Ddl Concorrenza: nuove misure per beni culturali e turismo

Annullamento del parity rate, libera riproduzione fotografica dei beni bibliografici e archivistici, semplificazione della normativa sulla circolazione internazionale delle opere d’arte. Sono tre delle nuove norme della legge concorrenza, approvata ieri dal Senato.

“Il Ddl contiene misure importanti e attese da tempo, che riguardano i beni culturali e il turismo”, sostiene il Ministro Franceschini, soddisfatto dal risultato.

Ecco nel dettaglio le novità:

  • Stop al parity rate: gli alberghi saranno ora liberi di applicare alla clientela offerte migliori rispetto a quelle dei siti Internet di prenotazione online.

“Finalmente gli operatori italiani”dichiara Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – “potranno, come già accade in Francia, Germania e altri paesi europei, offrire la loro tariffa svincolati dalla parity rate imposta dalle OTA, a vantaggio dei clienti”.

  • Esportazione beni culturali: viene razionalizzata la normativa che disciplina le decisioni sull’autorizzazione all’esportazione di opere d’arte di proprietà privata e non vincolate.

La nuova disciplina non interviene sui beni vincolati né tantomeno sulle opere incluse nelle collezioni dei musei che continueranno a non poter uscire in via definitiva dal Paese.

In particolare, si eleva (da 50) a 70 anni la soglia di età al di sopra della quale può essere vietata l’uscita dal territorio nazionale di opere d’arte eseguite da autori non più viventi, mantenendo quindi la possibilità di vincolare le opere.

Come già avviene in Europa, viene introdotta, con esclusivo riferimento all’esportazione, una soglia di valore, di 13.500 euro, al di sotto della quale anche le opere con più di 70 anni e di autore non più vivente potranno uscire dall’Italia senza autorizzazione previa dichiarazione dell’interessato.

Dall’applicazione della soglia restano comunque esclusi reperti archeologici, archivi, incunaboli, manoscritti.

Infine, grazie all’introduzione di una nuova ipotesi di vincolo per eccezionale interesse culturale, che si aggiunge a quelle già previste dal codice, sarà comunque possibile dichiarare beni culturali anche opere private di età inferiore a 70 anni.

  • Foto libere anche in archivi e biblioteche: il provvedimento estende ai beni bibliografici e archivistici la libera riproduzione fotografica.

Fatta eccezione per i beni sottoposti a restrizioni di consultabilità non si dovranno più pagare canoni per scattare fotografie per uso personale o per motivi di studio negli archivi e nelle biblioteche.

La norma inoltre rende ancora più semplice l’uso di foto per finalità non lucrative sui social e sul web.

Per Confesercenti, tra le misure prese, positiva è stata anche la razionalizzazione degli impianti di distribuzione carburanti.  

“Intervento che chiediamo con insistenza da anni e che è necessario per la riqualificazione della rete. La razionalizzazione sarebbe potuta essere però più incisiva: siamo ancora lontani dalla media europea sia in termini di numero di punti vendita che di erogato medio per impianto.”

La misura contenuta nel DDL, comunque, dovrebbe portare alla chiusura di 3-4 mila punti vendita, ormai incompatibili con le normative ambientali e del codice della strada. 

Sempre per Confesercenti, bene anche la proroga al 2019 della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, in base alla quale le imprese avranno più tempo per prepararsi a un cambiamento che potrebbe porre delle problematicità, ma poco incisivo invece l’avvio della riforma del trasporto pubblico non di linea.

“Bisogna individuare un percorso che segua i principi della concorrenza e del diritto europeo – con una più netta separazione dei servizi di noleggio con conducente (NCC) e di taxi – della regolazione delle attività delle piattaforme tecnologiche e dell’adeguamento del sistema sanzionatorio proporzionalmente alla gravità delle violazioni”.

Consumatori italiani del tutto insoddisfatti, invece secondo il Codacons, che afferma che non solo il Ddl boccia alcune novità introdotte dalla legge, ma mette a rischio gli stessi utenti.

“Si tratta di provvedimenti nella maggior parte dei casi “all’acqua di rose”, che non determineranno benefici tangibili ai cittadini e che rischiano addirittura di determinare un danno per i consumatori” – spiega il presidente Carlo Rienzi.

“Le parti più critiche della legge riguardano il settore dell’energia: la fine del mercato tutelato per luce e gas determinerà aggravi di costi per le famiglie, poiché è stato dimostrato come negli ultimi anni il passaggio al mercato libero abbia prodotto in moltissimi casi sensibili rincari tariffari per gli utenti. Deboli poi le misure adottate in tema di telemarketing, che non porranno fine alle molestie quotidiane a danno dei cittadini”.

 

Fonte: Ufficio Stampa del Mibact, Codacons, Confesercenti

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