un progetto che non si limita a coinvolgere il comparto turistico ma interpella anche altre cariche istituzionali, come il Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Ministero delle Imprese e Made in Italy, Ministero del Turismo, Ministero della Cultura e Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Il Marchio Ospitalità Italiana è sinonimo di qualità e garanzia, e premia e valorizza quelle imprese che fanno del Made in Italy il loro fiore all’occhiello, punto cardine dell’attività di impresa. Da quanto emerge dalle ultime analisi fornite da Isnart, sono circa 72mila i ristoranti e le pizzerie gestite da italiani all’estero, numero che fa raggiungere un fatturato di oltre 27 miliardi di euro ogni anno. 

Gli obiettivi del progetto

Il Marchio Ospitalità Italiana combatte l’Italian sounding, ovvero l’imitazione di prodotti enogastronomici italiani attraverso uso di nomi, immagini, colori, che evocano l’origine italiana dei prodotti in modo ingannevole in quanto non corrispondente a verità. In questo senso il marchio andrebbe a determinare anche l’autenticità del made in Italy, come sinonimo di alta qualità, da proteggere da prodotti falsamente attribuiti all’Italia. Per garantire questo, il progetto si avvale anche di  formare ed educare i consumatori a saper riconoscere i prodotti italiani, evitando danni gravosi sull’economia italiana. 

Ovviamente, il riconoscimento del marchio Ospitalità italiana viene periodicamente verificato dalle Camere di commercio italiane all’estero, per garantire ai consumatori l’autenticità delle imprese e la loro trasparenza, e valutare se a tutti gli effetti tali attività rispettino i requisiti indispensabili per mantenere il marchio. 

A questo proposito solo lo scorso anno, le strutture che hanno subito la verifica e sono state confermate come degne del marchio sono state 774. Di queste 72 sono in Australia, 50 negli Stati Uniti e 47 in Thailandia. Questo è il sintomo che la qualità del made in Italy è una certezza in tutto il mondo e viene presa sul serio dal sistema camerale per assicurare il successo del progetto.

Un’indagine su Ospitalità Italiana

Ma quali sono le caratteristiche delle imprese premiate con il marchio Ospitalità italiana? Da una recente indagine condotta presso i gestori delle attività della rete Ospitalità italiana emerge che il 92% delle imprese premiate ha una clientela abituale e solitamente è gestito da imprenditori nati o vissuti in Italia. Tra chi ha ricevuto il marchio, il 64% ha aderito al progetto proprio per avvalersi di un riconoscimento di identità nazionale, facendo dell’italianità un punto cardine della propria attività. Quanto alle novità scaturite dall’esposizione del marchio Ospitalità, il 59% degli imprenditori ha dichiarato di aver ricevuto più richieste di informazioni da parte della clientela e nel 38% dei casi di aver ricevuto complimenti. Quanto al menù, nell’85% dei casi le ricette originarie non hanno subito modifiche dopo l’esposizione del marchio, e nell’80% dei casi i clienti hanno manifestato curiosità nel conoscere l’origine delle ricette tradizionali.  Infine, il 77% dei ristoratori ha puntato sulla spiegazione delle ricette e sull’esposizioni dei prodotti italiani utilizzati e un 69% illustra in maniera esplicita gli ingredienti originali italiani nei menù del proprio ristorante. 

Sorprendente in questo panorama la passione che si è mossa per il Made in Italy e viene sostenuto in maniera particolarmente massiccia dalla Corea del Sud, paese in cui la Camera di commercio italiana ha premiato 39 imprese, tra cui 32 ristoranti, 4 gelaterie e 3 pizzerie. 

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Progetto Unionecamere

Dal 2019 il progetto Ospitalità italiana si è esteso anche nelle navi da crociera con Gelato, la gelateria della Nave Sky Princess della compagnia Princess Cruises, di Fincantieri. Il gusto italiano e la tradizione del gelato si sta piano piano diffondendo e sono già 3 oggi le navi con gelaterie certificate da Ospitalità italiana, garanzia che attesta anche l’uso di macchinari e prodotti italiani, producendo il vero gelato artigianale. 

Un progetto che quindi sostiene le attività ricettive e ristorative estere e che premia l’italianità come valore di autenticità e qualità, “a dispetto degli innumerevoli tentativi di imitazione dei nostri prodotti e della nostra tradizione, rafforzando contestualmente l’export dei nostri prodotti, anche di nicchia”, afferma Roberto Di Vincenzo, Presidente di Isnart. Un successo scaturito dall’incessante lavoro delle Camere di Commercio Italiane di concerto con l’Isnart, con il suo supporto scientifico, ma che non sarebbe possibile senza i consumatori di tutto il mondo, che oramai non sanno rinunciare la vera cucina italiana.

Fonte: ISNART

 

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