Gli allevamenti intensivi scacciano tante specie dai loro habitat: Philip Lymbery analizza il problema

Giaguaro (in pericolo per gli allevamenti intensivi)

Numerosi animali sono scacciati dai loro habitat per far posto all’agricoltura industriale dei paesi ricchi.

Philip Lymbery, direttore di Ciwf (Compassion in World Farming), esamina il problema nel saggio Dead Zone. Come gli allevamenti intensivi mettono a rischio la sopravvivenza delle specie.

Dai giaguari agli elefanti di Sumatra. Dai bisonti americani ai pinguini sudafricani. Sono tante specie, non solo animali, in pericolo per colpa degli allevamenti intensivi. Vaste estensioni di terreno sono state trasformate per sostenere le esigenze alimentarie dei paesi ricchi. 

In Brasile, ad esempio, enormi estensioni di foresta e savana sono diventate coltivazioni di soia per l’Europa. L’obiettivo delle monocolture è nutrire gli animali di allevamento che verranno usati per soddisfare le scelte alimentarie dei paesi sviluppati. Così entrano in rischio animali como i giaguari e i bovini brasiliani.

Lymbery parla anche delle enormi piantagioni di palme da cui si ottiene il “palmisto”. Il seme commestibile della palma da olio è usato, principalmente dall’Ue, come cibo per suini e bovini negli allevamenti intensivi. In questo caso, sono specie come l’elefante di Sumatra o il rinoceronte indiano a vedere sparire i loro habitat. 

E non solo. La tigre, il pinguino sudafricano, i barbagianni e tante altre specie di animali e piante «sono a rischio per la riconversione in terreno agricolo dei pascoli naturali –spiega Lymbery.– Una spirale continua, sempre a spese della natura

 

Info: www.ciwf.com

 

 

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