Al Museo dell’Ara Pacis tutta la famiglia di Augusto con i calchi della Fondazione Sorgente Group

Perì. All’infelice era stato fissato il ventesimo anno. Tante cose belle in quel giorno chiuse in così breve volger di tempo…Vai, ora, leva il tuo entusiasmo, sogna in cuor tuo i trionfi. Goditi la gente tutta in piedi nel teatro ad applaudirti…tutto brucerà nelle fiamme

(Properzio)

Esposti dal 17 maggio al Museo dell’Ara Pacis i calchi in gesso dei ritratti dei nipoti di Augusto, Gaio e Lucio Cesari, all’epoca designati alla successione imperiale.

Il progetto è stato interamente finanziato dalla Fondazione Sorgente Group e riunisce, per la prima volta, la famiglia dell’imperatore.

Dopo la morte di Marcello, il nipote preferito di Augusto, Gaio e Lucio erano rimasti gli unici pretendenti al potere.

Ma i due piccoli Cesari, figli che Giulia, unica figlia di Augusto, ebbe da Marco Agrippa, morirono prematuramente, costringendo così il Princeps a trovare un nuovo discendente.

La corona imperiale venne così affidata a Germanico, adottato da Tiberio per volere di Augusto, ma anche lui non arrivò mai alla successione.

Come la storia infatti ci insegna a prendere alla fine le redini dell’impero fu Tiberio, nel 14 d.C, dopo un lungo allontanamento dalla vita politica.

Dei sei calchi visibili al Museo, si possono ammirare i volti di:

  • Marcello, il nipote preferito di Augusto, adottato giovanissimo dal Princeps e poi legato in matrimonio a Giulia.

Il ritratto di Marcello, originale in marmo pario, 25-20 a:C e copia in gesso. Roma, Collezione Fondazione Sorgente Group.

Il ritratto risulta essere il migliore conosciuto del giovane principe, confermando la grande maestria raggiunta dagli scultori nel fondere con armonia i canoni della ritrattistica tardo-repubblicana con quelli classicistici. 

Nel volto sono espressi i particolari fisionomici del giovane attenuati da una compostezza di tradizione ateniese e insieme arricchiti dal colorismo patetico di assimiliazione ellenistica.

  • Gaio e Lucio Cesari, nipoti che Augusto adottò nel 12 a.C, dopo la morte di Agrippa e di Marcello. 

Entrambi ebbero una florida e veloce carriera militare e politica, ma morirono prematuramente: Gaio, nel 4 d.C, a Limrya, in Licia, dopo essere stato ferito durante una spedizione militare, Lucio, nel 2 d.C, a causa di una malattia.

Il ritratto di Gaio Cesare insieme a quello di Lucio Cesare. Entrambi originali in marmo pario, fine I secolo a.C. e copia in gesso.

  • Antonia Minore, la figlia di Marco Antonio e Ottavia nonché sorella dell’imperatore Augusto.

Fu la madre di Germanico, figlio che ebbe da Druso, il fratello maggiore di Tiberio.

Il ritratto della Fondazione la raffigura come divinizzata, con i capelli trattenuti da un cercine di alloro, sormontato a sua volta da una corona decorata in rilievo.

  • Germanico, il figlio adottato da Tiberio per volere di Augusto, così soprannominato in seguito ai successi del padre. 

Nel 4 d.C., sposò Agrippina maggiore dalla cui unione nacquero nove figli, tra cui il futuro imperatore chiamato Caligola (regnò dal 37 al 41 d.C) e Agrippina minore, madre di Nerone.

  • Gaio adulto.

Tra questi, il ritratto più importante è sicuramente quello di Marcello, il cui originale stava per essere acquistato da un museo tedesco e apparteneva a una collezione scozzese, come ha ricordato, nel corso della conferenza stampa, il Presidente Fondazione Sorgente Group, Valter Mainetti.

Ma anche il ritratto di Antonia Minore ha un valore simbolico.

Spiega ancora Mainetti che la sua peculiarità sta nel fatto che “questo ritratto nel 1911 servì come modello per fare la moneta da 5 cento”. 

Le sei copie in gesso della Gens Giulio Claudia entrano così nella storia degli studi archeologici, facendo parte del nuovo allestimento del Museo dell’Ara Pacis.

Il progetto, voluto dalla Vicepresidente della Fondazione Sorgente Group, Paola Mainetti, è stato coordinato dalla curatrice per l’Archeologia della Fondazione, Valentina Nicolucci, con la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Fondazione che ha colto con grande interesse la possibilità di mettere a disposizione del Museo dell’Ara Pacis i ritratti della dinastia Giulio Claudia, realizzandone copie perfette.

«La Fondazione Sorgente, insieme ai funzionari della sovrintendenza, ha creato un dialogo importante che ha reso possibile un’offerta culturale molto particolare» ha affermato Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, riconoscendo il valore della collezione.

Quanto esposto al Museo, “è’ un esempio di come una collezione riesca a mettersi a servizio di una comunità”, sottolinea l’assessore alla crescita culturale Luca Bergamo.

Una preziosa opportunità di presentare un apparato iconografico e documentario inedito nonché un’imperdibile occasione di partnership pubblico/privato.

Credits:Fondazione Sorgente Group, Zetema Progetto Cultura. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Informazioni:

Luogo Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma

Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti: intero € 17, ridotto € 13

Tel: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

Siti utili: www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it

Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Sorgente Group

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