Oltre 100 mila gli alloggi utilizzati come case vacanza e 9 milioni le presenze di fatto sommerse.
È questa la situazione della Sardegna, in cui il turismo residenziale delle seconde case rappresenta un’offerta quasi doppia rispetto a quella delle strutture ricettive ufficiali.
La regione sarda è in questo senso un vero e proprio caso abnorme, con le seconde case che rappresentano un’offerta quasi doppia rispetto a quella delle strutture ricettive ufficiali.
A evidenziare la situazione è stato Francesco Porcu, segretario della Cna Sardegna, che ha portato alla luce i numeri del sommerso nell’isola.
La disponibilità di posti letto nelle seconde case è di 313 mila, un’offerta circa 1,5 volte superiore a quella delle strutture ufficiali (212mila posti letto).
Quello del sommerso fa sapere Cna è un fenomeno “con cui necessariamente si dovrà convivere ma che deve essere monitorato, controllato e regolarizzato, anche in termini di recupero fiscale, perché oltre a distorcere la concorrenza, sottrae risorse da investire nella qualificazione del territorio e sull’immagine delle destinazioni”.
Operando in termini di performance, l’isola raggiungerebbe i 4 milioni di arrivi, a fronte dei 2,6 milioni attuali, e 17 milioni di presenze contro i 12 milioni attuali, con un potenziale teorico doppio in termini di valore aggiunto, 3 miliardi.
Fonte: Ansa
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